Gestire il conflitto con il miele
Come gestire il conflitto?
Una goccia di miele o un litro di fiele?
Ti è mai capitato di assistere a un diverbio o esserne partecipe?
Con il tuo partner o il collega d’ufficio. Con un potenziale cliente o manager di un’altra azienda.
Hai fatto caso che discutendo animatamente, polemizzando e contraddicendo l’altro difficilmente si riesce a ottenere qualcosa?
Qualche volta puoi anche spuntarla, ma raramente è una vittoria reale quella ottenuta con la forza, è una vittoria di Pirro perché il nostro interlocutore prenderà sempre di più le distanze da noi e noi non potremo mai più contare su quella persona.
Hai vinto ma sei riuscito a farti un nemico.
Gestire il conflitto con il miele
“Marco, ma se ho ragione è giusto che prevalga! Se l’altro s’arrabbia sono affari suoi.”
Se ti poni in contrasto, se gli dici che sta sbagliando, se non perdi occasione per contraddirlo per far valere la tua idea, che cosa otterrai?
Sarai etichettato subito come una persona indisponente, antipatica e insopportabile, capace di generare odio e rancore negli altri.
Quando il tuo interlocutore ti avrà affibbiato queste etichette potrai mettere sul piatto della conversazione dati oggettivi e inconfutabili ma il rancore ed il risentimento che ha verso di te difficilmente lo porteranno a darti ragione.
Il problema si è spostato: il problema ora sei tu, non più i punti sui quali siete in disaccordo.
Se l’interlocutore dovesse anche darti ragione sappi che poi non perderà occasione per esprimere agli altri la sua opinione negativa su di te.
E se lo farà come dargli torto?
Nessuno vuole avere a che fare con una persona indisponente, nessuno.
Solo con la gentilezza e la cordialità si può ottenere qualcosa.
Ecco cosa disse Lincoln più di un secolo e mezzo fa:
“Una saggia massima dice: – Una goccia di miele prende più mosche di un litro di fiele – Se volete guadagnare un uomo alla vostra causa, prima convincetelo di essergli amico. E’ questa goccia di miele che vincerà il suo cuore che, pensatela come volete, è la strada maestra per giungere alla sua ragione”.
Anche se il tuo interlocutore si dovesse porre in malo modo evita di rispondere con ugual moneta.
Lo so, a volte è difficile trattenersi perché crediamo che l’unica arma che abbiamo sia rispondere a tono.
Ma se lo farai, a quel punto ognuno rincarerà la dose e il rancore di entrambi sarà tale da rendere impossibile la conversazione e l’individuazione di un qualsiasi punto in comune.
Capita perfino di contraddire il nostro interlocutore per il solo piacere di metterlo alle corde, di vederlo in difficoltà.
Gli buttiamo in faccia l’assurdità della sua idea, rispondiamo con fare perentorio che non ammette replica.
Se hai ragione e ti poni nel giusto modo vedrai che le tue idee saranno accolte a braccia aperte, gli altri non potranno fare a meno di seguirti.
Se dovessi essere attaccato prova a rispondere in maniera tale da far crollare subito la saccenza e l’arroganza dell’altro.
“Lo sa che la capisco benissimo? Se dovessi mettermi nei suoi panni probabilmente direi/farei esattamente la stessa cosa.”
Queste frasi hanno la capacità di trasformare un orso in un agnellino.
Cosa potrebbe mai rispondere una persona alla quale stai dicendo che la capisci perfettamente e che avresti fatto o faresti esattamente la stessa cosa?
Come vedi l’importante è mostrare all’altro che i suoi sentimenti e le sue idee sono molto importanti per te.
“Marco, in effetti è vero… però dovrei mentire. Proprio tu in varie occasioni hai detto che le bugie hanno le gambe corte. Cos’è cambiato?”
Sei sicuro che sia una menzogna?
Rifletti un attimo.
Se ti mettessi nei panni dell’altro, se avessi modo di ragionare proprio come lui, se avessi vissuto la sua vita e le sue esperienze, molto probabilmente diresti davvero le stesse cose.
Come gestire il conflitto: il Sole e il Vento
Ti racconto una breve storia che parla di gentilezza e forza.
Il Sole e il Vento cominciarono a litigare su chi fosse il più forte.
Il Vento diceva: “Te lo proverò, sono io il più forte. Guarda quel vecchio laggiù con l’impermeabile, scommetto che glielo toglierò prima di quanto riusciresti a fare tu.”
Così il Sole andò dietro a una nuvola e il Vento soffiò fino a diventare un tornado, ma più forte lui soffiava più stretto il vecchio si teneva l’impermeabile.
Alla fine il Vento rinunciò e il Sole venne fuori da dietro le nubi e sorrise gentilmente al vecchio.
Questi si asciugò la fronte e si sfilò il soprabito.
Il Sole disse al Vento: “La gentilezza e la cordialità sono sempre più potenti della forza bruta.”
Come gestire il conflitto in 3 mosse:
1 -Sii gentile e cordiale
Devi esserlo con il tuo interlocutore perché è l’atteggiamento migliore per far valere la tua idea.
Le persone aprono la loro mente e il cuore a coloro che con determinazione sanno essere cortesi e gentili.
Questo comportamento è anche il modo migliore per far sapere al mondo che sei una persona con la quale è un piacere avere a che fare.
2 – Non porti in contrasto con il tuo interlocutore.
Questo atteggiamento non porta alcun beneficio perché sarai etichettato come una persona indisponente e in quel momento il problema si sposta: non sono più i motivi del disaccordo a essere in contrasto, il problema sei tu.
3 – Fai capire all’altro che i suoi sentimenti e le sue idee sono molto importanti per te.
Il modo migliore è fargli presente che al suo posto diresti esattamente la stessa cosa.
Al suo posto faresti proprio come lui. “Sto pensando a ciò che ha detto e devo dire che la capisco benissimo. Se fossi nei suoi panni probabilmente direi/farei esattamente la stessa cosa.”
Per concludere
Ecco come gestire il conflitto.
Se ti comporterai in questo modo significa che avrai imparato a trasformare l’ostilità in affabilità.
Ricorda, nessuno vuole avere attorno persone insolenti… anche se hanno ragione!
Articolo Come gestire il conflitto con il miele – Foto tratte da Pixabay
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