Il Senno di Poi… e tutto ciò che ne consegue
Il Senno di Poi è la consapevolezza a posteriori di come sarebbe stato più produttivo fare scelte diverse.
Il Senno di Poi si utilizza per valutare un evento dopo che si è verificato. Comodissimo vero?
Utile? Non proprio.
Con il Senno di Poi si arriva a concludere che l’evento fosse facilmente prevedibile.
Insomma, se qualcosa è andato storto siamo convinti che si poteva e si doveva prevedere ed evitare.
In questo specifico caso il Pre-vedere è un po’ come il Pre-occuparsi… serve a ben poco.
Il Senno di Poi…
“Hai visto cos’è successo? Come ha fatto a non accorgersene che sarebbe andata in quel modo?”
“Al suo posto avrei fatto esattamente l’opposto. Guardate cosa ha combinato!”
“Sapevo che sarebbe andata a finire così.”
Questa tipologia di frasi che sentiamo ogni giorno, sono tutte basate sul Senno di Poi.
Quando entriamo in modalità “Senno di Poi – ON – ” siamo portati a credere che saremmo stati in grado di far fronte a quel dato evento in maniera corretta.
Ovviamente aspetto del tutto trascurabile e che nemmeno ci sfiora è che questa credenza si concretizza solo dopo che l’evento si è verificato.
Questo modo di rielaborare le informazioni ad evento già avvenuto porta con se tre rilevanti problemi:
1) Il senno di poi e l’illusione del “Ho capito tutto”
In questo caso la valutazione di eventi già accaduti ci da l’illusione di avere tutto sotto controllo.
Questo ragionamento però si basa sul presupposto errato che poggia sul “ho capito tutto”.
Questa errata convinzione ci può portare a prendere decisioni senza aver prima raccolto tutte le informazioni disponibili e senza ponderare attentamente ciò che è necessario fare.
2) Giudicare in maniera errata l’operato altrui
Con il Senno di Poi, attraverso quindi questa posizione di privilegio, è decisamente facile fare nuove valutazioni e additare il collega, l’amico, il partner o il politico per l’errore commesso.
Questo succede perché conoscendo l’esito di una certa azione rielaboriamo le variabili in gioco, modificandole e integrandole con le nuove informazioni e mettendo in evidenza proprio quei collegamenti che risultano indispensabili al fine di arrivare a spiegare cosa sia successo.
3) Il senno di poi e l’esperienza
Il Senno di Poi non ci aiuta poi molto neppure dal punto di vista dell’esperienza.
Giudicare il passato esclusivamente dalla posizione privilegiata del presente fa sì che la nuova esperienza fatta sia viziata proprio dalle valutazioni a posteriori che abbiamo fatto.
Si arriva cioè “a conclusioni ovvie”.
Sto parlando col senno di poi, naturalmente, che in genere ha la tendenza a confermare conclusioni ovvie. (Raymond Carver)
Il Senno di Poi e le nostre scelte
Se razionalmente ognuno di noi prende le distanze dal “Senno di Poi”, da questo sciocco comportamento, dall’altro è facile cascarci.
Il motivo è da ricondurre al fatto che non è banale intercettare questi ragionamenti e accorgerci che si basano su presupposti errati.
Prova a porre attenzione nell’ intercettare il Senno di Poi, rimarrai sbalordito di quanto spesso capiti nell’arco della giornata.
Il Senno di Poi, fa parte dei cosiddetti Bias Cognitivi e cioè distorsioni nelle valutazioni causate da una qualunque forma di pregiudizio.
La loro pericolosità risiede nel fatto che interferiscono nella formazione dei nostri giudizi, delle nostre opinioni e in ultima analisi sulle nostre scelte.
E se è vero come è vero che ognuno di noi è la somma delle scelte fatte fino ad oggi la cosa assume una rilevanza ancora maggiore.
Per concludere
Al verificarsi di un qualsiasi evento siamo portati a giudicarne gli effetti sulla base delle informazioni che ora sono in nostro possesso e non su quelle che avevamo al momento della decisione.
Quindi: attenzione al Senno di Poi! Cerchiamo di intercettarlo appena comincia a prendere forma nei nostri pensieri perché essere lungimiranti sul passato non serve a nulla e a nessuno!
Come abbiamo detto il senno di poi è una scienza esatta e come tale è utile a farci capire solo dove hanno/abbiamo sbagliato ma difficilmente a modificare ciò che è stato.
Se necessario usiamolo esclusivamente in maniera costruttiva, ci aiuterà a capire e forse a non ripetere gli stessi errori.
Articolo Senno di Poi – Immagini pubblico dominio
Ultimi post di Marco Cammilli (vedi tutti)
- Gli Uomini erano Dei - Luglio 6, 2021
- I Migliori aforismi di sempre - Giugno 29, 2021
- Criticare, Consigliare e Fare: a quale categoria appartieni? - Giugno 21, 2021
Dove lavoro io il senno di poi è lo sport preferito subito dopo il calcio.
Ciao Gianluca non ho dubbi in merito. È così in molte realtà. Fai leggere l’articolo ai tuoi colleghi 🙂
Un caro saluto.
A presto!
Ottimo spunto sul dilemma Amletico rivisitato in chiave motivazionale “Fare o non fare, questo è il dilemma” Il Capitan “Senno del poi” non è neanche in grado di analizzare l’accaduto, si limita a criticarlo. É tipico degli indecisionisti ai quali non serve imparare dagli errori perchè utilizzano gli errori altrui per non fare. Ho l’abitudine di chiedere a Capitan SDP quindi ora cosa si dovrebbe fare? E lui risponde prontamente: sapevo che mi avresti fatto questa domanda… ; )
Sono d’accordo Lorenzo, quasi sempre Capitan SPD riveste anche il ruolo di “Criticone”. Questo comportamento ha come obiettivo quello di mettere in cattiva luce l’altra persona, il suo operato e il suo modo di comportarsi. Ben lontano quindi dalla critica come mezzo di confronto con gli altri, come strumento per capire cosa pensano, quali sono le loro motivazioni e i loro punti di vista.
Carinissima la conclusione del tuo commento 🙂