Prima impressione: ecco cosa conta

prima impressione

La prima impressione: un incontro di lavoro, un colloquio, un primo appuntamento hanno tutti in comune questo importante aspetto.

Il modo in cui gestisci i primi istanti di un incontro è fondamentale per uscirne vincitori o vinti.

Tu da che parte vuoi stare? Scopriamo insieme l’affascinante mondo della prima impressione.

Prima impressione

Sono moltissimi gli studi che dimostrano quanto i primi istanti influiscano in maniera determinante sull’esito di un incontro.

Thin-slicing è il termine utilizzato per indicare proprio l’abilità di catturare caratteristiche del nostro interlocutore o di una situazione, elaborarli consciamente ed inconsciamente e formare così il nostro giudizio.

 

Non c'è mai una seconda occasione per fare una buona impressione la prima volta. (O. Wilde) Click to Tweet

 

Quello su cui voglio focalizzarmi e richiamare la tua attenzione non è se tale giudizio sia corretto o meno ma quanto sia determinante per l’esito dell’incontro. Si stima che il tempo impiegato per formulare la nostra prima impressione, vada dai due secondi ad un massimo di cinque minuti.

“5 minuti??? Marco, ma sono pochissimi! Mi stai dicendo che ad ogni mio primo incontro ho avuto solo una manciata di minuti per stabilirne le sorti?”  😯

Sì esatto! Se stai pensando a quell’appuntamento al ristorante, sappi che il giudizio che lei si è fatta di te, si è formato molto prima che il cameriere venisse a portarvi il menù. 😀

L’errore più comune che viene commesso è proprio quello di pensare che abbiamo tutto il tempo dell’incontro per fare una buona prima impressione: non è così!

Tutto, da ambo le parti, si gioca nei primissimi minuti.

Prima impressione e l’effetto Polaroid

La prima impressione è una sorta di polaroid che cattura informazioni quali l’abbigliamento, la postura, i tratti del volto, il tono della voce, le parole, il modo di gesticolare, di camminare.

In un battito di ciglia il nostro cervello elabora tutte queste informazioni generando il nostro giudizio. Ognuno di noi ha provato svariate volte quella sensazione che lo porta a dire “Questa persona non mi piace.” Trovo questo argomento molto affascinante perché il nostro interlocutore non conosce praticamente niente di noi se non alcune informazioni raccolte appunto in un brevissimo arco temporale.

Può darsi che l’idea che si è fatto di te non sia corretta, ma resta il fatto che se l’è già fatta, così come te la sei fatta tu, nel bene e nel male.

Inoltre, altro aspetto molto importante, la prima impressione è dura a morire!

Una volta che il tuo interlocutore si è fatto una cattiva idea su come ti vesti, su come cammini, su come sorridi, su come ti esprimi, sulle tue capacità, su di te in generale, sarà un’impresa mastodontica fargli cambiare idea e la stragrande maggioranza delle volte, sappi, che non ci riuscirai o non avrai il tempo per farlo.

Credo quindi che il concetto sia molto chiaro: impariamo a raggiungere i nostri successi consapevoli dell’importanza della prima impressione e soprattutto con quali armi affrontare il primo incontro.

Nei primi 5 minuti ci giochiamo le sorti dell’incontro!

 

Prima Impressione: gli studi

Alcuni mesi fa lessi un’interessante ricerca della psicologa Amy J. C. Cuddy.

Nei suoi studi dimostrava come le persone effettuino valutazioni attraverso due parametri che sono calore e competenza, inteso quest’ultimo come affidabilità che suscita in noi l’altra persona.

Prima Impressione: il Calore

Tra questi due parametri il primo ad entrare in gioco è quello del calore perché risponde ad un nostro ben preciso bisogno primario, quello della sicurezza.

Durante un’incontro la prima cosa che ci chiediamo e se il nostro interlocutore sarà un “nostro amico o nemico”.

 

Prima Impressione: Competenza

Una volta che abbiamo capito da che parte sta scatta automaticamente il secondo parametro, quello che coinvolge le sue competenze.

Ecco che ci chiediamo: “Sarà capace di farlo?”. Sia che il nostro interlocutore sia dalla nostra parte sia che remi contro i nostri obiettivi questa domanda ce la poniamo sempre.

“Marco, sono sicuramente interessanti i risultati di questi studi, ma nella pratica di tutti i giorni come dovrei comportarmi per fare un’ottima prima impressione?”  😯

 

Tutto ciò che sappiamo è una nostra impressione, e tutto quello che siamo è una impressione altrui. (Fernando Pessoa) Click to Tweet

 

Prima Impressione: 6 semplici azioni

1) Prima Impressione – Aspetto

partiamo dal concetto che l’abito fa il monaco.

L’apparenza conta eccome e più che mai quando si tratta di fare una buona prima impressione.

Ovviamente non dobbiamo entrare nel merito se sia giusto o meno giudicare una persona in base al suo aspetto, sta di fatto però che è così ed è quindi fondamentale esserne consapevoli.

Devi quindi avere cura del tuo aspetto.

 

2) Prima Impressione – Postura

sia che tu sia seduto in attesa dell’incontro sia che tu stia camminando verso il tuo interlocutore, il linguaggio del corpo ha un’importanza rilevante.

La tua postura fornisce infatti ulteriori informazioni alla controparte che comincerà a farsi un’idea prima ancora della stretta di mano.

Devi fare in modo di “guadagnare punti” in questo tuo incontro.

Tieni una postura ben eretta e cammina con passo deciso e non frettoloso.

Se sei seduto, appena incroci il suo sguardo, alzati in piedi per accoglierlo.

Non rimanere seduto potrebbe essere percepito come un gesto di maleducazione e di arroganza.

 

3) Prima Impressione – Sorriso con gli occhi

il sorriso è uno dei principali mezzi di comunicazione. Attraverso il sorriso puoi comunicare importanti emozioni e puoi entrare in sintonia con il tuo interlocutore ancor prima di proferir parola.

Hai presente quanto è contagioso un sorriso sincero? Tantissimo.

Ho scritto di sorridere con gli occhi perché il sorriso in questione è molto particolare, è quello che coinvolge lo sguardo e porta i muscoli esterni dell’occhio a formare le famose “zampe di gallina”.

La particolarità di questo sorriso risiede nel fatto che è sincero in quanto coinvolge involontariamente tali muscoli.

Ti starai chiedendo come puoi utilizzare un qualcosa che è involontario, giusto?

In questo caso è semplice: sii felice.

Il sorriso in questione è una conseguenza delle nostre emozioni, di ciò che proviamo.

Cerca di trasmettere la tua felicità contagiosa all’altra persona e vedrai che succederà tutto in automatico.

Avete mai fatto caso invece al sorriso di circostanza?

E’ quel sorriso forzato che mostriamo agli altri per buona educazione e per apparire piacevoli.

Nonostante le possibili buone intenzioni che possono stare dietro questo tipo di sorrisi il risultato è molto deludente.

 

4) Prima Impressione – Sguardo

è considerato un’arma potentissima nella comunicazione.

Pensa a quanti messaggi sei in grado d’inviare all’altra persona con un semplice sguardo.

Quindi, anziché ascoltare passivamente il tuo interlocutore mentre controlli lo smartphone, devi essere invece ben presente.

Sguardo fisso sull’altro per esprimere il tuo completo coinvolgimento in ciò che sta dicendo.

 

5) Prima Impressione – Nomi

solitamente a questo punto dell’incontro ci sono le presentazioni. “Molto piacere, Marco.” – “Io sono Luca, molto lieto d’incontrati”.

E’ una fase che solitamente non riceve l’importanza dovuta.

Molto spesso chiediamo il nome all’altra persona e dopo qualche minuto ce ne siamo già scordati per non dire delle volte in cui abbiamo usato un altro nome oppure lo abbiamo storpiato (con i nomi stranieri a volte siamo bravissimi).

Tieni presente che per ogni persona il suono del proprio nome ha un potere emozionale molto forte.

Secondo gli studi questo fatto è da ricondurre alla nostra infanzia quando i genitori per richiamare la nostra attenzione pronunciavano quel preciso suono: il nostro nome.

Ecco il motivo per cui tale melodia viene elaborata dal cervello producendo sensazioni piacevoli.

Cerca quindi di utilizzare il suo nome per fare una bella prima impressione e guadagnare altri punti!  😆 “Bene Luca, mi sono permesso di portare già tutta la documentazione del progetto così potrai farti un’idea e dirmi cosa ne pensi.”

 

6) Prima Impressione – Stretta di mano

contestualmente alla presentazione avviene la stretta di mano. Questo è un ottimo modo per fare una buona prima impressione.

Ma come dev’essere questa stretta? Ci sono molte correnti di pensiero a riguardo ma io ho sempre cercato di offrire una stretta decisa calibrandola però in base a quella dell’interlocutore.

Il messaggio che devi passare con la tua stretta è “Ehi, siamo fatti della stessa pasta, cerchiamo entrambi di guadagnare qualcosa da questo incontro.”

Una stratta di mano troppo forte potrebbe essere percepita in maniera negativa e potresti essere etichettato come troppo entrante ed arrogante.

Una stretta troppo debole al contrario viene percepita come un fattore di debolezza e insicurezza.

Stringi la mano del tuo interlocutore comunicando il piacere sincero di portare avanti tale incontro.

 

Per Concludere

Se hai notato tutte le informazioni sopra indicate, ad esclusione del punto 5, riguardano ciò che comunichiamo attraverso quello che viene definito il linguaggio del corpo.

Nella prima impressione, più che in ogni altro contesto, questo canale comunicativo è importante. Se imparerai ad usare i 6 punti sarai capace di essere percepito come persona affidabile, credibile, piacevole, disponibile, che sa quello che vuole.

Insomma faresti davvero un’ottima prima impressione!

Saperti muovere durante un incontro potrebbe migliorare i rapporti con gli altri, potrebbe darti accesso a percorsi che non avresti neppure pensato; pensa a come migliorerebbe la qualità della tua vita e delle persone che ti circondano.

Ti dico infine un ulteriore motivo per cui la prima impressione è davvero fondamentale per il buon esito di un incontro: le persone sono alla continua ricerca di dettagli che diano conferma a ciò in cui credono.

Se fai una scarsa prima impressione stai sicuro che il significato di una qualunque tua azione o parola, anche la migliore, potrà essere distorta per confermare ciò che l’altro pensa di te: “Questa persona non è quella che sto cercando.”

“Volevo passare una bella serata spensierata invece guarda questo che mi parla dei suoi problemi e di quanto è sfigato.”

“Che noia ascoltare questo tipo!”

La prossima volta che ti trovi a conversare con qualcuno metti in atto queste semplici azioni. Sono davvero alla portata di tutti: facili da ricordare e non richiedono grossi sforzi. Il ritorno che avrai sarà realmente importante. Ricordati di metterle in pratica tutte insieme e che la partita si giocherà nei primi attimi dell’incontro.

Tu cosa fai solitamente per dare un’ottima prima impressione?

Firma Marco Little UYM

Articolo Prima Impressione – Foto tratta da Google Immagini

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Ciao, mi chiamo Marco Cammilli e sono l'autore di UpgradeYourMind. Voglio condividere con te i miei studi e le mie esperienze nell'ambito della crescita personale. Scopri le strategie pratiche e immediate per migliorare la qualità della vita. Buona navigazione. Marco.

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6 commenti
  1. Wisteria
    Wisteria dice:

    Fa davvero riflettere come pochi istanti siano in grado di condizionare così tanto ogni incontro. Wauuu… davvero incredibile. Ciò che mi lascia incredula è di come tutta la comunicazione avvenga senza dire una parola: un sorriso, quello sguardo, quel modo di camminare, quella particolare stretta di mano, ecc…
    Appena capiterà l’occasione proverò a seguire i tuoi punti e poi ti farò sapere! 🙂
    Grazissimissime

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Wisteria, quasi tutta la comunicazione, nella prima impressione, coinvolge il linguaggio del corpo. La cosa più incredibile è che in pochi conoscono come funziona tale linguaggio. Immaginati cosa potremmo fare con tale conoscenza a portata di mano!

      Grazie del tuo commento. A presto. Marco.

      Rispondi
  2. Roby
    Roby dice:

    Nella vita di tutti noi, prima o poi, ci siamo trovati nella posizione di
    essere giudicati o di giudicare. Coloro che meglio possono apprezzare il
    contenuto dell’ articolo sono coloro che hanno avuto l’ opportunità di
    trovarsi in tempi diversi in entrambe le posizioni. Nella posizione dell’esaminatore risulta difficile sorvolare sulla prima impressione tale
    è la forza dei messaggi verbali e del corpo che ci arrivano. Purtroppo
    debbo riconoscere come questi messaggi si rivelino a posteriori,spesso,
    assolutamente veritieri ….ma non sempre. Conosceremo sempre i risultati delle buone scelte fatte ma non sapremo mai le opportunità che abbiamo perso !!!
    Quindi, occhio !!! Cerchiamo di giudicare senza pregiudizi o preconetti.

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Roby, ritengo sia impossibile non avere pregiudizi verso qualcuno. Per pregiudizio intendo proprio il suo significato letterale pre-giudizio. Si tratta quindi di un giudizio che formuliamo nei confronti dell’altra persona in maniera prematura, basata quindi su informazioni insufficienti o pervenuteci da altri che non abbiamo quindi raccolto direttamente. Ogni volta che incontriamo qualcuno ci facciamo un’idea di “com’è” quella persona. Lo facciamo senza cattiveria ma solo per soddisfare una nostra necessità di dare risposta a quella domanda: “E questo chi sarà mai?”. Io dico che è normale avere pre-giudizi in quanto processo naturale con cui cerchiamo di dare delle risposte alle nostre domande.

      Non dobbiamo però essere superficiali: non facciamo lo sbaglio di trasformare il nostro pre-giudizio in giudizio.

      Grazie davvero del commento. A presto. Marco.

      Rispondi
  3. ApplePie
    ApplePie dice:

    Ahahahahah! Questo per farvi capire quanto mi ha divertito questo articolo!
    Quante volte ho scordato il nome della persona che si è appena presentata? Sempre!
    Quante mani “mollicce” ho stretto che mi hanno fatto pensare: che persona insicura!
    La persona non curata e mal vestita che impressione mi ha fatto? Mica tanto buona!
    E si, cambiare l’idea che ti sei fatto di una persona che conosci superficialmente non è tanto facile.
    Proverò a tenere bene a mente le azioni che hai elencato sperando però che risultino naturali e non “costruite” appunto per fare una buona impressione!
    Grazie Marco, articolo davvero alla portata di tutti!

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Mi fa piacere che tu lo abbia trovato di semplice applicazione. E’ proprio questo lo spirito di UYM. Sono convinto infatti che non servono chissà quali salti mortali per migliorare la qualità della propria vita.
      Azioni semplici e concrete. Questa è la ricetta giusta.
      A presto. Marco.

      Rispondi

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