Criticare, Consigliare o Fare. Quale scegli?
Criticare, Consigliare o Fare?
Quale tra queste azioni sei solito mettere in atto?
Criticare, consigliare o Fare?
Pensa alla scorsa settimana e a quante volte hai mosso critiche, hai dato consigli non richiesti oppure ti sei impegnato nel “creare” qualcosa.
Quali sono le motivazioni che ci spingono in una direzione piuttosto che in un’altra?
Cosa si cela dietro questi comportamenti?
Per praticità andiamo a suddividere le persone in 3 macrocategorie:
- Criticare: coloro che criticano gli altri e il loro operato;
- Consigliare: coloro che danno consigli non richiesti;
- Fare: coloro che agiscono.
Criticare, Consigliare o Fare?
Coloro che criticano
La critica dovrebbe essere un valido mezzo per confrontarsi con gli altri, capire cosa pensano, quali sono le loro motivazioni e i loro punti di vista. A volte però la critica si utilizza per motivi decisamente meno “nobili” e meno utili. Non parlo quindi della sana critica ma del cosiddetto “parlare alle spalle e spesso a vanvera”.
Perché lo facciamo?
Essenzialmente le motivazioni principali sono due:
A) Criticare per screditare gli altri
In questo caso l’obiettivo della critica ha lo scopo di mettere in cattiva luce l’altra persona, il suo operato e il suo modo di comportarsi. Non riuscendo ad affrontare il confronto apertamente rimaniamo dietro le quinte e nel momento più opportuno parliamo male di quella persona.
“Si è comportato nel peggiore dei modi.”
“Ma lo sai cosa gli ho sentito dire?”
“Tu non c’eri, ma quella volta ha perfino…. Un modo di fare davvero inaccettabile.”
Molte volte in questo tipo di critica utilizziamo delle etichette: “Geloso” – “Invidioso” – “Testardo” – “Cattivo” – “Incapace” – “Stupido” – “Infantile” – “Burbero” – ecc.
Più tutte quelle che evito di scrivere. Le etichette sono pratiche, semplici, immediate e rimangono bene impresse nella testa delle persone. Sono quindi molto efficaci.
Ovviamente si tratta di una forzatura in quanto è impossibile condensare la vita di qualcuno e il suo modo di essere in una sola parola ma questo è irrilevante dal momento che lo scopo primario è gettare discredito.
Nel momento in cui critichiamo gli altri da mattina a sera dobbiamo essere consapevoli che siamo noi ad avere un problema… e non gli altri. Forse la nostra vita è talmente vuota che l’unico modo per riempirla è dedicare tutta la nostra “attenzione” ad altri.
Screditare gli altri ha solo e soltanto uno scopo: fare del male.
Quando screditiamo gli altri dovremmo soffermarci a riflettere su come questo comportamento celi scarsa sicurezza sulle proprie capacità e di come non solo danneggi la persona oggetto della critica ma anche noi stessi.
B) Criticare per esaltare il proprio ego
E se la critica fosse un mezzo semplice e a portata di mano per esaltare il proprio ego?
Pensaci un attimo, non occorre alcuna conoscenza, competenza o abilità per farlo. E’ sufficiente parlare male del collega, dell’amico, del parente o dello sconosciuto di turno che subito ci sentiamo un poco meglio.
Per quanto appaia come un comportamento stupido è di fatto assai frequente.
Nel momento in cui effettuiamo questo tipo di critica andiamo a sottintendere, in maniera più o meno velata, che avremmo fatto diversamente e meglio. (Ah, coloro che sanno fare meglio il lavoro di altri…).
In fondo ci piace pensare: “Lui ha sbagliato mentre io al suo posto avrei fatto meglio.”
Leggasi: “Io sono più bravo.”
Nel momento in cui si comincia a criticare tutto e tutti non facciamo altro che tentare di creare un mondo fatto a nostra immagine e somiglianza cioè un mondo di “perdenti” perché noi critichiamo ma “non operiamo”. Si tratta di una visione assolutamente distorta della realtà ma a quanto pare molti si accontentano e vi si adagiano anziché rimboccarsi le maniche e intervenire concretamente per migliorare sé stessi e la qualità delle loro vite.
Senz’ombra di dubbio è molto più facile e immediato distruggere che creare.
Devi inoltre sapere che chi parla male degli altri non applica discriminanti, parlerà male con te degli altri così come parlerà male con gli altri di te.
La domanda fondamentale: “Quale beneficio ottengo quando critico qualcuno?”. Pensiamoci.
Sono sicuro che sei arrivato alla mia stessa conclusione: non c’è alcun beneficio! Ciò che si ottiene è interferire negativamente e contemporaneamente sulla vita degli altri e sulla propria.
Coloro che danno consigli non richiesti
Ti è mai capitato di ricevere consigli non richiesti da persone che mai hanno dimostrato competenza alcuna in quel campo? Succede non di rado, sia nel lavoro che nella vita privata.
“Non per farmi i fatti tuoi, però io mi sarei comportato così.”
“Quando mi trovo in questa situazione tengo sempre questo atteggiamento e ti consiglio di fare lo stesso.”
Superficialmente potremmo persino pensare che tanta saggezza sia il frutto di consolidata esperienza ma sovente così non è. Chi tende a dare consigli non richiesti si è abituato ad osservare la vita degli altri e a giudicarla per evitare di soffermarsi a valutare le falle nella propria.
Pensa a quanto sia superficiale dare consigli non richiesti. Come possiamo sapere cosa sia giusto o sbagliato per l’altra persona? Possiamo forse conoscere le sue priorità o il quadro completo della situazione? Non lo sappiamo ma nonostante questo entriamo a piè pari nelle loro vite: “Secondo me avresti dovuto…”
Già di per sé un consiglio non richiesto è difficile da digerire per chi lo riceve. Poi ci mettiamo la superficialità con cui viene dispensato ed ecco che abbiamo trovato il modo migliore per creare tensione e danneggiare i rapporti con le persone.
Se l’altro poi ti chiederà “Ma tu cosa ne sai di cosa è giusto e sbagliato per me?”. Che risponderesti? Ben poco perché ha ragione.
Ognuno vive la vita in base alle proprie regole che, in quanto tali, possono tranquillamente non coincidere con le nostre.
Proviamo ad invertire i ruoli. Pensa a quando hai ricevuto un consiglio non richiesto. Hai richiamato alla memoria quel preciso momento? Bene, com’è andata? Ti ha fatto piacere riceverlo? Lo hai messo in pratica? Io dico di no ad entrambe le domande.
Criticare e consigliare per quanto siano attività semplici ed immediate, richiedono tempo. Ecco che spendiamo parte della nostra vita a criticare gli altri e il loro operato, a dare consigli non richiesti quando noi siamo i primi a non metterli in pratica.
Purtroppo siamo talmente impegnati nel portare avanti questo “hobby” che non riusciamo a trovare il tempo da dedicare ad altro… ad esempio a migliorare noi stessi… perché, per quanto possa sembrare assurdo, noi “non siamo perfetti” ma perfettibili e sempre che se ne abbia la volontà e voglia.
Coloro che agiscono
Come ultimo punto voglio parlarti di coloro che “agiscono”. Difficilmente li potrai sorprendere a parlare male di qualcuno. Sono concentrati sui propri obiettivi e per fare questo dedicano il loro tempo a Fare, a creare qualcosa.
I rapporti interpersonali rappresentano un valore aggiunto e non operazioni di sabotaggio.
Questo non significa certo che apprezzino sempre e comunque l’operato degli altri ma un conto è affrontare l’argomento con il diretto interessato altro paio di maniche è parlare male di lui mentre prendi un caffè con un altro collega.
Ammettilo, ti è capitato.
Se ti trovi coinvolto in queste situazioni la cosa migliore da fare è cambiare argomento, tacere o allontanarti. Non sprecare il tuo tempo a criticare gli altri ed evita di vestire i panni del Sig. SIC = “So io come…”
Per concludere
Vorrei che ognuno riflettesse sui propri comportamenti con l’obiettivo di avere una maggiore consapevolezza di sé stesso. Siamo talmente abituati a mettere in atto certi atteggiamenti che spesso non ce ne rendiamo neppure conto.
Cerchiamo di guardare dentro e intorno a noi con consapevolezza perché solo così, se vogliamo, possiamo migliorare.
Prima di concludere l’articolo voglio dirti un’ultima cosa: se qualcuno dovesse parlare male di te alle spalle fregatene, un leone non perde il sonno per l’opinione di una pecora.
Articolo criticare consigliare fare – Immagini di pubblico dominio
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In fondo l’ articolo si concentra su coloro che ” sanno fare meglio il lavoro di altri “. Costoro sono spesso
coloro che già fanno male il proprio lavoro ma non per questo si concentrano sul cercare di migliorarsi.
Migliorarsi è fatica e soprattutto bisogna saper riconoscere i propri errori. Meglio dedicarsi ad altri, è più semplice e meno impegnativo. Peccato che non serva agli altri e nemmeno a sè stessi……..
Ciao Maverick e grazie del commento, come sempre puntuale e preciso.
A presto Marco.
ciao Marco,
prima di tutto complimenti per il tuo sito, veramente ben fatto e utile!
articolo molto interessante e ricco di spunti di riflessione.
secondo me a volte invece di andar via e cambiare argomento di fronte ad “un parlare male di altrui” si potrebbe intervenire secondo i 3 setacci di socrate che nel suo discorso conclude con:””quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo?”
un saluto
Fabrizio Conte
http://personalshoppingmilan.com/
Ciao Fabrizio e grazie per il tuo riscontro sul mio blog.
I 3 setacci di Socrate possono essere un buon modo per affrontare queste situazioni. Ne ho parlato in maniera approfondita in un altro mio articolo. Non so se hai avuto modo di leggerlo.
Lo trovi qui:
http://www.upgradeyourmind.it/autostima/3-setacci-giudizi-altrui/
In base alla situazione e alle persone con cui ci troviamo possiamo scegliere quale sia la mossa “migliore” da mettere in atto.
Allontanarsi mentre qualcuno parla male di altri “dovrebbe” far riflettere la persona che si erge a giudice. Ho detto dovrebbe 🙂
Grazie per il commento e a presto!
ciao Marco, non avevo ancora visto il tuo articolo sui 3 setacci, lo vado a leggere subito!
saluti!
Fabrizio Conte