La fortuna non esiste ma solo il coraggio di rialzarsi
La fortuna non esiste ma solo il coraggio di rialzarsi, questo ci insegna il libro di Mario Calabresi.
Al centro del libro campeggia una domanda, la stessa domanda che tutti noi ci poniamo: che cosa succede nel cuore e nella testa di coloro che cadono e nonostante tutto trovano la forza di rialzarsi?
Da dove ricavano la loro forza, dove si nasconde questo loro segreto?
La fortuna non esiste
Mario Calabresi, direttore del quotidiano La Repubblica, ci porta con il suo libro a riflettere su alcune storie che documentano in maniera toccante il suo viaggio attraverso gli Stati Uniti.
Le storie di Mario Calabresi sono molto diverse tra loro ma tutte hanno un comune denominatore:
la volontà di non arrendersi mai e ripartire da zero.
Sono storie di persone che hanno voluto e saputo rialzarsi, riprendendo in mano la loro vita.
E tutto questo nonostante incredibili avversità.
La fortuna non esiste – David Williams e la sua ultima Dodge Durango
Com’è possibile che settecentotrentotto operai della General Motors, dopo la chiusura della fabbrica nel Wisconsin, siano tornati a studiare a scuola?
David Williams è uno di loro che dopo aver montato il tettuccio sull’ultima Dodge Durango uscita dalla catena di montaggio, aveva passato le feste con una sola domanda nella testa: “Esiste ancora un posto dove le mie capacità di operaio specializzato dell’industria automobilistica possano darmi da vivere?”
La risposta era semplicemente “No”.
La fabbrica chiusa, quella parte dell’America terminata.
Non aveva senso rincorrere un lavoro che se ne era andato via per sempre.
Ovvio che centinaia di domande affollavano la sua mente, una più di tutte: “Di cosa c’è bisogno in questo paese che invecchia, nella mia città popolata di anziani e pensionati?”
La risposta non tardò ad arrivare così decise di iscriversi a un corso per diventare massaggiatore e fisioterapista.
In pochi mesi David Williams aveva trovato una sua nuova strada, quella che gli avrebbe cambiato la vita.
E lui non è l’unico caso.
A sedere sui banchi di scuola, magari accanto ai loro figli si trovarono aspiranti infermieri, poliziotti, cuochi, radiologi e così via.
Tutti con lo stesso ardente desiderio di non mollare, di rimettersi in gioco, di reinventarsi.
“L’anno scorso” racconta il preside “l’età media degli studenti era 27 anni, adesso è cambiata in modo drastico ed è salita a 37. All’ingresso si mescolano ragazzini rasati a zero con le cuffie dell’i-Pod nelle orecchie e omoni dai capelli grigi con il cappellino dei Brewers di Milwaukee.”
Tante sono le storie, tutte dense di significato.
Storie che ci aprono gli occhi sulle decine di migliaia di persone trovatesi dall’oggi al domani senza lavoro e senza una casa o schiacciate da situazioni talmente gravi da non lasciare loro altra alternativa che la voglia di rinunciare.
Ma non sarebbe andata così per tutti.
La fortuna non esiste – Guy Trevor e l’implosione del suo mondo
“Alle spalle della spiaggia di Santa Barbara corre un muretto bianco, ricurvo in cima, alto non più di quaranta centimetri, sufficiente però a dividere nettamente due mondi: chi ha i piedi nella sabbia stasera cenerà nelle ville arrampicate sulla collina, prezzo medio sopra il milione di dollari; chi è seduto nel parcheggio è destinato a non muoversi quando farà buio, resterà lì fino alle sette del mattino, confinato nello spazio definito dal rettangolo di vernice bianca tracciato sull’asfalto.”
E proprio così che inizia l’incontro con Guy Trevor, distinto sessantenne che negli anni ottanta era diventato un arredatore di ville tra i campi da golf di Palm Spring.
Ma la bolla immobiliare, in silenzio e senza avvertire noi comuni mortali, aveva fagocitato in pochissimo tempo tutto quello che le persone erano riuscite a creare, strappando due milioni di americani dalle abitazioni in cui vivevano.
Per vent’anni Guy Travor aveva consigliato lussuosi tappeti, famosi quadri, prestigiosi divani, mobili e raffinati tendaggi.
Veniva chiamato ad ogni ora per progettare spazi sempre più grandi e lussuosi, giardini compresi.
“E poi cos’è successo?” ti starai chiedendo.
Molto semplicemente un giorno il telefono smise di squillare.
Più nessuno lo cercava, più nessun lavoro in vista.
Tutto qua.
Da quel momento il mondo di Guy Travor è imploso fino a prendere le dimensioni di un camper Dodge degli anni Sessanta.
La sua collezione di fotografie, statue del Buddha, disegni, libri e quadri non esiste più, tutto si è ridotto a una scatola di cartone che contiene gli estremi di una vita.
“A Trevor, per arrivare in cima alla piramide sociale, per avere una villa con quattro camere da letto capace di ospitare le sue collezioni e il suo archivio, c’erano voluti quarant’anni.
Per tornare al punto di partenza, davanti all’oceano Pacifico e senza un dollaro, solo novanta giorni.”
La fortuna non esiste – Jawad da invalido analfabeta a consigliere
Scoprirai l’incredibile storia di Jawad che pur non sapendo né scrivere né leggere e costretto sulla sedia a rotelle dalla poliomielite, un giorno è riuscito a diventare un ricercatore e un consulente.
“La gente pensa che il destino sia segnato, che il tuo ruolo nel mondo sia già scritto e che tu debba rassegnarti a vivere la vita che ti è toccata in sorte. Così molti stanno fermi, non si muovono, accettano quello che accade e aspettano.” Jawad
La storia di Jawad è decisamente affascinante e questo grazie alla sua capacita di ribaltare completamente le situazioni.
Jawad nasce a Kabul, in una situazione che dire disagiata è dir poco e come se non bastasse poliomielitico ed analfabeta fino a 13 anni.
Come si può immaginare un futuro migliore quando la situazione in cui ti trovi non ti fornisce neppure un appiglio a cui aggrapparsi per risalire dal fondo?
Sarà l’amore per una cartella e per alcune scatole di matite colorate a portare Jawad a cambiare radicalmente la sua vita, ma non solo, tutto questo ad un’incredibile velocità.
In meno di quattro anni Jawad impara 4 lingue, a programmare al computer, supera scuola elementare, medie e liceo.
Non solo, riesce ad iscriversi ad un college europeo per poi laurearsi presso un’università americana.
E tutto questo lo racconta all’autore del libro, seduti ad un tavolo di un ristorante, mentre lo chiama al telefono un senatore degli Stati Uniti per avere consigli in merito alla relazione sull’Afghanistan da consegnare al ex-presidente Barack Obama.
Incredibile non credi?
La fortuna non esiste – Tammy Duckworth, due gambe perse e la guerra in Iraq
“C’erano mattine che non volevo alzarmi dal letto, in cui avevo paura, in cui stavo molto male, ma ho sempre trovato qualcuno che mi diceva: “Tammy, muovi il culo, è ora di alzarsi”.
Raccontata così sembra facile, poi abbassi gli occhi e vedi le sue protesi di metallo, pensi alle trenta operazioni che ha sopportato, al dolore, alla fatica e alle infezioni.”
Questa è la storia di Tammy Duckworth che il 12 novembre 2004, durante l’invasione in Iraq, mentre pilotava il Black Hawk, venne abbattuta da un razzo della guerriglia irachena.
“Non rispondevo alla morfina, era come se qualcuno stesse tagliando la mia pelle. Non potevo dormire dal male e non sapevo se sarei sopravvissuta fino al giorno dopo. Di fronte al letto c’era un grande orologio, lo fissavo e mi dicevo: devo vivere ancora un minuto.”
Oggi Tammy va a trovare chi subisce un’amputazione agli arti: “Lo faccio qui a Chicago, non con i soldati, ma con chi ha avuto incidenti d’auto: non arrivo mai sulla sedia a rotelle, ma entro camminando, perché devono sapere che la vita va avanti e che si può ricominciare”.
La Fortuna non esiste – Storie di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rialzarsi
Alcune di queste toccanti storie le ho solo accennate ma le potrai trovare per intero nel libro di Mario Calabresi, non voglio sciuparti il piacere di leggerlo.
Personalmente ho iniziato a sfogliare il libro soprattutto per curiosità.
Non lo conoscevo ma diciamo che per una serie di eventi me lo sono trovato sul mio Kindle.
Dopo poche pagine ho subito capito che avevo tra le mani un bellissimo libro.
Contenuti di vita vissuta, così preziosi e autentici, che riescono a tenerti incollato a quelle pagine con la sensazione di trovarti a fianco di quelle persone e a vivere le loro situazioni.
Ti ritroverai ad immedesimarti con i protagonisti di questi racconti, a riflettere sul senso della vita e sulla nostra capacità di affrontare ostacoli apparentemente insuperabili.
Per concludere
È un libro che attraverso storie personali racconta della realtà in cui, da un giorno all’altro, si sono trovate milioni di persone.
Un libro che ci racconta della grande recessione Americana iniziata pochi anni fa e che ha avuto un impatto devastante sulle vite di migliaia di persone.
Lo scoppio della bolla immobiliare in primis e la successiva crisi finanziaria mondiale.
Una crisi globale considerata da molti economisti come una delle peggiori della storia.
In questo frullatore ci finisce la storia di tutte quelle persone, persone come me e te, che hanno dedicato tutta la loro vita a costruire qualcosa che viene loro strappato via con violenza.
Con una tale violenza che ogni opposizione pare inutile, non puoi farcela.
E tuttavia comprendi di avere una sola possibilità quella di accettare il cambiamento e reinventarti una vita cercando di tenere bene a mente che non esiste la fortuna quanto il prezioso incontro tra talento, volontà ed occasione.
È proprio in situazioni estreme che da queste persone emerge la volontà di non cedere, di non mollare, di affidarsi alla loro forza d’animo, sfidando la sorte nella ricerca di nuovi percorsi tra le rovine del crollo del loro mondo.
Articolo su La Fortuna non esiste – Immagini pubblico dominio
Ultimi post di Marco Cammilli (vedi tutti)
- Gli Uomini erano Dei - Luglio 6, 2021
- I Migliori aforismi di sempre - Giugno 29, 2021
- Criticare, Consigliare e Fare: a quale categoria appartieni? - Giugno 21, 2021
La lettura e la comprensione di ” episodi estremi ” ci portano a concludere come il desiderio di mollare, di lasciarsi trasportare dagli eventi a volte sembrano sopraffarci e, purtroppo, a volte, è proprio così. Ma se è vero che dietro ogni problema si nasconde un’ opportunità o più di una domandiamoci quante opportunità abbiamo perso. Peccato che mai lo sapremo.
Ciao Maveric e grazie del tuo commento, è un ottimo contributo all’articolo.
Ciao Marco! Questa pausa estiva mi ha fatto sentire la mancanza dei tuoi articoli. 🙂
L’argomento trattato lo trovo molto interessante… forse perché mi sono trovata spesso a dovermi rialzare e andare avanti. Credo davvero che si tratti di un buon libro. Grazie
Troppo gentile, ma non esageriamo 🙂
Ti consiglio di leggere il libro, merita davvero.
C’è una profonda frase nel libro che recita: “Nella vita puoi scegliere di essere triste e sentirti triste o di essere felice ed esserlo davvero, sta a te decidere. Ogni giorno.”
E questo libro, con le sue numerose e toccanti storie, ci aiuta ad avere maggiore consapevolezza di quest’importante aspetto.
Perché in fin dei conti… non importa quante volte cadi. Quello che conta è la velocità con cui ti rimetti in piedi.