Sistema di Attivazione Reticolare… ce l’hai?
Sistema di attivazione reticolare???
Ho sbagliato blog? Marco, ma non dovresti parlare di crescita personale?
Qualunque cosa sia il Sistema di attivazione reticolare sembra essere uscito da qualche film di fantascienza.
“Jarvis, abilita il sistema di attivazione reticolare” dice Tony Stark mentre all’interno dell’armatura di IronMan sorvola New York. Ci starebbe benone, ma partiamo dall’inizio.
Sistema di Attivazione Reticolare (S.A.R.)
E’ da un po’ di tempo che con mia moglie, sto valutando l’idea di cambiare macchina . Proprio oggi ho avuto il piacere di provare un nuovo modello della Honda.
Mentre rientravo a lavoro, dopo il test drive, mi sono messo a pensare al fatto che non se ne vedono molti di questi modelli in giro. Mi sono fermato al semaforo e proprio una Honda Cr-v mi affianca. Riparto e dopo pochi minuti ne incrocio un’altra in direzione opposta. Accosto di fronte all’ufficio per parcheggiare e dietro di me si ferma un’altra Honda Cr-v per consentirmi la manovra.
Ho le allucinazioni? Tutti si sono messi a comprare quel modello? Ovviamente niente di tutto ciò. Vediamo insieme quale incredibile, sconosciuta funzione possiede il nostro cervello:
Sistema di Attivazione Reticolare e ciò che desideriamo
Si tratta di un insieme di cellule nervose che mettono in contatto la corteccia cerebrale e i lobi frontali con la parte bassa del cervello come il bulbo e le parti collegate al sistema neuro-vegetativo. E’ deputato a collegare i nostri pensieri, le nostre emozioni, il sistema percettivo, i muscoli e gli organi interni. Questo sistema, stimola e allerta il cervello su ciò che riteniamo importante e che desideriamo.
Marco, è tutto incredibilmente affascinante, ma in che modo può migliorare la qualità della mia vita?
Il Sistema di Attivazione Reticolare: costantemente vigili
Il Sistema di Attivazione Reticolare ha la capacità di tenerci costantemente vigili su ciò che vogliamo ottenere. E’ uno speciale filtro che, in base a determinati criteri, decide cosa è importante e cosa superfluo.
Il funzionamento del Sistema di Attivazione Reticolare è davvero sbalorditivo!
Pensate quanto potente sia questo meccanismo: quando siamo interessati e ben focalizzati su un certo obiettivo il nostro cervello è capace di catturare ogni minima nuova informazione, elaborarla e ridefinire se necessario il percorso che ci porterà alla nostra meta.
Tutto ciò cercando d’individuare la strada più efficace ed efficiente per raggiungerlo.
Davvero sorprendente.
Il Sistema di Attivazione Reticolare: lavorare in backgroud
Il Sistema di Attivazione Reticolare ha la capacità di lavorare anche in background. Anche quando non pensiamo consapevolmente al nostro obiettivo il nostro cervello continua costantemente a elaborare pensieri. Mentre stai facendo tutt’altro il cervello continua a dedicare una parte delle sue risorse al tuo obiettivo e così improvvisamente scatta una scintilla in testa che ti dà nuove informazioni e soluzioni per andare avanti nel raggiungimento della tua meta.
Sistema di Attivazione Reticolare: «Qualsiasi idea, progetto o obiettivo che domina la nostra mente, se opportunamente ripetuto e reso emotivamente marcato dal desiderio ardente di concretizzarlo, viene recepito dal subconscio che, spingendo all’ azione, lo porterà alle sue più estreme e logiche conseguenze con i mezzi disponibili.»(Napoleon Hill)
Il Sistema di Attivazione Reticolare e le sue controindicazioni
Il Sistema di Attivazione Reticolare è un meccanismo davvero strabiliante che però ha una grandissima controindicazione!
Marco, ti pareva che ci fosse la fregatura! Questo Sistema di Attivazione Reticolare mi piace un po’ meno 🙁
Niente di particolarmente complesso se non che è opportuno farlo lavorare correttamente!
Perché se è pur vero che il Sistema di attivazione reticolare funziona in maniera automatica è anche vero che un paio di bottoni giusti vanno saputi premere!
E’ proprio così e ne spiego le motivazioni. Tutte queste elaborazioni funzionano sia per ciò che desideriamo, ma anche per ciò che NON desideriamo.
Il Sistema di Attivazione Reticolare: “Non devo andare nel pallone”
Ti faccio l’esempio di quando frequentavo la scuola.
Prima dell’interrogazione mi veniva automatico ripetermi “Non devo andare nel pallone, non devo andare nel pallone…”
Sai cosa succedeva?
Quando ero lì alla cattedra non facevo proprio una bella figura.
Ero talmente concentrato su questo pensiero che ogni mia risorsa lavorava esattamente in quella direzione.
Se qualcuno avesse avuto modo di sbirciare dentro la mia testolina avrebbe visto un Marco in miniatura in preda al panico.
Questo succede perché il nostro cervello, che lavora esclusivamente attraverso le immagini non riesce a rappresentarle in negativo.
Se dico al mio cervello di non pensare a qualcosa in una frazione di secondo eccola visualizzata. “Non pensare ad un tramonto!”
Argh!! Impossibile, vero, non pensarlo?
Vediamo insieme allora come sfruttare al meglio il Sistema di Attivazione Reticolare!
Come sfruttare al meglio il Sistema di Attivazione Reticolare
C’è una sola mossa semplicissima per fregare il Sistema di Attivazione Reticolare: è sufficiente riformulare il pensiero in maniera positiva.
“Non devo andare nel pallone durante l’interrogazione” può diventare “Sono preparato e farò un’ottima interrogazione”.
“Non devo farmi vedere a disagio” si trasforma in “Sono tranquillo e sicuro di me stesso.”
Il metodo come vedi è estremamente semplice da applicare… su carta, ma un po’ meno nella realtà.
Il fatto è che siamo talmente abituati a ragionare per “NON” che dobbiamo impegnarci per cambiare atteggiamento.
Tirati un pizzicotto ogni qual volta ti passa per la testa un pensiero in forma negativa! Ricorda sempre che la mente non riconosce il NON.
Ogni volta che elabori un pensiero negativo cerca subito quello che ritieni il miglior corrispettivo positivo.
Dobbiamo imparare a sfruttare il Sistema di attivazione reticolare.
«Come i raggi del sole attraversando una lente si concentrano in un punto solo e riescono a far bruciare un foglio di carta, così definire con chiarezza i nostri obiettivi e concentrarci su di essi ci permette di dare fuoco al nostro entusiasmo e alla nostra passione.» (Roberto Re)
Sono curioso di leggere le tue esperienze a riguardo.
Ora devo andare ad un colloquio di lavoro… ”Non devo fare una brutta figura, non devo fare una brutta figura!”
Accidenti a questo Sistema di attivazione reticolare… ehm “Sono ben vestito e sicuro di me. Darò il massimo e di conseguenza farò un figurone!” 🙂
Articolo su Sistema di Attivazione Reticolare – Foto tratta da Google immagini
Immagine Sistema di Attivazione Reticolare – Cervello di Allan Ajifo
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Ciao Marco,
ho trovato molto interessante questo post. Inizialmente la parte più “scientifica” sul sistema di attivazione reticolare mi ha spiazzato ma poi ho trovato fenomenale la soluzione al riformulare il pensiero negativo in positivo! Non sapevo che il cervello non riesce a lavorare in negativo in questi casi.
Ciao Pierfilippo, ti ringrazio del commento. Se posso cerco sempre di aggiungere qualche riga “scientifica” semplificata in modo da aggiungere valore al post. Mi interessa infatti far capire a chi legge che ciò che scrivo si basa su qualcosa di concreto, di scientifico appunto. Questo perché sul Web si possono trovare fantomatici guru della crescita personale che dichiarano cose campate in aria che non si appoggiano su alcun dato reale. Siccome mi preme prenderne distanza ecco il motivo per cui ho voluto aggiungere qualche riga su come funziona effettivamente il S.A.R, il Sistema di Attivazione Reticolare. Anch’io quando cominciai ad approfondire l’argomento rimasi impressionato da come lavorasse il nostro cervello: attraverso le immagini. Fortunatamente adesso sappiamo come sfruttare al massimo il S.A.R. e così facendo non avremo niente da invidiare ad IronMan… insomma, più o meno. 🙂
Indubbiamente è una risorsa da sfruttare il “trasformare in positivo il pensiero negativo – e ansiogeno dico io -” ma per me non è così automatico applicarla, come ritengo che non lo sia per coloro abituate da una vita a navigare nell’insicurezza…. però penso che in questo caso occorra volontà per esercitarsi, come in una palestra, e che dopo la fatica iniziale arriverà il risultato.
Non so se sia insicurezza o per un’eccessiva mania di voler controllare la propria vita, però pensare positivo è un’attitudine che non tutti hanno. Trovo che focalizzarsi anche sul “non funzionamento” del pensiero negativo e sulla relativa soluzione sia d’aiuto per chi non ha istintivamente il pensiero positivo. Come giustamente scrivi, bisogna esercitarsi ed impegnarsi.
Laura, Pierfilippo, i vostri commenti sono molto interessanti e chiamano in causa l’importanza di impegnarsi ed esercitarsi per il raggiungimento di un determinato obiettivo. Condivido pienamente. Da piccolo quando mi furono tolte le rotelle alla bici feci un bel po’ di cadute. Mi sembrava impossibile mantenere l’equilibro toccando terra con una superficie così stretta come le ruote! Chi non ha provato questa esperienza? Tutti, e nello stesso modo tutti abbiamo imparato ad andare in bici. Ricordo anche a 18 anni quanto impegno e attenzione dedicavo a guidare la Fiat Uno di mio fratello. Anche in quell’occasione mi sembrava impossibile riuscire a guidarla con la stessa naturalezza di mio padre. Eppure oggi ognuno di noi guida con la massima disinvoltura inserendo una sorta di pilota automatico. Sì, è proprio così perché se ci riflettiamo sono tantissime le cose che facciamo in macchina senza neppure rendercene conto. Qualcuno di voi pensa a quale marcia mettere? No, ovviamente. Così come la gestione dei pedali: è assolutamente automatica. Voglio quindi dirvi che se dentro di noi arde la concreta voglia di cambiare possiamo andare ovunque. Dovremmo avere però la consapevolezza che tutte le cose sono difficili prima di diventare facili. Dico questo perché troppe volte abbandoniamo un progetto per le difficoltà iniziali. Arghhh, che gran peccato. Se solo avessimo avuto maggiore resilienza (vi dice niente questo termine?) e ci fossimo soffermati un attimo in più in quella situazione di disagio, quante cose meravigliose avremmo potuto fare!
Ciao a tutti
Proprio in questi giorni ho intrappreso il corso dei dieci rotoli di Og Mandino e il primo di questi rotoli è quello di imparare a leggere per trenta giorni, tre volte al giorno, il primo rotolo spiegando che per imparare a diventare un grande venditore ( acquisendo le altre nove qualità/principi basilari che si trovano nei restanti 9 rotoli) bisogna interiorizzare la meravigliosa qualità di ripetizione, cioè imparare ad acquisire un abitudine. Og Mandino dice che se non si è bravi a costruire buone abitudini ( vedi metodo nel primo Rotolo) sarà difficilissimo interiorizzarle per il lungo termine come una seconda pelle. Ciao e scusate se non sono riuscito a farmi capire bene..
Ciao Massimo,
conosco Mandino solo di fama, ma quello che hai scritto mi ha incuriosito molto. Hai qualche titolo da consigliarmi?
Ciao.
Ringhio70
Ciao Massimo e benvenuto su UYM. Ho letto Il più grande venditore del mondo di OG Mandino dopo molto tempo che me lo avevano regalato. Il motivo? Pensavo si trattasse di un manuale di vendita. Niente di più sbagliato. Il suo racconto ambientato 2000 anni fa contiene veri e propri principi di vita. Il libro ha come protagonista un mercante di cui mi sfugge il nome. Egli è considerato il più grande venditore del mondo (appunto). Il vero protagonista però non è lui e neppure gli altri personaggi che incontriamo nel libro. I veri protagonisti sono i 10 rotoli all’interno dei quali si celano i segreti per divenire uomini di successo. Lo ritengo un vero capolavoro e le decine di milioni di copie vendute mi danno ragione! 🙂
Ti ringrazio del tuo interessante commento. A presto. Marco.
Argomento senz’ altro interessante. Semplificando parte dal concetto di
vedere il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto. Un approccio positivo
ai problemi, senza vincoli e/o preclusioni,aiuta a trovare le possibili
soluzioni ai problemi. Sono curioso di vedere i prossimi steps.
Per come ho inteso l’articolo ,a me sembra che si vada ben oltre il concetto di bicchiere mezzo pieno. Partiamo già dal presupposto di mirare alla ‘parte bella’ della vita, ma sbagliamo il modo in cui ce la raffiguriamo. Potremmo vederci come degli ottimisti destinati a fallire: vogliamo gioire del vino che abbiamo continuando a ripeterci in maniera ossessiva che non importa se l’altra metà è vuota.
Bravo Marco
Benvenuto Ringhio70, ho apprezzato molto il tuo commento sia per i complimenti 🙂 sia perché punta dritto al cuore dell’argomento trattato. Eccellente l’esempio che hai fatto. Spero di trovare quanto prima un tuo nuovo commento.
Ne approfitto per dire a tutti di essere sinceramente soddisfatto. E’ un vero piacere vedere che UYM è un punto d’incontro dove le persone decidono di condividere i propri pensieri e le proprie esperienze con gli altri. UYM è un luogo di ritrovo per confrontarsi e non posso che gioirne dato che il confronto è alla base della crescita di ogni individuo. Senza confronto non può esistere alcun miglioramento.
Grazie a tutti.
Ciao Roberto, mi fa piacere che tu abbia trovato interessante l’argomento trattato. Per quanto riguarda la tua curiosità sarà ben presto soddisfatta con un altro post avvincente. Sarò ben lieto di ritrovare quindi un tuo puntuale commento.
Affascinante quanto sia efficace ed efficiente (se saputo usare) il cervello umano 😉
Davvero incredibile questa capacità del cervello di continuare a “lavorare” anche quando non pensiamo consciamente a ciò che ci sta a cuore.
D’ora in poi cercherò sempre di riformulare i miei pensieri in positivo!
Grazissimissime.
Sì, sono realmente affascinanti questi meccanismi così complessi e così poco conosciuti. Dentro di noi abbiamo un “set completissimo di attrezzi” per fare qualunque cosa! Una sorta di perfetta Tool-Box che c’invidierebbe persino la Black&Decker 🙂
A presto. Marco.
Codesto post è senza ombra di dubbio redatto nel
migliore dei modi, così come l’intero blog generalmente.
Son un frequente lettore, non mollate.
Hey ti volevo fare due domande;una non centra molto con l’articolo…:
1) Quindi il nostro cervello non legge le negazioni(no,non)ci sono anche altre cose che non legge o a evitare di pensare?
2) IO sto studiando scienze della nutrizione su internet finchè non vado all’università…sai come fare a capire siti che dicono bugie??per esempio io sono vegano ma lo sto rivalutando perchè 100 hanno buone motivazioni per esserlo e 100 ne hanno altrettante per non esserlo. Questo è un esempio ma in altri 10000 casi ci sono sempre cose discordanti e in questi casi si dice la verità sta nel mezzo,ma io sono del parere che non è cosi salvo qualche caso….Grazie mille in anticipo e come al solito articolo utilissimo
Esatto Marco, il nostro cervello lavora attraverso le immagini. Qualunque tuo pensiero, qualunque parola passa attraverso una visualizzazione.
Ecco il motivo per cui quando cerchiamo di NON pensare a qualcosa la nostra mente non fa altro che immaginare proprio ciò da cui invece vorremmo prendere le distanze. Per ribaltare la situazione è sufficiente pensare in positivo.
“Non voglio avere paura” diventerà “Sarò coraggioso”
“Non voglio essere triste” diventerà “Voglio essere felice”
Prova a rileggere queste quattro frasi sopra riportate e vedrai che il tuo cervello immaginerà esattamente ciò che stai leggendo… tranne il “non” appunto.
Sul Web trovi di tutto. Per certi versi è un bene perché facilita la comunicazione, lo scambio di idee e il confronto, dall’altro è da tenere presente che si trovano molti contenuti di scarsa qualità o che alimentano la disinformazione.
Il mio consiglio, sia per il Web che per la vita in generale, è quello di ragionare sempre con la propria testa. Ascolta, leggi tutti e tutto ma decidi sempre per conto tuo e in base ai tuoi valori. Quando sei interessato a un argomento leggilo da più fonti valutandone sempre l’autorevolezza.
Un caro saluto Marco.