Zona di comfort: la nostra tranquilla infelicità
“Zona di comfort? Che bello, mi piacerà di sicuro questo articolo!”
Vuoi migliorare la qualità della tua vita? Se stai leggendo il mio blog la risposta è sicuramente sì. Ciò che invece è meno scontato è che per farlo devi modificare i tuoi comportamenti.
“Ecco lo sapevo che c’era la fregatura.”
Non mi stancherò mai di ripeterlo: se continui a fare ciò che hai sempre fatto continuerai ad ottenere sempre gli stessi risultati. Se vuoi imparare nuove abilità non puoi farlo continuando a rimanere all’interno di quella che viene chiamata Zona di comfort.
Vediamo insieme cos’è la Zona di comfort e del perché è un freno a mano per la tua crescita.
Zona di Comfort
Tutti abbiamo il desiderio di crescere e migliorare… il paradosso è che vorremmo che ciò accadesse continuando a fare quello che abbiamo sempre fatto perché ciò che conosciamo ci fa sentire al sicuro! Un po’ assurdo vero? Come possiamo raggiungere nuovi obiettivi se non cambiamo qualcosa in quello che facciamo?
Ovviamente se continuiamo a fare le stesse cose non ne potremo imparare di nuove e così facendo continueremo ad essere le stesse persone.
Zona di Comfort: cos’è e come regola la tua vita
Immaginati una sfera che ti circonda fin dalla nascita, che ti abbraccia dandoti tutta quella sicurezza di cui hai tanto bisogno. Proprio così, sicurezza, perché tutto ciò che si trova all’interno di questa area è per te ben conosciuto.
Conosci quali sono le dinamiche e le leggi che regolano questo nostro mondo e così sai muoverti con disinvoltura e con sicurezza. Trovi i tuoi modi di fare e di essere, i tuoi schemi mentali e tutto ciò che fa parte della tua esperienza e del tuo vissuto.
All’interno della zona di comfort non può succedere niente che possa non soddisfare il tuo bisogno di certezze.
Fuori trovi invece un mondo alieno, le cui regole sono incomprensibili. Trovi persone che non conosci, situazioni che non sono chiare, leggi bizzarre: un mondo quindi che non ti appartiene.
Entri in ascensore e premi il bottone per salire al piano. Un attimo prima che le porte si chiudano entra una persona che non conosci.
Sei ad una festa e non conosci nessuno degli invitati: non sai cosa fare e dire.
Sei appena atterrato in una città che non conosci.
Sei al tuo primo giorno di lavoro.
Ti si sono appena rotte le chiavi dentro la porta di casa; ti sei chiuso fuori.
Cosa hanno in comune queste comuni situazioni?
Il disagio fisico e mentale.
E’ facilmente comprensibile quindi quanto sia importante la zona di comfort, un’area all’interno della quale vivi con tranquillità e serenità.
C’è un “però”…
“Ecco, ci risiamo! Marco non venire fuori con qualcosa che mi fa mettere in dubbio la bontà di questa magica zona di comfort!”
Spiacente, ma il “però” c’è: quanto è ampia quest’area?
Zona di Comfort: quanto è estesa la tua?
Coloro che hanno una zona di comfort piccola sono quelle persone che tendono a farsi prendere dalle paure, dalle insicurezze, dal disagio non appena succede una qualunque cosa, anche banale, che non fa parte del loro mondo.
Coloro che sono invece in grado di gestire situazioni anche nuove con controllo, con sicurezza e senza farsi prendere dal panico hanno una zona di comfort molto estesa. Queste persone si sono sempre spinte oltre la loro zona, sono sempre usciti esplorando nuove strade, nuove possibilità, accedendo a nuove informazioni e sviluppando nuovi schemi di pensiero.
Se vuoi crescere e imparare nuove abilità non puoi farlo rimanendo all’ interno della tua zona di comfort ma DEVI uscire. Tieni a mente che è proprio nel disagio che tiriamo fuori quel qualcosa in più che non abbiamo mai tirato fuori in altre situazioni.
E’ proprio nel momento del disagio che avviene la crescita!
Ti starai chiedendo allora perché non usciamo da tale zona in modo da intraprendere un percorso di crescita. Il tuo motivo qual è?
Presto detto. Il motivo per cui tendenzialmente tendi a rimanere “chiuso in casa” è perché hai paura di ciò che non conosci, di quello che sta la fuori e cerchi quindi di starne alla larga. Perché dovresti sostenere una situazione di stress e ansia quando puoi evitarla rientrando nella tua tranquilla zona di comfort?
Quello che devi capire è che se vuoi crescere e imparare DEVI convivere con il disagio e l’insicurezza quel tanto che basta per farli sparire o renderli più accettabili.
Così facendo la tua zona di comfort si ingrandirà e quello che prima ti faceva paura entrerà a farne parte. Devi sforzarti di fare ciò che ti rimane difficile per un po’ di tempo in modo da prendere confidenza con questa nuova situazione, capire quali leggi la regolano ed inglobarla così nel tuo mondo. Purtroppo generalmente si tende a rinunciare pochi attimi prima che le cose diventino alla nostra portata. E’ importante capire che l’obiettivo non è quello di vivere costantemente fuori dalla nostra zona di comfort ma espanderla. Nel primo caso infatti avremmo una vita fatta soltanto di stress mentre nel secondo caso possiamo parlare di una vita di qualità.
Impegnati nel voler uscire dalla zona di comfort perché più lo farai è più sarai bravo nel farlo e più sarai bravo nel farlo e più obiettivi riuscirai a raggiungere.
Ognuno di noi, tu compreso, ha le capacità per migliorare ma spesso non trova la forza di convivere con il disagio e questo lo porta a rinunciare ai suoi propositi e progetti rientrando con la testa nel suo guscio, nella sua zona di comfort.
“Tutto sarebbe perfetto se potessimo avere un livello di comfort elevato” Mmm… siamo sicuri che il nostro mondo ideale sarebbe davvero quello dove ogni cosa è al suo posto, dove ogni giorno succedono cose già viste, dove le persone che incontriamo sono già conosciute, dove le nostre mensole sorreggono libri già letti?
Zona di Comfort e felicità
Il disegno ti aiuta a capire come il livello della felicità sia strettamente collegato alla zona di comfort. Ma in che modo sono legati? Fin tanto il comfort si mantiene a livelli contenuti abbiamo i valori più alti della felicità. Via via che il comfort aumenta la linea della felicità cala rapidamente. Com’è possibile che funzioni in questo modo? Se ci rifletti è semplice da spiegare. Se è pur vero che la sicurezza, il comfort è una delle necessità principali di un individuo è anche vero che l’insicurezza lo è altrettanto. Sì, hai letto bene, l’insicurezza è una delle necessità fondamentali di una persona.
Avere una vita con un alto livello di comfort si traduce in una vita piatta, senza novità e senza stimoli, dove quello che succede è solo il ripetersi di eventi già visti e vissuti svariate volte.
Marco, dopo 8 mesi, incontra Luca, un suo carissimo amico ed ex-collega di lavoro. Marco investe subito l’amico con un forte abbraccio e con tante domande curioso di conoscere le novità.
“Come stai? La famiglia? Il lavoro? Cosa fai di bello adesso? Vai sempre in moto? I tuoi figli?”
Luca fa un sorriso di circostanza e un attimo dopo: “Sì sì, tutto bene… Sai le solite cose.”
A chi non è mai successo di rispondere in questo modo?
Questo semplice esempio ci fa capire cosa vuol dire avere una vita piatta. Una vita in cui i nuovi avvenimenti sono purtroppo una rarità.
Zona di Comfort e Zona di Crescita
Ecco spiegato la necessità di vivere anche di quei momenti e di quegli stimoli che ci fanno sentire vivi e che si trovano proprio al di fuori della nostra zona di comfort in un’area che potremmo definire come zona di crescita. Devi fare in modo di avere sia un giusto livello di comfort sia una vita ricca di novità e nuovi stimoli.
La qualità della nostra vita è direttamente proporzionale alla quantità d’insicurezza con la quale siamo in grado di convivere agevolmente.
Ricordalo, ricordalo sempre.
Rifletti un attimo in cosa vorresti migliorare e chiediti come mai, pur avendo le capacità per farlo (perché ce l’hai, proprio come ogni altra persona al mondo), non lo hai ancora fatto? C’è qualcosa o qualcuno che te lo ha impedito?
La resistenza che fai ad uscire dalla tua zona di comfort è il principale ostacolo.
Sarebbe opportuno vedere questa linea che ti abbraccia e ti da sicurezza per quello che è realmente: una prigione che hai costruito con le tue stesse mani e di cui non ti accorgi. La chiave l’hai affidata all’unica persona che può tenere chiuso o aprire questo cancello che ti separa dalla felicità: te stesso! Esserne consapevoli è il primo importantissimo passo per decidere di fuggire via!
Zona di Comfort: uscire ed espanderla
Ecco la ricetta per imparare ad uscire e ad espandere la tua zona di comfort (e vivere felice!).
A – Come uscire dalla zona di comfort
1) Abituati a non avere abitudini. Le abitudini sono il principale nemico di qualunque crescita. Fare le stesse cose nello stesso modo è il modo migliore per evitare di crescere. Uccidi le tue abitudini in 3 mosse: più curiosità, meno paura e spezza un’abitudine al giorno. Ti invito a leggere questo post interamente dedicato all’argomento.
2) Non rifiutare il cambiamento e vivilo come miglioramento. Impara a prendere decisioni perché solo così puoi decidere di migliorare la qualità della tua vita.
3) Smettila di rimandare. Se hai valutato tutte le informazioni a tua disposizione smettila di rimandare ed agisci.
B – Come espandere la tua zona di comfort
1) Impara dai fallimenti: non devono abbatterti in quanto sono parte integrante di ogni crescita. Vivili quindi per ciò che sono. Ogni traguardo importante passa attraverso uno o più fallimenti. Non farti spaventare dalle cadute e dalle porte in faccia, sii resiliente.
2) Convivi con il disagio. Ogni volta che esci dalla tua zona di comfort proverai disagio. Non rientrare però subito nella tua zona di comfort. Aspetta, tieni duro! Ricorda che la maggior parte delle volte rientriamo nel nostro guscio poco prima che quella determinata situazione di disagio diventi parte integrante della nostra zona di comfort. Per un soffio, un solo attimo, numerose volte hai perso l’occasione di migliorare la qualità della tua vita!
E tu sei fermo in porto oppure stai solcando immense distese blu cobalto?
Articolo Zona di Comfort – Foto di Nina Matthews
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Parafrasando D’ Annunzio direi: per aspera ad virtutem ! Attraverso aspre prove si raggiunge il valore. Ah, il latino, quale insuperabile capacità di sintesi!!!Ripensiamo per qualche attimo ai momenti passati nei quali
abbiamo assaporato + che la felicità direi l’ ebrezza per aver raggiunto obiettivi prefissati ma difficili, magari in campi nuovi. Per farlo abbiamo
dovuto attraversare aree inesplorate certamente ” non confortevoli “, superato ostacoli imprevisti con idee innovative. Nessun momento di confort
è mai lontanamente pari a quello stato. La sfida è felicità.
Ciao Roby, “per aspera ad virtutem” mi piace. Con il tuo permesso userò questa frase quanto prima! 🙂
Grazie del tuo puntuale commento. A presto. Marco
Mi è piaciuto molto questo articolo. E’ molto intenso.
Quanta verità, purtroppo, nelle tue parole. Non appena affrontiamo una situazione di disagio siamo pronti a fare marcia indietro per rintanarci tra le nostre “quattro mura”. Conoscono molte persone che agiscono così… e mi ci metto pure io insieme. 🙁
Perché non riusciamo a convivere con il disagio quanto vorremmo? Mmmm… forse non la vogliamo proprio questa spiacevole sensazione e facciamo i salti mortali per evitarla. Mi hai fatto proprio pensare con il tuo post: “E’ nel momento del disagio che avviene la crescita”. Questa frase è illuminante.
Ogni volta che cercherò di allontanarmi o mi starò ingegnando per scansare una situazione di disagio riporterò alla mente questa frase.
Queste parole possono essere davvero potenti!
Grazissimissime.
Ciao Wisteria, conosco anch’io molte persone che prontamente rientrano alla base appena le situazioni si fanno un po’ difficili. Capita a volte anche a me e non appena mi rendo conto di ciò che sto facendo (“Ehi Marco, stai andando nella direzione sbagliata!”) cerco prontamente di riprendere in mano la situazione.
Condivido pienamente quando scrivi “queste parole possono essere davvero potenti!”. Sono convinto che perfino una sola frase possa cambiare la vita delle persone.
Grazie del tuo commento. Marco.
Che dire ? Centratissimo! Grazie
Grazie Sara, mi fa piacere che hai apprezzato l’articolo. A presto. Marco.
Leggendo l’articolo mi sono effettivamente venute in mente un sacco di persone che continuano a lamentarsi del lavoro, della vita che conducono, ma che non fanno assoltamente niente per cambiare. E’ verissimo: perchè mai dovremmo ottenere dei risultati diversi se continuiamo a fare sempre le stesse cose? Considerazione di una semplicità e di una verità imbarazzanti!
Complimenti, il tuo miglior articolo. Spero che sia un trend.
Ti ringrazio per i complimenti.
Me lo farai sapere tu al prossimo post se il trend è positivo! 😉
A presto. Marco
Mi piacciono molto i tuoi articoli e il tuo stile di scrittura anche se in questo articolo secondo me “c’è qualcosa che non va”. Mi spiegio meglio, nel campo della crescita personale si dice sempre di uscire dalla zona di comfort facendo delle azioni, non sono d’accordo. Se le azioni che compiamo sono ispirate dai nostri pensieri allora dobbiamo prima allineare i nostri pensieri e poi l’azione ci verrà “ispirata”, usciremo dalla zona di comfort e cresceremo…Creiamo con i nostri pensieri molto di piu’ che con le nostre azioni…Focalizziamoci su un obiettivo e sul perchè vogliamo raggiungerlo, parliamo di come sarà bello raggiungerlo e l’azione seguirà…tu che ne pensi?
Ciao Danilo, ti ringrazio sinceramente per i tuoi complimenti.
Capisco benissimo il tuo punto di vista: le nostre azioni sono ispirate dai nostri pensieri. Tutto vero. Il punto è che questo processo non è purtroppo automatico. I pensieri si trasformano in azione solo e soltanto nel momento in cui facciamo il “primo passo”. Molte persone, e mi ci metto pure io, hanno sperimentato la situazione in cui a fronte di idee ispiratrici sono comunque rimaste inermi. Ecco il motivo per cui ho voluto focalizzarmi sull’azione in questo post.
C’è una bellissima frase di Antony De Mello che dice: “Chi pondera a lungo prima di fare un passo passerà la sua vita su una gamba sola.”
Ti ringrazio del tuo contributo. A presto. Marco.
L’ analisi della situazione è importante ma sottosta 2 condizioni:
essere in possesso di dati certi e che non duri troppo !!! Altrimenti si
perde solo tempo ed il tempo non è solo ” denaro ” ma spesso condizione
sine qua non.
Analizzare la situazione senza una data di scadenza è un ottimo modo per sabotare la nostra felicità. Grazie del commento. Marco.
Non riesco a pensare ad altro che a due parole: HAI RAGIONE!
Tutto il tempo che ho passato a leggere il post ho annuito!
E spero che la carica che sento in questo momento mi dia la forza anche di metterla in pratica…senza pensarci troppo!
Perché anche nel commento sono d’accordo con te: se pensi troppo magari non trovi il coraggio di agire perciò anche la frase che hai citato calza a pennello: “Chi pondera a lungo prima di fare un passo passerà la sua vita su una gamba sola.”
Complimenti per questo post che al momento è il mio preferito 🙂
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato l’articolo e che ti abbia dato una buona carica positiva. Sono convinto che a volte sia sufficiente persino una sola frase a dare una svolta alla vita di una persona.
Grazie e a presto. Marco.
Buon pomeriggio. Mi piace il tuo modo di scrivere. Molto concreto e senza tanti fronzoli. Questo è davvero un interessantissimo argomento.
A me vengono in mente tantissimi aspetti della vita lavorativa. A voi capita mai che qualche collega vi risponda: “Alberto, cosa dici? Lo sai che abbiamo sempre fatto così.”
Queste risposte le odio proprio dal profondo.
Buon pomeriggio a tutti.
Ciao Alberto, ho sorriso quando ho letto la tua frase!
Ma non solo nel mondo lavorativo la sento dire, ma da chiunque e ovunque.
Perché le persone che non hanno voglia “di sbattersi” si limitano a constatare “che è sempre stato così…che ci vuoi fare?”.
Io nel mio piccolo cerco di ribellarmi a questa passività, ma non è facile far cambiare idea agli altri.
La frase “Abbiamo sempre fatto così.” la ritroviamo un po’ ovunque: sia nella vita privata sia in quella lavorativa. In ambito lavorativo probabilmente fa ancora più effetto sentirlo dire. Dico questo perché in un’azienda ci si aspetterebbe la massima attenzione nell’apportare miglioramenti ad ogni livello e a ogni processo lavorativo.
La frase di Alberto “Cosa dici? Lo sai che abbiamo sempre fatto così.” è esattamente il motivo per cui la crisi sta facendo chiudere numerosissime aziende. Il mercato cambia ad una velocità incredibile e la maggior parte delle aziende continua a fare le stesse cose (affacciati alla finestra) in attesa che questa crisi passi.
La crisi passerà solo per quelle Aziende che sapranno abbracciare il cambiamento, il miglioramento.