Espandere la zona di comfort: ecco perché ne abbiamo bisogno
Espandere la Zona di comfort è stato uno dei primissimi concetti con i quali sono entrato in contatto quando ho iniziato ad interessarmi allo sviluppo personale.
Decisamente affascinante ed utile ma è necessario capire bene il suo meccanismo perché solo in questo modo possiamo renderci conto se e dove stiamo sbagliando.
Dico questo perché la Zona di comfort può rappresentare un freno per il nostro benessere.
Tutto ruota attorno ad un concetto che ritengo possa essere riassunto nel modo seguente: se continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto otterremo sempre gli stessi risultati.
Parrebbe una considerazione ovvia, perfino superflua… ma poi, nella realtà di tutti i giorni, è proprio così?
Solitamente si tende a rimanere nella nostra zona di comfort, guardandoci bene di mettere anche un solo piede oltre questa linea immaginaria che ci separa dagli altri e da tutto ciò che ci circonda.
Vediamo di chiarire come mai la tua Zona di comfort può essere un freno per la tua crescita personale e per il tuo benessere.
Cos’è la Zona di Comfort?
La Zona di comfort la possiamo paragonare ad un’area immaginaria, ad una sorta di recinto all’interno del quale abbiamo la nostra casa ed il nostro bel giardino.
Un’area quindi dove tutto è sotto controllo.
Ogni cosa è al suo posto.
Conosciamo ogni centimetro di questa zona, conosciamo le regole, gli oggetti e le persone che interagiscono con noi all’interno di quest’area.
Conosci quali sono le dinamiche e le leggi che regolano questa zona di comfort all’interno della quale sai muoverti con disinvoltura ed in tutta sicurezza.
All’interno ci trovi i tuoi modi di fare e di essere, i tuoi schemi mentali e tutto ciò che fa parte della tua esperienza e del tuo vissuto.
Si tratta di una zona che non ha segreti o zone d’ombra, tutto è ben conosciuto.
Sei consapevole che all’interno di questa zona nulla possa accadere che vada a minare la tua sicurezza.
Ma fuori da questa’area invece cosa succede?
Cosa ti aspetta?
Il mondo alieno fuori dalla Zona di Comfort
Parlo di mondo alieno perché oltre quel recinto c’è tutto ciò di cui hai ben poca dimestichezza.
Ci sono luoghi che conosci poco o che non conosci affatto, dove trovi persone il cui modo di ragionare e operare sembra essere dettato da regole bizzarre e poco chiare, a volte persino incomprensibili.
In poche parole: un mondo che non ti appartiene.
Sicuramente vorremmo evitare di trovarci al di fuori della nostra zona di comfort ma a volte, per tutta una serie di motivi e decisioni nostre e non, ci ritroviamo oltre il nostro giardino, oltre la nostra staccionata.
- Sei di corsa per andare a lavoro. Monti in macchina e parti e… ti accorgi che hai la ruota a terra.
- Entri in ascensore per arrivare al meeting di lavoro ma… l’ascensore si blocca.
- Sei pronto per fare il checkin in aeroporto ma nel momento in cui fai per prendere la carta d’identità dal portafogli ti accorgi che l’hai lasciata a casa.
- Sei stato invitato ad una festa ma gli invitati sono dei perfetti sconosciuti: non sai cosa fare e dire.
- Stai entrando in un’azienda per affrontare un colloquio di lavoro e mentre passi davanti a uno specchio, lungo il corridoio, ti accorgi di una macchia di caffè sulla camicia.
- ecc.
Cosa hanno in comune questi momenti?
Il disagio fisico e mentale.
Nessuno vorrebbe trovarsi in queste situazioni.
È per evitare queste situazioni di disagio che facciamo di tutto per restringere il nostro orizzonte alla staccionata di casa.
Se ti fermassi a questo punto arriveresti alla ovvia conclusione che uscire fuori dalla zona di comfort è qualcosa da evitare con tutte le nostre forze.
In effetti nessuno vorrebbe provare emozioni quali ansia, paura e panico.
Sono quelle emozioni che tolgono lucidità e sicurezza.
Espandere la Zona di Comfort e il paradosso
Tutto quello che ci siamo detti finora genera un paradosso.
Il motivo risiede nel fatto che ognuno di noi ha il desiderio di crescere e migliorare, quale che sia l’ambito coinvolto.
E tuttavia continuiamo a comportarci come abbiamo sempre fatto.
Sarai d’accordo con me che è un po’ assurdo, non credi?
“Speriamo che un giorno succeda…” ci appoggiamo ad una frase del genere che dovremmo imparare a trasformare in “Farò in modo che succeda…”
Quali possibilità abbiamo di migliorarci, di raggiungere nuovi obiettivi se non cambiamo qualcosa, anche piccola, nel nostro modo di approcciare le situazioni?
Se non modifichiamo il nostro modo di essere e di agire continueremo ad essere sempre le stesse persone.
Ovviamente se continuiamo a fare le stesse cose non ne potremo impararne di nuove e così facendo continueremo ad essere le stesse persone.
Quanto è estesa la tua Zona di Comfort?
Un aspetto sul quale è importante soffermarsi è la grandezza di questa zona di comfort.
Quanto è estesa quest’area?
È facile capire che più è piccola la nostra zona di comfort e più è facile trovarsi fuori da essa, con tutto quello che ne consegue.
In questi casi può essere sufficiente un imprevisto, anche banale, per paralizzarci.
Se invece immaginiamo una zona di comfort molto estesa, minime saranno le situazioni di disagio che ci troveremo ad affrontare.
Ecco che quando troverai la gomma a terra sarai in grado di affrontare la situazione con calma e magari scoprirai di avere anche un ventaglio di possibili soluzioni.
Se alla festa non conosci nessuno vorrà dire che avrai modo di incontrare nuovi potenziali amici.
Se l’ascensore si blocca premerai il bottone d’emergenza. È solo una questione di tempo. Qualcuno arriverà per ripristinare il funzionamento e farti uscire.
Come vedi sono le stesse situazioni che avevo indicato poco sopra eppure la gestione è stata differente.
In questi semplici esempi troviamo persone che sono in grado di gestire situazioni anche nuove in modo controllato, con sicurezza e senza farsi prendere dal panico.
La loro zona di confort è molto estesa in ragione delle esperienze fatte.
Queste persone si sono sempre spinte oltre la loro area di comfort, sono sempre uscite oltre quel recinto, esplorando nuove strade, nuove possibilità, accedendo a nuove informazioni e sviluppando nuovi schemi di pensiero.
Senza niente togliere al loro giardino, sono persone che osservano quello che c’è oltre con interesse e curiosità e questo le porta a fare sempre un passo in avanti.
Zona di Comfort: protezione o prigione?
Se vuoi crescere e imparare nuove abilità non puoi farlo rimanendo all’interno della tua zona di comfort ma DEVI uscire.
È proprio nel disagio che tiriamo fuori quelle risorse in più che non abbiamo mai tirato fuori in altre situazioni.
Così facendo ci siamo accorti che siamo in grado di fare cose mai sperimentate prima ma che in quanto tali entreranno a far parte del nostro vissuto, della nostra zona di comfort allargata.
È proprio nel momento in cui proviamo disagio che avviene la crescita.
Come vedi abbiamo ribaltato completamente quella che all’inizio dell’articolo sembrava essere una Zona di Comfort definitiva, immutabile nel tempo.
L’abbiamo trasformata in quella che è: da protezione a prigione.
Perché non uscire da tale zona in modo da intraprendere un percorso di crescita.
Il tuo motivo qual è?
È presto detto.
Il motivo per cui tendenzialmente tendi a rimanere “chiuso nel giardino” è perché hai paura di ciò che non conosci, di quello che sta la fuori e cerchi quindi di starne alla larga.
Perché dovresti andare incontro ad una situazione di stress e ansia quando puoi evitarla restando all’interno della tua zona di comfort?
Quello che devi capire è che se vuoi crescere e imparare DEVI convivere con il disagio e l’insicurezza quel tanto che basta per farli sparire o renderli più accettabili.
Solo in questo modo la zona di comfort tenderà ad espandersi e come per magia quello che prima faceva paura non la farà più o lo farà in maniera decisamente minore.
Ciò che prima era fuori dalla tua zona di comfort adesso ne fa parte.
Devi sforzarti di affrontare ciò che ti pare complesso, difficile, prendi confidenza con questa nuova situazione, cerca di capire quali leggi la regolano e falla tua.
Purtroppo generalmente si tende a rinunciare pochi attimi prima che le cose diventino alla nostra portata.
Vivere fuori dalla Zona di Comfort?
È importante chiarire che l’obiettivo non è quello di vivere costantemente fuori dalla nostra zona di comfort ma di espanderla.
Nel primo caso infatti avremmo una vita fatta esclusivamente di stress e disagio mentre nel secondo caso possiamo parlare di una vita di qualità.
Impegnati nel voler uscire dalla zona di comfort perché più lo farai è più sarai bravo nel farlo e più sarai bravo nel farlo e più obiettivi riuscirai a raggiungere.
Ognuno di noi, te compreso, possiede le capacità per migliorarsi ma spesso non trova la forza di convivere con il disagio e questo lo porta a rinunciare ai suoi propositi e progetti preferendo rientrare nel suo guscio, nella sua amata zona di comfort.
A questo punto qualcuno potrebbe arrivare alla conclusione che la cosa migliore per noi sia vivere sempre all’interno di un’ampia zona di comfort.
In questo modo le probabilità di ritrovarsi in situazioni di disagio saranno pressoché nulle.
E… invece la situazione non sta propri in questi termini.
Prova infatti a pensare a come sarebbe la tua vita se ogni cosa fosse al suo posto e ogni situazione fosse ben conosciuta.
Immagina giornate dove accadono situazioni già vissute e dove le persone che incontri sono sempre le stesse.
“Che barba, che noia!”
Cerchiamo di capire allora quale sia la situazione ottimale.
Zona di Comfort e felicità
Il punto è che il nostro livello di felicità è strettamente collegato alla zona di comfort.
Come si evince dal disegno esiste un punto di equilibrio, un’area dove il livello di comfort è tale da offrire un ottimo livello di felicità.
Quando invece il comfort tende ad aumentare ancora abbiamo un calo repentino della linea della felicità.
Questo comportamento ha una sua logica perché se è vero che il comfort, la sicurezza, è una delle necessità principali di un individuo, l’insicurezza rappresenta il rovescio della medaglia.
L’insicurezza è un aspetto altrettanto importante per ognuno di noi.
Condurre una vita con un alto livello di comfort si traduce a lungo andare in una vita piatta, senza novità, senza stimoli, dove ciò che può accadere è solo il ripetersi di eventi già visti e vissuti a più riprese.
Zona di Comfort e Zona di Crescita
Abbiamo quindi la necessità di vivere anche di quei momenti, di quelle scelte e di quegli stimoli che ci fanno sentire vivi e che si trovano proprio al di fuori della nostra zona di comfort, del nostro giardino.
Se quindi ci troviamo nella condizione di oltrepassare la staccionata possiamo anche affrontare questo atto come un rischio, consapevoli tuttavia che dietro ogni problema si nascondono spesso delle opportunità, opportunità di crescita.
Ed ogni crescita non fa che allargare la nostra zona di comfort.
Esiste quindi un punto di equilibrio, un atteggiamento che ci consente di avere sia un giusto livello di comfort sia una vita ricca di nuovi stimoli.
Fin dove si può estendere questa zona?
È una zona all’interno della quale certamente percepiamo insicurezze ma possiamo contare sulle nostre forze per cercare di gestirle al meglio.
È in quella zona che possiamo sviluppare nuove idee e nuovi meccanismi, gli stessi che ci portano a prendere decisioni che potranno avere risvolti importanti sulla nostra vita.
E se andassimo oltre?
Oltre la zona di crescita troviamo un’altra area che possiamo definire come Zona di Angoscia o Terrore.
Si tratta di un’area ancora più lontana dalla nostra zona di comfort, talmente lontana da far si che ci sentiamo assolutamente impreparati ed anche mancanti di qualsiasi controllo sugli eventi.
Ci assale la paura, ci sentiamo inermi come in “balia delle onde”.
È importante quindi oltrepassare la nostra zona di comfort ma muovendoci con cautela, passo dopo passo, in modo da non perdere il controllo fino a raggiungere “la zona di crescita”
In parole povere: la qualità della nostra vita è direttamente proporzionale alla quantità d’insicurezza con la quale siamo in grado di convivere agevolmente.
Rifletti un attimo in cosa vorresti migliorare e chiediti come mai, pur avendone le capacità per farlo (perché ce l’hai, proprio come ogni altra persona al mondo), non lo hai ancora fatto?
C’è qualcosa o qualcuno che te lo ha impedito e continua a farlo?
La risposta è NESSUNO.
È solo la tua resistenza che ti impedisce di uscire, di affacciarti oltre quello steccato.
Sarebbe opportuno guardare bene questa linea che ti da sicurezza per quello che è realmente: una prigione che hai costruito con le tue stesse mani e non esiste niente di peggio delle
gabbie che costruiamo.
Esserne consapevoli è il primo importantissimo passo per decidere di andare avanti, di andare oltre.
Zona di Comfort: uscire ed espanderla
Impariamo allora ad uscire dalla nostra zona di comfort allo scopo di espanderla.
1) Abituati a non avere abitudini
Sembra un gioco di parole ma le abitudini tendono ad essere il principale nemico di qualunque crescita.
Le abitudini ci portano infatti a fare le stesse cose e nello stesso identico modo e le abitudini possono essere assai difficili da sconfiggere.
Nulla a che vedere con la crescita.
È stato scientificamente provato che quando si forma un’abitudine la nostra mente non partecipa più al processo decisionale.
Trattandosi di una consuetudine è il nostro pilota automatico che ci guida, mente e corpo sanno già perfettamente cosa, come e quando farlo.
Non ha rilevanza alcuna che si tratti di un’ abitudine sana o pessima.
Identifichiamo le cattive abitudini e cerchiamo di eliminarle, sarà facile poiché sovente sono così radicate in noi da soverchiare il buonsenso.
Ti invito a leggere quest’articolo in cui spiego come si formano, come funzionano, da cosa sono costituite e cosa possiamo fare per eliminarle: Eliminare le cattive abitudini.
2) Non rifiutare il cambiamento
A volte reagire a certe situazioni è molto difficile e lo è a tal punto che rimaniamo immobili, subiamo la situazione e senza fare alcunché ci rassegniamo: “È così e non posso farci niente.”.
Anziché rifiutare il cambiamento possiamo impegnarci e trovare la forza e la determinazione per capire che possono esserci anche altre strade da percorrere.
Quella a cui eravamo abituati non possiamo più percorrerla. Punto.
Rimbocchiamoci le maniche e troviamone un’altra.
Le scelte, per quanto difficili, sono sempre due: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle e la prima non è mai la migliore.
Impegniamoci per uscire dall’acqua stagnante in cui a volte ci troviamo e smettiamola di convincerci che un problema familiare sia migliore di una soluzione che non lo è per nulla.
Leggi quest’articolo sul cambiamento affrontato in maniera insolita con due gnomi, due topolini e del formaggio.
3) Evita di procrastinare
Se hai valutato tutte le informazioni a tua disposizione smettila di rimandare e agisci.
Il non decidere, con lo scopo di rimandare la gestione del problema, è comunque una decisione: la peggiore.
Si ha la tendenza a rimandare per evitare di dover affrontare le preoccupazioni e le emozioni negative che ne derivano: ansia prima e paura poi.
Sono proprio questi due stati d’ animo che ci portano a distogliere il pensiero da ciò che dovremmo fare a favore di un’ingannevole sensazione di immediato sollievo.
4) Sii resiliente
Non farti spaventare dalle cadute e dalle porte in faccia, le abbiamo prese tutti.
Anche coloro che sono riusciti a creare enormi imperi sono caduti moltissime volte ma… si sono sempre rialzati.
Una delle storie che mi piace portare ad esempio è quella di Soichiro Honda.
T’invito a leggerla perché ha dovuto sopportare situazioni davvero gravi, eventi talmente dolorosi come terremoti e bombardamenti che viene da chiedersi come sia riuscito a resistere, a non mollare mai.
Ogni volta che esci dalla tua zona di comfort proverai disagio ma non rientrare subito.
Aspetta, tieni duro!
Ricorda che la maggior parte delle volte ci ritiriamo dietro la nostra staccionata poco prima che quella situazione di disagio diventi parte integrante della nostra zona di comfort.
Per un soffio, un solo attimo, numerose volte hai perso l’occasione di migliorare la qualità della tua vita!
Per concludere
Dopo aver letto l’articolo viene da chiedersi quante volte siamo rimasti affacciati alla nostra staccionata mentre la vita scorreva avanti a noi, e sapevamo che non avremmo dovuto farlo.
Chiediamoci quante volte abbiamo deciso di fare subito un passo indietro, spaventati e/o incuranti, per rientrare nella nostra amata zona di comfort.
Alla fine della fiera sarai d’accordo con me che anche una decisione “non presa” è pur sempre una decisione.
Le tue quali sono?
Articolo espandere la zona di comfort – Immagini di pubblico dominio tratte da Pixabay
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