Sapere ascoltare gli altri fa bene!
Sapere ascoltare, quanto è rilevante? Oggi ti parlerò dell’importanza di sapere ascoltare. Si è portati a pensare che nella comunicazione l’aspetto più rilevante sia la capacità di esprimersi. Non è affatto così. Esiste un’arte molto più importante e sottile: sapere ascoltare. Ed è un peccato però che solo in pochi la sappiano utilizzare. Impara ad ascoltare attivamente le persone che ti circondano perché questo è un passo fondamentale in un percorso di crescita.
L’importanza di Sapere Ascoltare
Se l’ascolto è un aspetto molto rilevante vediamo insieme quanto tempo dedichiamo alle varie fasi della comunicazione.
Secondo studi accreditati passiamo la maggior parte del tempo ad ascoltare. Come vedi quasi la metà del nostro tempo è dedicata all’ascolto.
“Ferma, ferma Marco, ma non hai detto che la maggior parte delle persone non è in grado di farlo? Non è capace di sapere ascoltare? E adesso mi butti lì quel 40%…” 😯
Sì, esatto. Infatti ci troviamo di fronte ad una situazione quasi surreale: per il 40% del tempo usiamo le orecchie e… lo facciamo pure male!
Sarai d’accordo con me quindi che non è assolutamente accettabile una situazione di questo tipo: se ascoltiamo male significa che sprechiamo il nostro tempo e come ho scritto in un altro articolo nessuno ce lo restituirà.
Fatta questa dovuta premessa buttiamoci a capofitto nell’arte del “Sapere Ascoltare“.
Sapere Ascoltare o Udire?
A lavoro, nella vita privata, con in nostri figli, con gli amici, con i colleghi, sono numerose le situazioni in cui il nostro interlocutore non ci ascolta o viceversa noi non ascoltiamo lui. L’ascolto è il primo dei processi fondamentali della comunicazione: impara ad ascoltare efficacemente e la qualità della tua vita aumenterà.
Prima di tutto facciamo un distinguo tra ascoltare ed udire. Sembra la stessa azione, ma non è così. In entrambi i casi viene coinvolto l’organo uditivo, ma la differenza c’è ed è importante:
Udire: percepire suoni attraverso il senso dell’udito.
Ascoltare: stare a sentire con attenzione qualcuno che parla.
Nel primo caso si tratta di un processo fisiologico tramite cui l’orecchio trasferisce determinate informazioni al cervello. Tutto qua, niente di più. Il secondo invece indica un processo psicologico attraverso il quale, per mezzo della comprensione e dell’interpretazione delle parole, l’interlocutore trae un significato da ciò che viene detto.
Tu solitamente come ti comporti? Ascolti le persone oppure ti limiti a udire ciò che dicono?
Mi è capitato varie volte di conoscere persone che attribuivano erroneamente una connotazione negativa a coloro capaci di ascoltare. “Io non ho tempo per ascoltare, io sono uno che agisce!” Questa frase l’ho sentita dire varie volte e mi ha sempre fatto sorridere. Mi sono sempre chiesto infatti “Ma se non hai tempo per ascoltare, in base a cosa prendi decisioni e agisci?”.
Le persone di successo sono persone che hanno sviluppato la capacità di sapere ascoltare perché sono ben consapevoli dell’importanza di un ascolto attivo.
“Marco, sono d’accordo con quello che scrivi ma cosa dovrei mai fare per ascoltare attivamente?” 😯
Sapere ascoltare: 8 semplici azioni per vivere meglio
1) Tenere l’altra persona al centro della conversazione
Fai in modo che l’attenzione non sia focalizzata su di te ma sull’altro. Immaginati il potere che si cela in questo atteggiamento. Quali sensazioni susciterai nel tuo interlocutore? Sensazioni positive. Quando l’attenzione è rivolta sull’altro siamo emozionalmente coinvolti e questo è ben percepito ed apprezzato. La nostra postura, le nostre espressioni facciali, i nostri occhi, saranno la cartina tornasole del nostro coinvolgimento emotivo.
2) Mantenere lo sguardo attento
Lo sguardo è considerato un’arma potentissima nella comunicazione. Pensa a quanti messaggi sei in grado d’inviare all’altra persona con un semplice sguardo. Quindi anziché ascoltare passivamente il tuo interlocutore mentre controlli lo smartphone sarai invece ben presente 😉 . Sguardo fisso sull’altro per esprimere il tuo completo coinvolgimento in ciò che sta dicendo.
3) Tenere una postura protesa verso l’altro
Una posizione aperta è molto efficace nel dimostrare interesse verso il tuo interlocutore. Pensa infatti a come stai seduto quando ascolti qualcuno con sincera attenzione. Solitamente il nostro busto è proteso, le gambe e le braccia sono aperte. Il messaggio che passiamo è appunto “Sono qui pronto ad ascoltarti con la massima attenzione ed interesse.”
4) Porre domande intelligenti
E’ un ottimo modo per dimostrare quanto sei stimolato da quella conversazione, quanto sei incuriosito da ciò che lui sta dicendo. “Ma dai è incredibile! Quando è successo? Lui cosa ti ha detto?”. Devono essere domande calibrate in base alla persone che hai di fronte.
Se hai poca confidenza con questa persona non puoi permetterti di essere invadente. Se conosci poco il tuo interlocutore non sai se ci sono argomenti o parole che possono urtare la sua sensibilità e suscitare emozioni negative. Sta a te raccogliere informazioni e capire come formulare le tue domande.
Evita di fare domande sciocche. Intendo quelle domande fatte più per educazione che per reale interesse. Sicuramente sarà capitato anche a te e quindi sai bene quanto sia fastidioso un atteggiamento di questo tipo.
5) Non interrompere
Ci sono persone che non riescono ad ascoltare in silenzio, sono portate ad interrompere frequentemente chi sta parlando. Spesso dispensano consigli non richiesti e quando succede lo fanno nel momento meno opportuno andando ad interrompere l’altra persona. L’interruzione è qualcosa che come dice il termine stesso spezza, ferma, ostruisce. Non commettere questo errore.
6) Non saltare a conclusioni
Non avere mai fretta di concludere in anticipo una conversazione. Lascia il tempo necessario perché l’altro possa esprimersi tranquillamente e senza fretta. E’ vero che siamo sempre di corsa e non abbiamo tempo per ascoltare le altre persone… ma è proprio questo il problema. Trova il tempo per farlo e se proprio non ne hai organizza un nuovo incontro o risentitevi per telefono.
7) Riformulare i punti principali
“Mi stai dicendo che…” “Quindi, se ho capito bene…”. Ricapitolare i punti salienti di un discorso è chiaramente l’atteggiamento tipico di chi è interessato realmente a quella conversazione. Non sta ascoltando tanto per fare o per passare dieci minuti in attesa che passi l’autobus.
8) Provare sincero interesse
Tutti i punti sopra esposti perdono di significato se non c’è l’intenzione di ascoltare l’altro con la testa e con il cuore.
Per concludere
Ecco cosa intendo per sapere ascoltare gli altri. Tiene bene a mente che l’incapacità di ascoltare porta sempre con sé problemi di comunicazione che generano conflitti e incompresioni.
Dopo aver letto l’articolo e fatto mente locale quali conclusioni hai tratto? Le ascolti attivamente le persone che ti circondano?
In quel 40% del tempo che passi ad ascoltare le persone cosa fai realmente?
Ricorda che sapere ascoltare attivamente fa bene sia a chi sta parlando sia a chi sta ascoltando.
Articolo Sapere ascoltare – Immagine tratta da Google Immagini
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Sono una persona che ha sempre parlato liberamente dei suoi problemi ma, come dici te, ho dovuto fare una selezione dei miei “ascoltatori” xché niente mi innervosiva più di coloro che non mi lasciavano parlare dicendo: “guarda anche io …” e giù a raccontarmi la loro storia senza ascoltare la mia. Però è anche vero che certe volte anche io, pur non interrompendo, sono portata certe volte a trarre le mie conclusioni e lì sicuramente cessa il modo giusto di ascoltare. Grazie x questo “richiamo”, cercherò di affinarmi nell’ascolto xché reputo che sia un dono molto importante da coltivare.
E’ capitato a tutti di aver sperimentato come una conversazione possa trasformarsi in uno scambio di parole il cui unico obiettivo è quello di dimostrare all’altro il concetto del “io non sono da meno”. In queste situazioni non c’è alcun interesse nell’ascoltare ma solo dimostrare qualcosa all’altro e sopratutto a sé stessi. Se l’argomento è una tua vacanza a Taormina succederà che l’altro metterà sul piatto le sue vacanze fatte in Australia. Se stai raccontando della gita allo Zoo lui saprà dirti del safari fatto in Tanzania. Se stai parlando di qualche acciacco avuto nei giorni precedenti vedrai che l’altro ti farà l’elenco di tutti i dolori e dolorini che lo hanno fatto stare peggio di te. Sì, perché lui “non è da meno” quale che sia l’argomento, lui ha “tutto di più”. Il motivo è dovuto al fatto che la maggior parte delle persone ha bisogno di non sentirsi “inferiore” agli altri. Questo succede per una carenza di autostima. Devono dimostrare qualcosa agli altri e a sé stessi e per farlo utilizzano proprio questo meccanismo.
Grazie Laura per il tuo spunto di riflessione.
Marco
Grazie a te Marco, mi hai chiarito ancora di più ciò che percepivo ma non riuscivo a “tradurre” in parole. Ancora di più cercherò io stessa di stare attenta a non sopraffare gli altri perché anche a me capita di dire: “scusa se ti interrompo ma….”
Ascoltare. Conosco amici, colleghi, imprenditori, genitori, professori, studenti,(potrei andare avanti un bel po’) che dovrebbero leggere questo articolo.
Imprenditori che non sono capaci di ascoltare i propri dipendenti. Imprenditori che non sono capaci di ascoltare i propri clienti e quindi il mercato. Poi non chiediamoci come mai, in un periodo di crisi come quello attuale, ci sono aziende che nonostante le difficoltà vanno avanti ed altre che lentamente si spengono.
E’ un bellissimo articolo che ci sbatte in faccia la cruda realtà di come pochissime persone siano in grado di ascoltare. E per ascoltare intendo TUTTO ciò che è attorno a noi: il mondo che ci circonda.
Grazissimissime.
Grazie Wisteria per il tuo contributo che condivido pienamente: dovremmo ascoltare con attenzione TUTTO ciò che ci circonda.
Marco.
Gli 8 punti sono geniali e facili da ricordare e da fare.
Ammetto di essere il primo a perdere facilmente interesse nei discorsi delle persone ma non credo sia “proprio” per colpa mia… tante volte le cose che mi dicono sono veramente noiose e poco interessanti! Posso fingere attenzione però nel frattempo mi sto annoiando! 😛
Ovviamente non c’è alcuna colpa, casomai possiamo parlare di responsabilità.
Questa responsabilità è ovviamente da ambo le parti. Nello specifico colui che sta parlando dovrebbe rendere intrigante ciò che sta raccontando.
Prendo a prestito una frase di Oriana Fallaci postata proprio oggi sulla pagina UYM di Facebook.
“Risponderò in stile minigonna, cioè in modo abbastanza lungo da coprire l’argomento e abbastanza breve da renderlo interessante.”
Grazie del commento. A presto. Marco.
Questa frase della Fallaci è assolutamente perfetta con il suo mix di ironia e verità. La terrò bene a mente ogni volta che parlerò con qualcuno.
Grazissimissime.
I punti 4,5,6,7, sono essenziali. Ci sono interlocutori logorroici ed
altri con capacità di sintesi: arrivano subito al punto. Non è detto che
il 1° dica sciocchezze come il 2° non è detto che dica cose giuste, dunque
ascoltare è importante. Ascoltare significa non porre vincoli a priori. Luogo comune è considerare bravi Mgr coloro che sanno tutto.
Errore: bravi sono coloro che sanno ascoltare ed ” imparare “, spesso le buone idee vengono dal basso.
Grazie Roby per il tuo contributo sull’ascolto in ambito lavorativo.
A presto. Marco.
Credo che relativamente a questo argomento tu abbia fatto centro. La sensazione che ho io è che la gente parli tanto, ma ascolti poco. Tendenzialmente sono un buon ascoltatore, forse troppo: spesso mi trovo nell’antipatica condizione in cui il mio interlocutore mi ‘vomita’ addosso esperienze, problemi, successi, etc. ed io gli do soddisfazione/supporto, chiedo chiarimenti ( e diciamolo: delle volte mi fingo interessato), do consigli e poi? Arrivederci e grazie. La conversazione termina ed io non sono riuscito ad inserirmi per poter raccontare qualcosa di me!!
Qualche idea?
Ringhio70
Ciao Ringhio70, ogni situazione è diversa. Può capitare d’incontrare una persona logorroica perché il silenzio la mette a disagio e cerca quindi di compensare parlando eccessivamente. Ci sono coloro che parlano tantissimo perché hanno paura di passare inosservati dagli altri e quindi si comportano in questo modo per una loro insicurezza. Altri parlano tantissimo per sfogare ansia e stress in quanto la situazione in cui si trovano genera proprio queste sensazioni. Ce ne sono altri che parlano a raffica perché non sono capaci di sintesi ed altri ancora perché fondamentalmente gli piace sentire solo le proprie parole, spesso ricercate e forbite, riempire la stanza.
Queste persone non sono quelle giuste per fare una conversazione. Questo perché, per un motivo o per un altro, sono interessate solo al loro monologo. Quando voglio parlare con qualcuno cerco tra quelle persone capaci di ascoltare, in grado di conversare, di scambiare punti di vista e fare in modo che lo scambio di opinioni ed idee sia di arricchimento per ambo le parti.
Se non riesci quindi ad inserirti in un monologo molto probabilmente dipende dall’altro. 🙂