Procrastinare è come utilizzare la carta di credito
Procrastinare. Ne conosci il significato? Deriva dall’unione delle parole latine pro = avanti e cras = domani. Alzi la mano chi non si è mai trovato a rimandare un’azione con il solo scopo di spostare nel tempo la gestione del problema e la relativa decisione. Siete in molti ma ad occhio e croce non vedo mani alzate. Credo quindi che quest’articolo possa esservi utile.
Procrastinare è come utilizzare la carta di credito
Il procrastinare riguarda quello specifico comportamento che ci porta a rimandare consapevolmente una certa azione nonostante la consapevolezza che sia la scelta peggiore. È un comportamento con il quale cerchiamo di sfuggire alle nostre responsabilità accantonando i problemi per dedicarci nell’immediato a più piacevoli attività.
Hai presente quando utilizzi la carta di credito? Ammettilo, è piacevole, non hai nemmeno la sensazione di spendere… fino a quando non arriva il conto. Essere dei procrastinatori occasionali non è certo un problema per il nostro benessere ma quando questo comportamento comincia a trasformarsi in uno stile di vita allora dobbiamo fermarci un attimo ed affrontare il problema di petto. Proviamoci insieme allora!
Finire nelle spire della procrastinazione significa evitare ogni decisione, nel lavoro come nella vita privata. E tuttavia rimandare a domani può essere mai una soluzione? Certo che NO.
Il motivo per cui rimandiamo è da ricercare nel desiderio di rifugiarsi, di nascondersi, senza rendersi realmente conto di quanto questo comportamento sia deleterio per la propria autostima, per il proprio benessere e per la qualità della vita nel presente e nel futuro. Quando lo facciamo stiamo confessando a noi stessi che abbiamo paura.
“Siamo nati una sola volta, e non potremo essere nati una seconda volta; dovremo non essere più per l’eternità. Ma tu, benché non abbia padronanza del domani, stai rinviando la tua felicità. La vita si perde nei rinvii, ed ognuno di noi muore senza aver goduto una sola giornata.” (Epicuro)
Procrastinare: perché lo facciamo?
Ti sei mai chiesto da cosa derivi la necessità di procrastinare? Abbiamo detto che lo scopo è quello di evitare e/o rimandare le decisioni e forse non abbiamo nemmeno tanto chiaro il motivo per cui lo facciamo.
Si tende a rimandare per evitare di dover affrontare le preoccupazioni e le emozioni negative che ne derivano. Le principali emozioni coinvolte sono due: ansia prima e paura poi. Sono proprio queste due che ci portano a distogliere il pensiero da ciò che dovremmo fare a favore di una ingannevole sensazione di immediato sollievo. Possiamo tuttavia impegnarci al fine di allontanare quei pensieri, mettendo in pratica due tipologie di azioni:
a) fare cose prive di senso:
tuffarsi a controllare il social network preferito, scorrere le mail senza alcun obiettivo, controllare sullo smartphone eventuali notifiche o aggiornamenti da fare, ecc. Tutto questo senza alcuno scopo, solo per distrarci prendendo le distanze dal problema.
b) fare cose poco importanti ma sensate:
senti l’impellente urgenza di portare fuori il cane, di fare la lavatrice, di chiamare quel cliente, di cambiare la luce in garage che da 6 mesi non funziona, sbrinare il freezer, ecc. In entrambe le situazioni si prova un immediato sollievo. Abbiamo per il momento accantonato il problema ed in più possiamo raccontarci che tutto sommato anche pulire il forno era comunque una cosa da fare. Il Procrastinare è un comportamento che possiamo riassumere in: “Affrontare quel problema mi crea disagio. Non ci penso, faccio altro e mi sento già meglio”. È comprensibile ma non ragionevole, quanto potrà mai essere utile un comportamento che ci fa solamente spostare nel tempo il problema?
Procrastinare: quando le cose Importanti diventano anche Urgenti
Come vedi basta un attimo per ritrovare la serenità: penso ad altro e tutti i problemi spariscono. Solo apparentemente però, perché la scadenza che abbiamo rimandato torna a fare capolino con l’aggravante che prima era solo importante adesso è anche urgente. Ecco che il senso di colpa per non dire di vergogna per il nostro comportamento comincia a farsi spazio nei nostri pensieri. Quella sensazione di serenità è cosa già dimenticata.
Procrastinare e il circolo vizioso
A questo punto sai cosa può accadere? Esiste il rischio concreto di ricadere ancora nella procrastinazione: rimandare e cedere al sollievo immediato che sembra cancellare ogni problema. L’aspetto più pericoloso che emerge è che si instauri un circolo vizioso.
“Dovrei farlo…” -> “… ma ho paura e ansia…” -> “… allora Rimando.”
Procrastinare e il nostro “Io del futuro”
Distogliere il pensiero da un problema è un’azione semplice ed efficace nell’immediato, ecco il motivo per cui è così facile cadere in questa trappola.
Il punto è che non ci rendiamo conto del danno che facciamo al nostro benessere nel medio e lungo periodo. Non è altro che una forma di cecità che c’impedisce di dare il giusto valore al nostro “Io” del futuro. Non siamo realmente consapevoli dei benefici e dei danni con i quali avremo a che fare nel futuro per decisioni prese e/o non prese nel presente.
Immaginati di poter incontrare il tuo “Io del futuro” e che tu possa parlarci per qualche minuto.
Io del presente: “Come stai? Come vanno le cose?”
Io del futuro: “Quanto tempo puoi dedicarmi? Te lo chiedo perché ho una lunga lista di cose di cui parlare. Una lunga lista di azioni che hai consapevolmente rimandato pur sapendo che era la cosa peggiore da fare. Mi spieghi il motivo di questo comportamento? Ti sei comportato da egoista! Non hai pensato a me e a tutti i casini in cui mi avresti messo? Alcuni problemi li hai sì risolti ma solo quando non potevi fare diversamente, quando avevi le spalle al muro e questo ti ha portato a sistemarli nel peggiore dei modi, mettendo delle toppe. Altri grattacapi sono invece ancora lì, messi da parte, che attendono che tu dia loro udienza. Ho la vaga sensazione che me li ritroverò in dote, da dove gestire “ con urgenza “ come al solito! Detto questo, sei proprio sicuro di voler sapere come sto?”
“Gli uomini che hanno successo prendono delle decisioni tempestivamente, e le modificano, se mai lo fanno, con molta lentezza. Gli uomini che falliscono prendono delle decisioni, se mai le prendono, molto lentamente, e le cambiano di frequente e con rapidità. Indecisione e procrastinazione sono fratelli gemelli. Dove trovi l’una, di solito puoi trovare anche l’altra. Uccidi questa coppia.” Napoleon Hill
Procrastinare… così non mi espongo
Una delle principali motivazioni per cui siamo portati a rimandare è l’errata convinzione che il non decidere non sia una decisione. Procrastiniamo perché così facendo non ci facciamo carico di alcuna scelta. Mmmm… sicuro che stiano davvero così le cose? Il “non decidere” è comunque una decisione. Hai mai riflettuto su questo aspetto? Se il non prendere una posizione è comunque una decisione come potrebbe allora rivelarsi una buona scelta? Tieni quindi presente che ogni volta che ti passa per la mente “Aspetto a prendere una decisione…” di fatto la stai prendendo.
Fai mente locale sulla tua situazione e su tutte le attività che stai rimandando. Cosa ti direbbe il tuo “Io del futuro”? Si congratulerebbe per il lavoro che hai svolto oppure ti direbbe più o meno quanto scritto sopra? Che si può fare allora per combattere questo atteggiamento da procrastinatore?
Procrastinare: “Alza il sedere dal divano”
In teoria sarebbe assai facile, ti metti davanti allo specchio e dici guardandoti in faccia: “Alza il sedere dal divano e fai ciò che devi fare”. Funziona? In alcuni casi sì ma quando la procrastinazione da atteggiamento altalenante si trasforma in abitudine significa allora che ne stiamo perdendo il controllo. Dobbiamo correre ai ripari.
Come ho scritto sopra credo che il procrastinare non sia legato alla gestione del tempo e delle nostre giornate ma piuttosto all’incapacità di gestire le proprie emozioni. Quante volte tendi a procrastinare perché non sei dell’umore giusto? Il punto è che se aspettiamo che questo accada allora non lo faremo mai. Lo rimanderemo, giorno dopo giorno, per mesi o anni fino a che la paura delle conseguenze sarà maggiore dell’ansia di farsene carico.
Vogliamo davvero arrivare a questo? Vogliamo realmente attendere che il dolore raggiunga livelli tali da obbligarci a correre ai ripari? Se così è abbiamo abdicato, è il mondo esterno che guida la nostra vita, non noi.
Procrastinare e Decidere: agire sulle emozioni
Se è pur vero che ogni situazione, ogni problema è un mondo a sé possiamo comunque definire una linea comune da seguire per smettere di procrastinare, in primis agire sulle emozioni. Le emozioni in fondo non sono altro che il carburante principale per Fare. Ogni decisione di agire con risolutezza è accompagnata sempre da forti emozioni positive
E se ci fosse il modo invece di sfruttare a nostro favore anche le emozioni negative? Pensa alla paura, in tutte le sue sfumature, e quante volte ci abbia messo i bastoni fra le ruote. Siamo stanchi di subirla? Siamo pronti per il nostro riscatto? Sei dei nostri? Allora procediamo! La paura genera principalmente 4 reazioni:
Aumento del battito cardiaco
Innalzamento del livello di attenzione
Aumento del livello di adrenalina in circolo
Intensificazione delle funzioni fisiche e cognitive
Rileggile e chiediti se questi cambiamenti sono positivi o negativi. Se hai risposto “positivi” hai sbagliato, se invece hai risposto “negativi” hai sbagliato ugualmente. Il punto è proprio questo: sono solamente delle risposte da parte del nostro corpo a una specifica situazione Non hanno una connotazione intrinseca positiva o negativa. La paura è solamente un’emozione: sta a te decidere se subirla o sfruttarla.
Non ti ho convinto vero? Eppure… Pensa a come, a parità di situazione, ognuno reagisca in maniera diversa. Questo ti aiuta a capire che non è la situazione in sé ad essere pericolosa: dipende da come tu la percepisci e soprattutto da come la affronti.
Prendiamo come esempio il parlare in pubblico, un colloquio di lavoro o un confronto con un amico. Ci sarà sempre qualcuno che proverà terrore, qualcun altro paura, altri timore, altri ancora ansia, insicurezza ma altri ancora che non provano alcuna sensazione di disagio, anzi. Com’è possibile tutto ciò se il contesto è esattamente lo stesso?
Non è quindi la situazione a rappresentare un pericolo ma il modo in cui tu la percepisci. Riprendi la lista dei 4 principali effetti che la paura ha su di noi e ti accorgerai che possono essere i nostri migliori alleati: in questo stato emotivo siamo incredibilmente reattivi e il nostro cervello è concentrato al massimo per trovare il percorso migliore per individuare una soluzione.
Valuta allora la Paura in questi termini e vedrai che potrai trasformarla da nemico a fedele alleato. Così facendo imparerai a concentrarti su ciò che vuoi, senza lasciarti intimorire dai problemi, dalle difficoltà e dalla paura che le accompagna. Sfrutta le emozioni quali che siano per agire, per fare, indirizza questi stati emotivi nella giusta direzione.
“Ammazzare il tempo, invece di impiegarlo come la vera sostanza della vita vissuta e non semplicemente trascorsa, è senz’altro il peccato dei peccati.” (Bernard Berenson)
Procrastinare a volte fa bene (non sono impazzito)
Ci sono situazioni in cui il Procrastinare a volte potrebbe addirittura risultare utile. Sì lo so, se sei un lettore abituale di UpgradeYourMind ti suonerà come un’eresia ma seguimi e ti spiego cosa voglio dire. Ci possono essere effettivamente situazioni in cui il procrastinare non solo non ci “nuoce gravemente alla salute” ma è anche la cosa migliore da fare.
1) Raccogliere ulteriori informazioni.
Se il rimandare una decisione ti serve perché sei in attesa di nuove informazioni prima di muoverti allora non può che essere la scelta migliore.
2) Organizzare al meglio le proprie giornate
Se il rimandare lo utilizzi per organizzare al meglio i tuoi tempi e le attività allora va bene. Strutturare infatti una scaletta dei compiti da svolgere in base a cosa è Importante e/o Urgente è il modo migliore per ottimizzare il proprio tempo. Quell’attività che non è né urgente né importante, ad esempio, puoi tranquillamente rimandarla per qualche altro giorno o settimana. Così facendo potrai dedicarti a ciò che invece richiede la tua attenzione.
3) Ricaricarsi
Se il Rimandare ti serve per prendere una boccata d’aria, staccare la spina e ricaricarti allora va bene. Pensa a un qualunque sportivo e a quanto il suo lavoro sia strutturato in attività fisica e risposo. Non sempre il “fare niente” equivale a “gettare via il tempo”. In questo caso infatti prendersi il proprio tempo equivale a ricaricarsi, a trovare nuove energie. Altro aspetto interessante è che non di rado le soluzioni ai problemi ci arrivano all’improvviso mentre noi stiamo facendo tutt’altro.
Fai attenzione a non utilizzare questi 3 punti come alibi per rimandare ogni situazione e ogni decisione. Solamente in questi pochi casi ha senso procrastinare. In tutti gli altri ti stai facendo del male.
Per concludere
Un lungo articolo per un argomento decisamente importante. Dobbiamo essere consapevoli che siamo responsabili di ogni nostra decisione comprese quelle che non prendiamo. Non commettiamo l’errore di prenderci tutto il tempo per passare all’azione perché poi il tempo si prenderà tutto. Sfrutta le emozioni per passare all’azione perché questo, credimi, è l’unico modo per cambiare le cose.
Se OGGI non stai vivendo i tuoi sogni è perché IERI hai deciso di rimandare a DOMANI.
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Mi è piaciuto molto il collegamento tra il rimandare e le emozioni. Spesso tendo a non agire proprio per la paura di fare quel passo. Hai perfettamente ragione quando dici che ci inventiamo qualunque cosa da fare pur di rimandare quella decisione e far finta che sia tutto a posto.
Grazie Gianluca per aver lasciato il tuo commento. Mi fa piacere che l’articolo ti sia piaciuto.
Purtroppo è vero, ci inventiamo impegni assurdi pur di allontanare la sensazione di disagio, ansia e paura. Mentre ci dedichiamo a queste altre attività, quel problema, intoppo, grattacapo (chiamiamolo come vogliamo) continua a esistere e anzi molto spesso s’ingigantisce. A questo punto cosa abbiamo ottenuto? Il piccolo “mostro” (problema) che aveva cominciato a far capolino nelle nostre giornate è diventato un energumeno di 4 metri. 🙂
Con quale dei due vorresti averci a che fare? 🙂
Il punto è che i problemi accantonati e non gestiti possono solamente peggiorare.
Grazie ancora del commento.
A presto!