Tempo e rimpianti, due aspetti strettamente interconnessi
Tempo e rimpianti sono due argomenti molto importanti e strettamente interconnessi.
Vorremmo tutti avere la possibilità di riavvolgere il filo del tempo per avere l’opportunità di prendere decisioni differenti ma così non è.
“Tempus fugit” e non si può tornare indietro.
Anche se non possiamo intervenire su di esso, anche se non possiamo modificare il passato, possiamo però decidere in che modo sfruttare il presente.
Purtroppo crediamo che “Avere tempo” significhi viverlo pienamente.
Così non è.
E quando ce ne accorgiamo cominciano ad affiorare i rimpianti.
Tempo e rimpianti, due aspetti strettamente interconnessi
Rimpianti per:
- quelle decisioni che non abbiamo preso;
- quel sentiero rimasto inesplorato per colpa di una paura che ci ha sempre tenuti a debita distanza;
- quelle decisioni che abbiamo sempre rimandato;
- non aver seguito ciò che diceva il cuore;
- aver dato troppo importanza al giudizio altrui;
- non aver avuto il coraggio di esprimere i nostri sentimenti;
- ecc.
Mille sono i motivi per cui cominciano ad emergere a un livello più consapevole i rimpianti.
Allora che fare?
Possiamo lasciare correre raccontandoci che non sono poi così rilevanti, oppure possiamo prendere altre decisioni. Quali?
Semplicemente possiamo lottare per ciò a cui teniamo e che in cuor nostro sappiamo essere davvero importante.
Non è mai troppo tardi.
Tempo e Rimpianti – Dylan Thomas
Voglio affrontare l’argomento Tempo e Rimpianti attraverso una splendida e significativa poesia di Dylan Thomas.
Dylan Marlais Thomas è stato un poeta, scrittore e drammaturgo gallese della prima metà del ‘900.
Soffermiamoci insieme su questa poesia che affronta l’argomento tempo e rimpianti in maniera inusuale ma decisamente significativa.
Non andartene docile in quella buona notte
Non andartene docile in quella buona notte,
I vecchi dovrebbero bruciare e delirare quando cade il giorno;
Infuria, infuria, contro il morire della luce.
Benché i saggi sappiano che la tenebra è inevitabile,
visto che dalle loro azioni non scaturì alcun fulmine,
Non se ne vanno docili in quella buona notte,
Gli onesti, con l’ultima onda, gridando quanto fulgide
le loro deboli gesta danzerebbero in una verde baia,
S’infuriano, s’infuriano contro il morire della luce.
Gli impulsivi che il sole presero al volo e cantarono,
imparando troppo tardi d’averne afflitto il percorso,
Non se ne vanno docili in quella buona notte.
Gli austeri, in punto di morte, accorgendosi con vista cieca
che gli occhi spenti potevano gioire e brillare come meteore,
S’infuriano, s’infuriano contro il morire della luce.
E tu, padre mio, là sulla triste altura, ti prego,
Condannami o benedicimi, ora, con le tue lacrime furiose.
Non andartene docile in quella buona notte.
Infuriati, infuriati contro il morire della luce.
(Non andartene docile in quella buona notte – Dylan Thomas)
Rimpianti: non arrendersi mai
In questa poesia troviamo la forte esortazione del poeta a non arrendersi mai a dispetto di ogni evidenza.
La notte, così come “il morire della luce” rappresentano nella poesia la fine del nostro tempo.
Possiamo attribuirle anche un significativo più ampio e cioè quello del fallimento, di non essere riusciti a fare ciò che avremmo voluto.
Il titolo “Non andartene docile in quella buona notte” si può tradurre con non mollare, non mollare mai.
Il poeta scrive questa poesia per il padre morente esortandolo a combattere fino all’ultimo respiro.
Nel fare questo si sofferma sui vecchi, sui saggi, sugli onesti, sugli impulsivi e sugli austeri.
Tutti quanti, per motivi differenti, non accettano il modo con cui si stanno avvicinando all’epilogo della loro vita.
Ecco che tutti “Non se ne vanno docili in quella buona notte” e lottano e “S’infuriano, s’infuriano contro il morire della luce.”
Tempo e Rimpianti: saggi, onesti, impulsivi e austeri
I Saggi hanno ben chiaro che la fine è prossima e inevitabile.
Nonostante la loro saggezza non sono riusciti però a dare vita ad alcun “fulmine”, non sono mai riusciti cioè a realizzare qualcosa che fosse davvero rilevante.
Per questo motivo lottano contro i rimpianti e i rimorsi del passato.
Gli Onesti sono consapevoli di non aver mai dato vita a gesti eclatanti, ad azioni memorabili (le loro deboli gesta).
Hanno passato la vita nell’attesa di fare… se solo avessero avuto un po’ più di tempo.
Gli Impulsivi hanno inseguito per tutto il tempo i piaceri e le frivolezze della vita (il sole presero al volo – d’averne afflitto il percorso) perdendo di vista tutto ciò che avrebbe potuto farli sentire appagati, farli sentire felici.
Gli Austeri hanno percorso un cammino basato esclusivamente sul lavoro e sul dovere (con vista cieca che gli occhi spenti potevano gioire e brillare come meteore) e adesso, a fine corsa, si rendono conto di quanti attimi preziosi si sono fatti sfuggire, a quante cose belle hanno rinunciato.
Mentre mi documentavo ho scoperto la presenza di questa poesia in un famoso film: Interstellar.
Prenditi 30 secondi per ascoltarla.
Merita davvero.
Per concludere
Quest’articolo su Tempo e Rimpianti vuole essere una forte esortazione a essere noi stessi, al meglio e sempre, per fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità.
Non andiamocene docili in quella dolce notte, lottiamo invece, e quando sembra che tutto stia congiurando contro di noi tiriamo fuori la nostra determinazione e combattiamo con più forza e vigore perché abbiamo una sola vita e se ci impegniamo a viverla al meglio, allora e solo allora, potremmo andarcene accogliendo senza rimpianti il nostro epilogo.
Infuriati, infuriati, contro il morire della luce.
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