Il Treno della Vita: salire o aspettare in stazione?

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Cosa intendo per Treno della Vita?

La vita è un viaggio e sta a noi decidere come farlo, quali obiettivi porsi e quali mete raggiungere.

Parliamo un po’ di questo Treno della Vita, di questo Treno sul quale vorresti/dovresti salire ma per mille motivi ancora non lo hai fatto.

 

Il Treno della Vita

Cambiare vita non è facile ma non impossibile.

È importante avere la consapevolezza che sia possibile.

Se però qualcuno ti racconta che è facile c’è il concreto rischio di crederci davvero e alle prime difficoltà tenderai a mollare tutto.

“È un cambiamento non solo difficile ma direi impossibile! Meglio lasciar perdere.”

Detto questo vediamo di scoprire che cosa rappresenta “il Treno della Vita”.

 

 

1) Salire sul treno della vita al volo

2) Pianificare i nostri viaggi

3) Soli o in compagnia?

4) Gli scambi del treno della vita

5) E se il treno della vita dovesse fermarsi?

6) È colpa del treno della vita o… tua?

7) Sono salito sul treno della vita ma…

8) È bello viaggiare ma anche stare a casa

9) Prenderò il prossimo treno

10) Vorrei salire su quel treno ma non ho soldi

 

1) Il treno della vita: salire sul treno della vita al volo

L’ostacolo sul quale inciampiamo normalmente è commettere l’errore di aggrapparsi a quel desiderio di volere tutto e subito.

Un mattino ci alziamo con la voglia di cambiare in maniera drastica la nostra vita.

Siamo così convinti di quella decisione, così carichi di entusiasmo ed energia, che partiamo come se volessimo prendere quel treno in corsa.

Come puoi immaginare il treno della vita passa a gran velocità e noi lo perdiamo.

Ecco che rientriamo a casa demoralizzati da quest’esperienza che ci segna negativamente e che ci ricorderà sempre che siamo degli “incapaci”.

Quest’esperienza minaccia la nostra autostima perché ci siamo convinti che non siamo capaci, che non abbiamo le competenze e che mai le avremo.

Il punto invece è un altro. Non dovremmo mettere in discussione le nostre capacità, migliorabili nel tempo, ma piuttosto il modo con il quale abbiamo deciso di iniziare il processo di cambiamento.

 

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2) Il treno della vita: pianificare i nostri viaggi

Anziché prendere il treno della vita in corsa sarebbe meglio muoversi diversamente.

C’è un lavoro importante da fare prima di salire sul treno della vita.

Occorre decidere esattamente dove vogliamo andare, quali città visitare e quali treni e scambi effettuare per raggiungere la nostra meta.

Non solo, cosa facciamo, partiamo senza una valigia? Assolutamente no.

Ecco che dentro ci metteremo quegli strumenti che ci saranno utili lungo il percorso.

Tu cosa ci metteresti dentro?

Io ci metterei una cartina e alcuni libri sulle città che andrò a visitare.

Poi sceglierei alcuni “strumenti” che potranno tornarmi utili durante il viaggio.

Mi segnerei nell’agenda, per non scordarli, i preziosi consigli di coloro che hanno già visitato quelle città.

 

Non è importante quanto sei occupato, trova il tempo per riflettere, pensare, dare e pianificare. (J.Rohn) Click to Tweet

 

Pianificare, ecco l’azione fondamentale da fare prima di prendere il Treno della Vita, la prima azione e la più importante.

 

3) Il treno della vita: soli o in compagnia?

Ogni viaggio può essere intrapreso in solitario o insieme ad altri capaci di apportare un valore aggiunto: competenza, esperienza, capacità, passione, determinazione, sostegno, ecc.

Così come nei viaggi anche nella vita di ogni giorno interagiamo con altri.

Ma con chi?

Ti metteresti mai in viaggio con persone che non ti farebbero stare bene o che non apporterebbero alcun valore aggiunto? Penso di no.

Quindi attenzione alle persone che andrai a scegliere.

Circondati delle persone “giuste”, evita di salire sul treno della vita insieme ai Vampiri Energetici.

Il viaggio dei tuoi sogni si trasformerebbe in un incubo.

 

Il treno della vita gli scambi del treno della vita - Il Treno della Vita salire o aspettare in stazione - uym

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4) Il treno della vita: gli scambi del treno della vita

Ti sei mai soffermato ad osservare i binari di un treno e i relativi scambi?

Sono una metafora perfetta delle nostre scelte e non parlo solamente di quelle importanti ma di ogni decisione che prendiamo, anche quelle apparentemente poco rilevanti.

Puoi prendere il treno della vita alla stazione e attraverso uno serie di scambi può portarti in giro per il mondo.

La vita non è niente di diverso.

Ogni scambio è una decisione e in quanto tale consente di variare in maniera più o meno marcata la direzione del tuo viaggio, del viaggio della tua vita.

Ogni piccola decisione presa singolarmente risulta probabilmente poco rilevante ma la loro sommatoria assume assoluta rilevanza ma di cui ti accorgerai, nel bene e nel male, solo quando sarai arrivato al capolinea.

Il matematico e meteorologo Edward Lorenz durante una conferenza del 1972 pose un insolito quesito agli astanti:

 

“Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?”

 

Il concetto che voleva esprimere il matematico è particolarmente affascinante: piccolissime variazioni, apparentemente irrilevanti come lo sbattere d’ali di una farfalla, sono capaci, a distanza di tempo, di dare vita a importanti cambiamenti.

L’ Effetto Farfalla vuole sottolineare come tali piccole decisioni siano spesso prese senza dare loro la giusta importanza.

Ogni volta che facciamo una scelta dobbiamo essere consapevoli che avrà sempre e comunque una conseguenza, piccola o grande che sia.

Nell’immediato potrà risultare irrilevante ma a distanza di anni?

Rotaia dopo rotaia, centimetro dopo centimetro e decisione dopo decisione, ci ritroviamo, a distanza di anni, da tutt’altra parte rispetto alla destinazione di partenza.

Ecco la “magia” dei piccoli cambiamenti.

Il punto è che se non ne siamo consapevoli ci sfuggono tra le dita.

Tutto questo succede quando siamo “partiti” senza chiarezza degli obiettivi e dei mezzi.

 

5) Il treno della vita: e se il treno della vita dovesse fermarsi?

Hai pianificato tutto ma questo non significa che non incontrerai intoppi lungo il viaggio.

Hai pianificato ma anche altri hanno pianificato e non è detto che ciò ti favorisca.

Cosa fare allora se il treno della vita dovesse ad esempio fermarsi?

Come comportarsi se la città d’arrivo non è come te la eri immaginata?

Possiamo cominciare a mettere in discussione il viaggio e la nostra meta oppure prenderci il tempo che serve per capire come andare avanti nonostante la difficoltà.

Questo è il dilemma principale con il quale ci troviamo a combattere: arrendersi o persistere?

Cosa fare allora?

Difficile dare suggerimenti in quanto ognuno deve valutare la propria situazione: i pro e i contro.

Quello che è certo è che a volte la vita prende strade inaspettate.

Ecco che il viaggio pianificato verso quella località comincia a subire dei cambiamenti e i tuoi obiettivi come i tuoi bisogni sembrano mutare.

Se il treno della vita si ferma non accettare quella condizione.

Non accettare remissivamente, non fermarti.

 

 

6) Il treno della vita: è colpa del treno della vita o… tua?

Volevi andare in quella città ed invece ti ritrovi da tutt’altra parte.

“Maledizione a questi treni! Non sono mai in orario, non sono affidabili e poi non erano chiare le indicazioni del binario!”

È davvero colpa del treno della vita oppure hai commesso qualche errore per mancanza di informazioni o di valutazione?

Hai mancato la coincidenza?

Hai sbagliato qualcosa nella pianificazione del viaggio?

 

Le responsabilità pesano. Ma ho puntato tutto su questa vita e non posso lamentarmi. (A. Hoew) Click to Tweet

 

Si tende spesso a cercare le colpe e le responsabilità al di fuori di noi.

È colpa del treno della vita, delle scarse indicazioni, del capotreno, del controllore, del compagno di viaggio, di Tizio e di Caio.

Nella vita di tutti i giorni ciò che non riusciamo ad ottenere è sempre responsabilità degli altri: del mercato, del datore di lavoro, dell’economia, delle cattive amicizie, dei colleghi, del partner, dei genitori, del maltempo, della sfortuna, ecc…

Assumersi le proprie responsabilità è fondamentale e non solo per una questione morale (smettila di attribuire colpe ad altri) ma anche funzionale.

Nel momento in cui cerco un alibi, scaricando le mie responsabilità, faccio automaticamente un passo indietro mettendomi “fuori dai giochi”, trasformandomi da protagonista a spettatore della mia vita.

Assumersi le proprie responsabilità significa essere consapevoli che sta a noi intervenire per rimediare.

Questa consapevolezza ci spinge a provare a cambiare le cose anziché rimanere immobili, sull’orizzonte degli eventi ad osservare.

Ti farebbe piacere se qualcun altro scegliesse al posto tuo?

Non credo perché così facendo vivresti la vita di qualcun altro.

Per evitare che questo accada devi assumerti la responsabilità delle decisioni prese e… non prese.

Ricorda infatti che non decidere è comunque una decisione.

Spesso la peggiore.

 

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Il Treno della Vita salire o aspettare in stazione – Il treno della vita sono salito sul treno della vita ma… – uym

7) Il treno della vita: sono salito sul treno della vita ma…

Hai pianificato tutto nei minimi dettagli, vai alla stazione e monti sul treno della vita.

Pregusti già il viaggio, le città che visiterai, le persone e le emozioni che proverai durante questo tuo nuovo percorso di crescita.

Passano i minuti e le ore ma fuori dal finestrino continui a vedere la solita immagine: la stazione, perché il treno della vita è giunto al deposito.

“Peccato, mi sarebbe davvero piaciuto fare questo viaggio. Almeno ci ho provato. Comunque una parte di me sapeva già che non ce l’avrei fatta.”

Scendi dal treno della vita e torni a casa.

Ecco un perfetto autosabotaggio.

Si tratta di un chiaro atteggiamento difensivo, per essere più tranquilli e assorbire meglio quella scomoda verità: non ci sono riuscito.

L’Autosabotaggio è una strategia difensiva che si basa su comportamenti contrari al raggiungimento del proprio obiettivo ma che ci consentono di creare degli alibi in caso di insuccesso.

Gli alibi sono così facili da mettere in pratica, sono lì pronti ad essere sfruttati quando più ci aggrada.

E così facendo “ce la raccontiamo” per giustificarci, per spiegare come mai non ce l’ abbiamo fatta.

Attenzione però agli alibi perché sono capaci di toglierci la gioia di vivere.

In che modo?

Fornendoci una falsa e fugace sensazione di appagamento.

Sì, perché nonostante niente sia andato come avresti voluto ti aggrappi con le unghie a quel:

“… però ci ho provato.” (Appena lo diciamo il livello emotivo si abbassa un poco fornendoci una fugace e falsa sensazione di benessere)

“Lo sapevo tanto che non ce l’avrei fatta.”

“È andata esattamente come immaginavo.”

Classiche frasi che utilizziamo per crogiolarci nel nostro insuccesso. Non ce l’abbiamo fatta ma avevamo, ahimè, tutte le ragioni. Che soddisfazione, vero?

Ma cosa è successo esattamente su quel treno della vita?

Perché non abbiamo fatto niente per cambiare lo status quo anziché scendere e tornare a casa?

La risposta è da ricercare nella Paura del fallimento.

Abbiamo favorito quel comportamento difensivo volto a creare condizioni capaci di favorire l’insuccesso.

Quando ci sentiamo inadeguati nel gestire, nel superare una certa situazione, mettiamo in atto comportamenti che vanno a confermare la nostra incapacità.

Potevamo fare mille altre cose per portare a buon fine il nostro viaggio. Scendere e chiedere informazioni in merito al ritardo, ricontrollare l’orario di partenza, verificare se il binario era davvero quello giusto.

Ma non abbiamo fatto niente, e niente significa “insuccesso” sicuro.

 

 

8) Il treno della vita: è bello viaggiare ma anche stare a casa

Salire sul treno della vita e affrontare il viaggio che abbiamo sempre sognato è emozionate, affascinante.

È un coacervo di sensazioni, anche diametralmente opposte, che ci fanno sentire vivi.

E tuttavia anche casa nostra ha il suo fascino.

Casa nostra è il luogo dove più di ogni altro tutto è sotto controllo.

Conosciamo bene l’ambiente, le persone e le regole che stabiliscono come muoversi al suo interno e come interagire con gli altri.

Difficile che qualcosa vada storto in un luogo che conosciamo alla perfezione.

Del viaggio invece, nonostante Tu abbia cercato di pianificarlo in ogni minimo dettaglio, sai che potresti incontrare incognite.

Non sai in quali situazioni ti troverai e chi incontrerai.

Sarà tutto nuovo e per quanto tu sia preparato non hai alcuna certezza su quello che potrà accadere.

Ecco che queste incertezze, queste insicurezze possono farti vacillare.

Che fare quindi?

Salgo sul treno della vita e parto o rimango a casa?

Incertezza contro Certezza.

È la tipica situazione in cui ci troviamo a combattere contro le certezze dello status quo per far sì che le cose non cambino mai.

Qualunque ipotesi di cambiamento, anche se migliorativo, tende ad essere offuscato dall’incertezza, dal timore del rischio.

Tutto quello che viene etichettato come “cambiamento” viene percepito come “perdita” rispetto alla situazione in cui ci troviamo.

Ecco il motivo per cui i nostri comportamenti tendono a rimanere inalterati nel tempo.

Ecco il motivo per cui quando quel treno della vita partirà tu probabilmente non sarai sopra.

 

Si scorge sempre il cammino migliore da seguire, ma si sceglie di percorrere solo quello a cui si è abituati. (P. Coelho) Click to Tweet

 

Per quanto possa sembrare paradossale il disagio è uno step indispensabile per imparare cose nuove.

Se vogliamo crescere dobbiamo convivere con il disagio e l’insicurezza quel tanto che basta per farli sparire o renderli più accettabili.

Possiamo anche raccontarci che non siamo interessati a fare nuove esperienze e quindi che non abbiamo bisogno di salire su quel treno della vita: “Sto benissimo a casa mia.”

Ma, siamo sinceri con noi stessi, diciamo le cose come stanno: avere una vita ad alto livello di comfort e quindi priva di incertezze significa anche avere una vita piatta, senza novità e senza stimoli, dove quello che succede è solo il ripetersi di eventi già visti e vissuti innumerevoli volte.

Ogni volta che salirai su un treno della vita, lo sappiamo, proverai disagio.

Non scendere subito però, aspetta, siediti e tieni duro.

Ricorda che la maggior parte delle volte scendiamo da quel treno poco prima che quella situazione di disagio diventi parte integrante della nostra zona di comfort.

Per un soffio, un solo attimo, numerose volte perdiamo l’occasione di migliorare la qualità della nostra vita.

 

 

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Il Treno della Vita salire o aspettare in stazione -Il treno della vita prenderò il prossimo treno – uym

9) Il treno della vita: prenderò il prossimo treno

Ogni giorno passi davanti alla stazione e come al solito pensi: “Prima o poi salirò su quel Treno della vita.”

E sai cosa?

Quel “poi” è una grandissima fregatura proprio per la sua connotazione temporalmente indefinita.

Quel “poi” può essere domani, un mese, anni o la vita intera.

Quel “poi” è sempre valido.

Non ha scadenza se non nel momento in cui la sabbia nella clessidra si sarà esaurita, quando “il tuo tempo” sarà giunto alla fine.

Qual è lo scopo del rimandare?

Evitare di dover affrontare le preoccupazioni e le possibili emozioni negative che derivano da certe scelte.

Le principali emozioni sono due: ansia prima e paura poi.

Sono proprio queste due che ci portano a distogliere il pensiero da ciò che dovremmo fare a favore di un’ingannevole sensazione d’immediato sollievo.

Che importa se il domani sarà uguale a ieri?

 

Procrastinare è l'arte di stare al passo con ciò che è successo ieri, per evitare il domani. (Wayne Dyer) Click to Tweet

 

Se tieni al tuo futuro e a quello delle persone che ti circondano hai solo questo momento per trasformare l’adesso in un regalo che fai al tuo futuro.

Quando gli attimi cominciano a sfuggirti è allora che cominci a morire un poco, giorno dopo giorno.

 

Il tempo è l’unica “variabile” che ci appartiene veramente, tutto il resto va e viene. Siamo talmente presi e persi nella routine quotidiana che spesso la vita ci sfugge di mano come sabbia tra le dita, in mezzo a tutti i nostri “poi”, ai nostri rinvii.

Così facendo si concretizza sempre più la possibilità di arrivare al capolinea senza aver goduto pienamente della nostra vita.

 

“Ecco il nostro errore: vediamo la morte davanti a noi e invece gran parte di essa è già alle nostre spalle: appartiene alla morte la vita passata.” (Seneca)

 

 

10) Il treno della vita: vorrei salire su quel treno ma non ho soldi

Hai un gran desiderio di salire sopra il treno della vita ma ancora non è il momento giusto.

Devi aspettare di avere più soldi, più strumenti, una valigia più grande, dei vestiti nuovi, ecc.

Aspetta un attimo, possibile che tutto abbia origine dall’Avere?

Siamo davvero certi che qualunque idea prenda vita solo partendo da disponibilità materiali?

Questa convinzione ci porta a credere che sarà solo una certa disponibilità finanziaria a consentirci di dare vita a un certo progetto, che solo così avremo successo.

Si tratta di una convinzione ben radicata nella società.

Avendo qualcosa potremo Fare qualcos’altro e quindi Essere ciò che vogliamo.

Avere una buona disponibilità economica sembra quindi essere il punto di partenza.

Sembra un ragionamento fondato dato che una buona disponibilità economica non è proprio da scartare ma non basta, non è la condizione “sine qua non” anche se viene spesso associata alle grandi imprese le quali, a loro volta, trasformano la persona in “uomo/donna di successo”.

Avere successo, quale che sia il significato che attribuiamo a questo termine, sembra quindi essere una conseguenza diretta della disponibilità economica, il trampolino per fare il salto di qualità.

Riassumiamo con:

AVERE (soldi) -> FARE (progetti) -> ESSERE (persona di successo).

 

Ecco che salgo alla stazione “Soldi” in direzione “Progetti” e una volta raggiunta questa città potrò prendere finalmente il treno della vita per la stazione “Successo”.

L’Essere risulta quindi l’obiettivo primario del mio percorso di crescita, l’ultima stazione dove il treno della vita finalmente mi farà scendere ed io potrò gioire dei miei successi.

Bene, sappi che non è così.

La base di partenza non è l’Avere ma l’Essere.

Abbiamo sbagliato, Essere è il primo obiettivo, Avere è forse il risultato finale.

Riflettiamoci un attimo.

Cosa realmente dà origine a tutto?

Non è forse l’Essere felici, Essere ironici, Essere orgogliosi, creativi, fantasiosi, sognatori, determinati, ottimisti, concreti, costanti, assertivi, motivati, motivanti, resilienti, innamorati, saggi, generosi, lungimiranti, premurosi, appassionati, aperti, equilibrati, persuasivi…

Non è forse questo che dà origine a tutto.

È l’Essere la prima stazione, la stazione di partenza.

Come potresti infatti dare vita a un progetto, grande o piccolo che sia, se dentro di te non riesci ad attingere alle caratteristiche dell’Essere elencate sopra?

Cosa potresti mai creare? Il “nulla”.

ESSERE qualcuno permette di FARE grandi cose e a quel punto AVERE qualcosa.

 

ESSERE (persona di successo) -> FARE (progetti)  -> AVERE (soldi)

 

È l’Essere che ci porta a Fare ciò che desideriamo al fine di Averlo.

Se vuoi essere una persona di successo, qualunque sia il significato che vuoi attribuire a questa parola, decidi di esserlo e così facendo comincerai a pensare e muoverti nella vita di tutti i giorni proprio come tale.

Sali sul treno dell’Essere se vuoi fare un bel viaggio.

 

 

Per concludere

Ho voluto sviluppare il concetto del treno della vita quale metafora della vita stessa perché ci consente di riflettere su numerosi argomenti strettamente legati al nostro essere e benessere.

Sei montato su quel treno della vita o sei ancora fermo in stazione?

Come dici, non era il momento giusto?

Fai attenzione, non esistono i momenti propizi.

Il momento migliore per fare qualcosa è sempre “adesso”.

 

 

 

Firma Marco Little UYM

Articolo Il Treno della Vita: salire o aspettare in stazione? – Immagini di pubblico dominio

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