Racconti da leggere su cui riflettere

Racconti da leggere - uym

6 racconti da leggere su cui riflettere, 6 brevi storie in grado di farci osservare le cose in maniera differente.

Voglio farti leggere questi brevi racconti che troppo spesso tendiamo ad associarli al mondo dei piccoli tanto che, quando li leggiamo, prestiamo scarsa attenzione ai messaggi in essi contenuti.

 

6 racconti da leggere su cui riflettere

Voglio farti leggere questi 6 racconti di Bruno Ferrero perché in ognuno c’è qualcosa d’importante su cui riflettere.

Troppo spesso noi adulti ci perdiamo le importanti lezioni di vita di questi brevi racconti.

 

1 – L’occhio del Falegname
 
2 – La banconota
 
3 – Il club del 99
 
4 – Il conto
 
5 – Il segreto della felicità
 
6 – Due semi

 

 

Racconti da leggere su cui riflettere - L'occhio del Falegname - uym

Racconti da leggere su cui riflettere – L’occhio del Falegname – uym

1) Racconti da leggere –  L’occhio del Falegname

Bruno Ferrero – Cerchi nell’acqua

 

C’era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega di un falegname.

Un giorno, durante l’assenza del padrone, tutti i suoi arnesi da lavoro tennero un gran consiglio.

La seduta fu lunga e animata, talvolta anche veemente.

Si trattava di escludere dalla onorata comunità degli utensili un certo numero di membri.

Uno prese la parola: “Dobbiamo espellere nostra sorella Sega, perché morde e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere più mordace della terra”.

Un altro intervenne: “Non possiamo tenere fra noi sorella Pialla: ha un carattere tagliente e pignolo, da spelacchiare tutto quello che tocca”.

“Fratel Martello – protestò un altro – ha un caratteraccio pesante e violento. Lo definirei un picchiatore. E’ urtante il suo modo di ribattere continuamente e dà sui nervi a tutti. Escludiamolo!”.

“E i Chiodi? Si può vivere con gente così pungente? Che se ne vadano. E anche Lima e Raspa. A vivere con loro è un attrito continuo. E cacciamo anche Cartavetro, la cui unica ragion d’essere sembra quella di graffiare il prossimo!”.

Così discutevano, sempre più animosamente, gli attrezzi del falegname.

Parlavano tutti insieme.

Il martello voleva espellere la lima e la pialla, questi volevano a loro volta l’espulsione di chiodi e martello, e così via.

Alla fine della seduta tutti avevano espulso tutti.

La riunione fu bruscamente interrotta dall’arrivo del falegname.

Tutti gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi al bancone di lavoro.

L’uomo prese un asse e lo segò con la Sega mordace.

Lo piallò con la Pialla che spela tutto quello che tocca.

Sorella Ascia che ferisce crudelmente, sorella Raspa che dalla lingua scabra, sorella Cartavetro che raschia e graffia, entrarono in azione subito dopo.

Il falegname prese poi i fratelli Chiodi dal carattere pungente e il Martello che picchia e batte.

Si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare una culla.

Una bellissima culla per accogliere un bambino che stava per nascere.

Per accogliere la Vita.

 

Commento:

Non siamo perfetti ma ognuno è importante.

 

Se odi una persona odi qualcosa in lei che è parte di te. Ciò che non è parte di noi stessi non ci disturba. (Hermann Hesse) Click to Tweet

 


 

Racconti da leggere su cui riflettere - La Banconota - uym

Racconti da leggere su cui riflettere – La Banconota – uym

2) Racconti da leggere – La Banconota

Bruno Ferrero – C’è ancora qualcuno che danza

Il conferenziere iniziò il suo intervento sventolando una banconota verde da cento euro.

“Chi vuole questa banconota da cento euro?” domandò.

Si alzarono varie mani, ma il conferenziere chiarì: “Prima di consegnarla, però, devo fare una cosa”.

Stropicciò la banconota furiosamente, poi disse: “Chi la vuole ancora?”.

Le mani vennero sollevate di nuovo.

“E se faccio così?”.

Lanciò la banconota contro il muro e, quando ricadde sul pavimento, la calpestò; poi la mostrò nuovamente all’uditorio: era ormai sporca e malconcia.

“Qualcuno la vuole ancora?”.

Come al solito, le mani si alzarono.

Per quanto fosse maltrattata, la banconota non perdeva nulla del suo valore.

 

Commento:

Quale che sia il motivo capita a tutti di venire feriti e offesi.

Che la causa sia un diverbio con il nostro collega, un contrasto con il partner o un alterco con un nostro amico, dobbiamo sempre chiederci se il nostro valore venga effettivamente “deprezzato” dal giudizio altrui oppure no.

A voi la risposta.

 

Quanto vali non può essere giudicato dagli altri. Vali perché tu lo dici. Se tieni conto dell’altrui stima per sapere quanto vali, quella è, appunto, una stima altrui. (Wayne Dyer) Click to Tweet

 

 


 

Racconti da leggere su cui riflettere - Club dei 99 - uym

Racconti da leggere su cui riflettere – Club dei 99 – uym

3) Racconti da leggere – Il club del 99 

Bruno Ferrero – Ma noi abbiamo le ali

C’era una volta un re molto triste che aveva un servo molto felice che circolava sempre con un grande sorriso sul volto.

«Paggio», gli chiese un giorno il re, «qual è il segreto della tua allegria?».

«Non ho nessun segreto. Signore, non ho motivo di essere triste. Sono felice di servirvi. Con mia moglie e i miei figli vivo nella casa che ci è stata assegnata dalla corte. Ho cibo e vestiti e qualche moneta di mancia ogni tanto».

Il re chiamò il più saggio dei suoi consiglieri: «Voglio il segreto della felicità del paggio!».

«Non puoi capire il segreto della sua felicità. Ma se vuoi, puoi sottrargliela».

«Come?».

«Facendo entrare il tuo paggio nel giro del novantanove».

«Che cosa significa?».

«Fa’ quello che ti dico…».

Seguendo le indicazioni del consigliere, il re preparò una borsa che conteneva novantanove monete d’oro e la fece dare al paggio con un messaggio che diceva: «Questo tesoro è tuo. Goditelo e non dire a nessuno come lo hai trovato».

Il paggio non aveva mai visto tanto denaro e pieno di eccitazione cominciò a contarle: dieci, venti, trenta, quaranta, cinquanta, sessanta…

…novantanove!

Deluso, indugiò con lo sguardo sopra il tavolo, alla ricerca della moneta mancante. «Sono stato derubato!» gridò. «Sono stato derubato! Maledetti!».

Cercò di nuovo sopra il tavolo, per terra, nella borsa, tra i vestiti, nelle tasche, sotto i mobili…

Ma non trovò quello che cercava.

Sopra il tavolo, quasi a prendersi gioco di lui, un mucchietto di monete splendenti gli ricordava che aveva novantanove monete d’oro. Soltanto novantanove.

«Novantanove monete. Sono tanti soldi», pensò. «Ma mi manca una moneta. Novantanove non è un numero completo» pensava. «Cento è un numero completo, novantanove no».

La faccia del paggio non era più la stessa.

Aveva la fonte corrugata e i lineamenti irrigiditi.

Stringeva gli occhi e la bocca gli si contraeva in una orribile smorfia, mostrando i denti.

Calcolò quanto tempo avrebbe dovuto lavorare per guadagnare la centesima moneta, avrebbe fatto lavorare sua moglie e i suoi figli.

Dieci e dodici anni, ma ce l’avrebbe fatta!

Il paggio era entrato nel giro del novantanove…

Non passò molto tempo che il re lo licenziò.

Non era piacevole avere un paggio sempre di cattivo umore.

 

Commento:

Credo che la vera felicità non sia data tanto dal raggiungimento di quello che ci manca ma piuttosto dalla capacità di apprezzare quello che già abbiamo, qui e ora.

Ti riporto una frase della splendida intervista ad Assunta Corbo: “Se non riesci a essere felice di quello che hai, cosa ti fa pensare di poter essere felice quando raggiungerai ciò che ancora non hai? Sono certa che nella quotidianità di ognuno di noi ci siano oggi traguardi che un tempo sono stati sogni del tipo “sarò felice solo quando…”. Eppure ancora cerchiamo la nostra felicità.”

 

Se non riesci a essere felice di quello che hai, cosa ti fa pensare di poter essere felice quando raggiungerai ciò che ancora non hai? (Assunta Corbo) Click to Tweet

 

 


 

Racconti da leggere su cui riflettere - Il conto - uym

Racconti da leggere su cui riflettere – Il conto – uym

4) Racconti da leggere – Il Conto

Bruno Ferrero – Cerchi nell’acqua

 

Una sera, mentre la mamma preparava la cena, il figlio undicenne si presentò in cucina con un foglietto in mano.

Con aria stranamente ufficiale il bambino porse il pezzo di carta alla mamma, che si asciugò le mani col grembiule e lesse quanto vi era scritto:

“Per aver strappato le erbacce dal vialetto: Euro 3.

Per aver ordinato la mia cameretta: Euro 5.

Per essere andato a comperare il latte: Euro 0,50.

Per aver badato alla sorellina (3 pomeriggi): Euro 9.

Per aver preso due volte “ottimo” a scuola: Euro 5.

Per aver portato fuori l’immondizia tutte le sere: Euro 4.

Totale: Euro 26,50″.

La mamma fissò il foglio negli occhi, teneramente.

La sua mente si affollò di ricordi.

Prese una biro e, sul retro del foglietto, scrisse:

“Per averti portato nel grembo 9 mesi: Euro 0.

Per tutte le notti passate a vegliarti quando eri ammalato: Euro 0.

Per tutte le volte che ti ho cullato quando eri triste: Euro 0.

Per tutte le volte che ho asciugato le tue lacrime: Euro 0.

Per tutto quello che ti ho insegnato, giorno dopo giorno: Euro 0.

Per tutte le colazioni, i pranzi, le merende, le cene e i panini che ti ho preparato : Euro 0.

Per la vita che ti do ogni giorno: Euro 0.

Totale: Euro 0.”

Quando ebbe terminato, sorridendo la mamma diede il foglietto al figlio.

Quando il bambino ebbe finito di leggere ciò che la mamma aveva scritto, due lacrimoni fecero capolino nei suoi occhi.

Girò il foglio e sul suo conto scrisse: “Pagato”.

Poi saltò al collo della madre e la sommerse di baci.

Commento:

In un mondo in cui tutto sembra regolato dai soldi troviamo questo breve racconto che ci ricorda come il vero amore sia gratuito.

In caso contrario è tutt’altra cosa.

 

L’amore è la chiave che apre i cancelli della felicità. (Oliver Wendell Holmes) Click to Tweet

 


 

Racconti da leggere su cui riflettere -Il segreto della felicità - uym

Racconti da leggere su cui riflettere -Il segreto della felicità – uym

5) Racconti da leggere – Il segreto della felicità

Bruno Ferrero – A volte basta un raggio di sole

 

Un giovane domandò al più saggio di tutti gli uomini il segreto della felicità.

Il saggio suggerì al giovane di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore.

“Solo ti chiedo un favore” concluse il saggio, consegnandogli un cucchiaino su cui versò due gocce d’olio.

“Mentre cammini, porta questo cucchiaino senza versare l’olio”.

Dopo due ore il giovane tornò e il saggio gli chiese: “Hai visto gli arazzi della mia sala da pranzo? Hai visto i magnifici giardini? Hai notato le belle pergamene?”.

Il giovane, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d’olio.

“Torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo” disse il saggio.

Il giovane prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare, ma questa volta osservò tutte le opere d’arte. Notò i giardini, le montagne, i fiori. Tornò dal saggio e riferi particolareggiatamente tutto quello che aveva visto.

“Ma dove sono le due gocce d’olio che ti ho affidato?” domandò il saggio.

Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate.

“Ebbene, questo è l’unico consiglio che ho da darti” concluse il saggio.

“Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza mai dimenticare le due gocce d’olio nel cucchiaino”.

 

 

Commento:

Osserviamo tutto ciò che ci circonda, apprezziamo le meraviglie del mondo senza fare l’errore di dimenticare ciò che davvero conta, quello che è realmente importante.

 

Ho commesso il peggior peccato che uno possa commettere: non sono stato felice. (Jorge Luis Borges) Click to Tweet

 

 


 

Racconti da leggere su cui riflettere - Due semi - uym

Racconti da leggere su cui riflettere – Due semi – uym

6) Racconti da leggere – Due semi

Bruno Ferrero – A volte basta un raggio di sole

 

Due semi si trovavano fianco a fianco nel fertile terreno autunnale.

Il primo seme disse:

“Voglio crescere! Voglio spingere le mie radici in profondità nel terreno sotto di me e fare spuntare i miei germogli sopra la crosta della terra sopra di me… Voglio dispiegare le mie gemme tenere come bandiere per annunciare l’arrivo della primavera… Voglio sentire il calore del sole sul mio volto e la benedizione della rugiada mattutina sui miei petali!”.

E crebbe.

L’altro seme disse:

“Che razza di destino, il mio! Ho paura. Se spingo le mie radici nel terreno sotto di me, non so cosa incontrerò nel buio. Se mi apro la strada attraverso il terreno duro sopra di me posso danneggiare i miei delicati germogli… E se apro le mie gemme e una lumaca cerca di mangiarsele? E se dischiudessi i miei fiori, un bambino potrebbe strapparmi da terra. No, è meglio che aspetti finché ci sarà sicurezza”.

E aspettò.

Una gallina che raschiava il terreno d’inizio primavera in cerca di cibo trovò il seme che aspettava e subito se lo mangiò.

 

Commento:

Questo racconto non è altro che una breve metafora di ciò che succede nella vita delle persone, di come tutti i cambiamenti che si presentano vengano spesso percepiti spesso come ostacoli al nostro benessere.

Solo nel momento in cui vinciamo le nostre paure possiamo sentirci davvero liberi.

 

Se non cambi rischi di scomparire (dal libro Chi ha spostato il mio formaggio?) Click to Tweet

 

Per concludere

Questi racconti, nonostante siano di fantasia, mostrano interessanti chiavi di lettura su ciò che succede alla nostra vita e intorno a noi.

 

 

Firma Marco Little UYM

Articolo Racconti da leggere su cui riflettere – Immagini di pubblico dominio tratte da Pixabay

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