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Assertività: cos’è e perché dobbiamo sfruttarla

Assertività

L’assertività è una caratteristica capace di migliorare significativamente la qualità della tua vita. Pensa a come gestisci i rapporti con gli altri. Sei tra coloro che tendono ad aggredire le persone per far valere il proprio punto di vista o lasci correre per evitare di affrontare il problema? Impara ad incrementare la tua assertività!

Il tuo collega ha il brutto vizio di spalancare la finestra dell’ufficio anche in pieno inverno.

Quella macchina non si è fermata allo stop e ti ha tagliato la strada.

In fila alla cassa del supermercato una signora, con fare disinvolto, ti passa avanti.

L’inquilino del piano di sopra si mette a suonare il pianoforte a tarda sera.

Sono davvero numerose le situazioni in cui ti ritrovi a decidere velocemente come comportarti.

Cosa fai? Lasci correre dimostrando accondiscendenza e sottomissione oppure aggredisci verbalmente per questi comportamenti che ritieni inaccettabili?

Assertività ? Sì, grazie!

I miei amici mi dicono che sono molto aggressivo, ma me lo dicono urlando. (Jaume Perich) Click to Tweet

Nel primo caso la tua autostima subirà una ferita e tutto rimarrà invariato: continuerai a subire quel tipo di comportamento. Nel secondo caso è probabile che si verifichi uno scontro verbale, dato che le persone aggressive gestiscono i rapporti interpersonali cercando di prevalere sugli altri con l’unico obiettivo di far valere il loro punto di vista a tutti i costi.

“Viviamo in una società competitiva che scatena rivalità senza esclusione di colpi. E il comportamento aggressivo come un modello per farsi largo nella vita.” (Sergio Quinzio)

Possibile che non ci sia un altro modo per far valere il proprio punto di vista?
Tra un atteggiamento passivo e uno aggressivo esiste un punto di equilibrio  in cui tu, nei modi giusti e con parole appropriate, riesci ad esprimere e far valere il tuo pensiero. Questo comportamento risponde al nome di assertività.

Assertività: difendere il proprio punto vista

In wikipedia troviamo: “L’assertività (dal latino “asserere” che significa “asserire”), o asserzione (o anche affermazione di sé), è una caratteristica del comportamento umano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozioni e opinioni senza tuttavia offendere né aggredire l’interlocutore.”

Secondo gli psicologi statunitensi Alberti ed Emmons, l’assertività si definisce come «un comportamento che permette a una persona di agire nel suo pieno interesse, di difendere il suo punto di vista senza ansia esagerata, di esprimere con sincerità e disinvoltura i propri sentimenti e di difendere i suoi diritti senza ignorare quelli altrui».

“Marco, è tutto molto bello, ma non è affatto facile. Quando ti ritrovi in certe situazioni… non so se riuscirei a mettere in pratica questa assertività di cui parli.”  😯

Hai ragione, ma esistono alcuni accorgimenti che possono aiutarci a trasformarci da passivi/aggressivi in assertivi.

Assertività: 7 esercizi per aumentarla

 

  • Ascolta attivamente l’interlocutore in modo da capire e comprendere effettivamente anche il suo punto di vista. Approfondisci l’argomento dell’ascolto con un articolo interamente dedicato.

 

  • Utilizza bene i tre canali della comunicazione: ciò che dici (il contenuto, le parole), come lo dici (volume e tono di voce) e il linguaggio del corpo (microespressioni facciali, postura).  Tutti e tre devono lavorare sinergicamente nella la stessa direzione: devono “dire la stessa cosa”.

 

  • Persisti nel portare avanti la tua opinione, se sei sicuro di ciò che dici non demordere dopo un paio di “no”.

 

  • Difendi i tuoi diritti. Non lasciare che gli altri si approfittino di te. Sei una persona che dice sempre sì agli altri? Qualunque cosa ti viene chiesta cerchi sempre di soddisfarla? Ricorda che un conto è essere disponibili ed un conto è essere a disposizione. Impara a dire di no, se lo ritieni giusto, senza remore e senza aggressività.

 

  • Gestisci i conflitti. Cerca di focalizzare l’obiettivo del chiarimento. Non deve essere però un braccio di ferro con l’interlocutore!

 

  • Vivi le critiche nel modo giusto: non subirle passivamente e non generare un’escalation di aggressività. Abituati a vederle con distacco in modo da inquadrarle in maniera oggettiva. Se la critica è fondata sfruttala per migliorare.

 

 

“La differenza di fondo tra l’essere assertivo e l’essere aggressivo sta nel come le nostre parole e il nostro comportamento intaccano i diritti ed  il benessere degli altri.” (Sharon Anthony Bower)

 

Concludendo…

Prova a ricordare l’ultima volta in cui ti sei comportato in maniera poco assertiva. Fatto? Adesso, dopo aver letto questi punti, saresti in grado di muoverti diversamente in quello stesso contesto facendo valere il tuo pensiero senza arroganza?

Non appena ti si presenterà una situazione in cui potrai mettere in pratica questi consigli devi trovare la forza di volontà di farlo! Buttati, non ti preoccupare se non ti sentirai sicuro o se avrai difficoltà nel ricordare i consigli di cui sopra: l’apprendimento non è un processo immediato, purtroppo richiede del tempo.

Tieni però presente che questo tempo, impiegato per migliorare la qualità della tua vita, ti sarà abbondantemente restituito!

Spero che tu abbia trovato interessante il contenuto del post sull’assertività e che abbia fatto scorrere dentro di te nuova energia e voglia di “fare”!
Sarò ben lieto di leggere un tuo riscontro qua sotto!

Firma Marco Little UYM

Articolo Assertività – Foto di David Blackwell

Matita - UYM

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Ciao, mi chiamo Marco Cammilli e sono l'autore di UpgradeYourMind. Voglio condividere con te i miei studi e le mie esperienze nell'ambito della crescita personale. Scopri le strategie pratiche e immediate per migliorare la qualità della vita. Buona navigazione. Marco.

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17 commenti
  1. Roby
    Roby dice:

    Una delle situazioni più difficili da gestire è quella in cui 2 opinioni/posizioni divergenti vengono a conflitto. La prima scelta da fare è battersi x le cose importanti anche strenuamente ma non su quelle la cui
    rilevanza è pari a ” zero ” o giù di lì. Non è sempre facile e non è detto
    che per il solo fatto di aver ragione si arrivi alla vittoria.Le situazioni
    + difficili sono quelle che vedono contrapposte persone non di pari grado.
    In questi casi bisogna essere assolutamente sicuri che il ns. punto di vista sia inattaccabile secondo logica,i fatti e l’obiettivo posto. Come ho detto: non facile, spesso la ns. posizione si scontra con altre posizioni precostituite, meglio soprassedere e riproporre le soluzioni in
    altra occasione, sciegliere il momento è altrettanto importante che avere
    buoni argomenti.

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Roby,
      l’assertività rientra nel vasto argomento della comunicazione. È incredibilmente ampio e importante visto che non siamo eremiti e che ogni giorno entriamo in contatto con numerose persone: in famiglia, con gli amici, a lavoro, al supermercato, al ristorante, insomma ovunque.
      La Terra ha superato i 7 miliardi di abitanti: non possiamo esimerci dal comunicare! Tu cosa dici? 🙂
      La comunicazione è alla base della società e se hai fatto caso coloro che SANNO comunicare sono solitamente persone di successo.
      Tratteró quindi molti altri argomenti che rientrano in questa categoria.
      Grazie Roby del tuo interessante e puntuale commento.

      Rispondi
  2. ApplePie
    ApplePie dice:

    Ritengo importante, anzi fondamentale non rimanere passivi a situazioni che ci creano disagio per colpa di altri.
    E’ sbagliato “aggredire” verbalmente le persone che ci hanno fatto un torto o comunque che stanno facendo qualcosa di fastidioso per noi, ma il rispetto degli altri deve essere alla base della nostra educazione perciò non siamo noi in difetto a riprendere delle persone, ma sono loro stesse che ci “costringono” ad intervenire.
    Per questo non tollero chi fa buon viso a cattivo gioco e lascia correre, perché gli altri la percepiscono come una vittoria e uno stimolo a fare come gli pare “tanto nessuno gli dice niente”.
    Far valere ed esprimere il proprio punto di vista è un diritto che dobbiamo esercitare SEMPRE! Ovviamente nel rispetto degli altri, senza aggredire, indipendentemente da chi abbiamo davanti.

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao ApplePie, sono d’accordo con il tuo commento: dobbiamo esercitare SEMPRE il nostro diritto di espressione per tutelarci, ricordandosi sempre l’importanza di non ledere il benessere delle altre persone. Grazie.

      Rispondi
    • Wisteria
      Wisteria dice:

      Dovremmo realmente fare come dici: esercitare il nostro diritto di dire SEMPRE ciò che pensiamo… ovviamente senza aggredire o intaccare i diritti degli altri. Ammetto però che per me è molto difficile. Mi capita spesso di lasciarmi andare comandata dall’emozione di turno. Quando mi trovo coinvolta in una certa situazione non riesco a ragionare lucidamente e questo si ripercuote nel modo con cui parlo/non parlo/urlo con la persona che ho di fronte.
      I 7 punti indicati nell’articolo sembrano facili da attuare… chissà però se nella pratica lo sono davvero? Io cercherò di tenerli a mente… chissà, forse ci riesco davvero.

      Rispondi
      • ApplePie
        ApplePie dice:

        Ciao Wisteria! Capisco perfettamente quello che scrivi perché anche io mi sono trovata davvero spesso ad esplodere dentro perché avrei avuto qualcosa da dire ma la timidezza o il timore di dire qualcosa di troppo o il non avere la lucidità mi hanno bloccato.
        Poi è successo che non ne potevo più di vedere altri prevalere nelle decisioni durante le discussioni soltanto perché io non avevo avuto la forza semplicemente di dire quello che pensavo! Ho cominciato a lavorare su me stessa, a cercare di non pormi limiti che cominciavano a starmi stretti. E ogni volta che superavo il mio blocco stavo meglio perché finalmente mi sentivo padrona di me. La vita è una sola e lasciarmela condizionare da altri proprio non mi va più giù.
        Ognuno ha il suo percorso, le sue difficoltà, ma provare a lavorare su noi stessi è già una piccola vittoria, non credi?
        Coraggio,che piccoli passi portano comunque lontano 🙂

        Rispondi
  3. Ringhi70
    Ringhi70 dice:

    Ciao Marco,
    interessante questa modalità di interazione con l’altro, anche se devo dire che tendenzialmente sono un passivo con sporadiche scintille di estrema aggressività (verbale ovviamente). Devo dire che in molti casi forse è più una forma di insicurezza quella che ci fa ingoiare il rospo, ma è altresì vero che vi sono situazioni in cui non puoi fare diversamente. Mi vengono in mente alcune spiacevoli situazioni che si possono verificare in ambito lavorativo in cui sei costretto a soggiacere al volere del superiore che “ti tiene per le palle”.
    Gli esercizi che tu indichi sono un po’ generici: per ogni punto credo si potrebbe approfondire meglio e dare delle indicazioni molto più pratiche. Ad esempio accenni a tre canali della comunicazione, la domanda che mi viene spontanea è: cosa sono e soprattutto come faccio a farli lavorare sinergicamente?

    Ringhio 70

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Ringhio70, anche io a volte tendo ad avere un comportamento simile a quello da te descritto e proprio per questo ci sto lavorando sopra! 🙂
      Se è pur vero che il titolare di turno ci tiene per i “gioielli di famiglia” è altrettanto vero che possiamo esprimere comunque il nostro pensiero e fare le nostre ragioni con la massima attenzione a cosa diciamo e come lo diciamo. Che sia il collega di fianco o il Direttore Mega-Galattico tu hai lo stesso diritto di fare le tue osservazioni. Trattandosi di un ambiente in cui vige la gerarchia, è possibile che il titolare decida poi di fare diversamente nonostante il tuo discorso sia stato eloquente e chiaro. Al di la del risultato però ti sei mosso in maniera assertiva, senza uscire dalla stanza del capo con la coda tra le gambe e neanche lasciandoti sfuggire la situazione di mano.
      Per quanto riguarda il punto relativo ai tre canali della comunicazione hai ragione, sono stato troppo sintetico. Il fatto è che l’argomento della comunicazione è particolarmente ampio e necessita di un uno o più post per essere spiegato in maniera chiara ed efficace. Tieni presente che quando parliamo con qualcuno inviamo numerose informazioni attraverso 3 canali. Il primo canale è dato dal contenuto di ciò che diciamo, le parole che andranno a formare il nostro discorso. Il secondo canale è rappresentato invece dal volume, tono e ritmo della voce. Il terzo canale è dato invece dal quello che viene definito linguaggio del corpo. Questo canale è dato dalla nostra postura davanti all’interlocutore. Il modo in cui camminiamo, gesticoliamo e stiamo seduti. Ogni movimento ed in particolar modo le nostre espressioni facciali comunicano molte informazioni al nostro interlocutore. Quando dico che questi tre canali devono lavorare sinergicamente intendo dire che devono “parlare” la stessa lingua. Tutti e tre i canali devono essere in sintonia fra loro in modo da rendere estremamente efficace la comunicazione in oggetto. Immagina se un canale passa un certo tipo di messaggio al tuo interlocutore e gli altri due canali comunicano messaggi diversi. Quello che ne uscirà fuori sarà un discorso estremamente poco convincente. Se le tue parole sono dure ma la tue voce è bassa e titubante che messaggio darai al tuo interlocutore? Mettiamoci poi che le espressioni sul tuo volto rispecchiano timore ed ansia cosa potrai mai pretendere di ottenere? La tua comunicazione sarà tutt’altro che persuasiva. Ti ringrazio del commento. Ciao

      Rispondi
  4. Laura
    Laura dice:

    Mamma mia come mi tocca questo argomento!!!! Con le persone con le quali non ho rapporti stretti mi è abbastanza facile esprimermi usando oltretutto una maniera corretta ed incisiva ma con le persone vicine purtroppo sembro un’altra persona: magari parto bene ma poi vengo sopraffatta dall’ansia e magari grido anche …. oppure, sopraffatta dai sensi di colpa o per l’abitudine di mettere al primo posto l’altro, soccombo e subisco (non indenne da un forte scontento interiore). Come ho detto in altra occasione per cambiarsi interiormente è necessaria tanta “palestra” ed io mi esercito ma, spesso, invano. Dire NO non mi lascia tranquilla e così mi “spremo” fino in fondo molto spesso scontentando me stessa ed anche gli altri. Bene per me leggere questo articolo, un incitamento in più per usare più vigore nella mia palestra personale ….

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Laura, grazie per aver lasciato il tuo commento. Mi fa molto piacere sapere che hai trovato interessante ed utile l’argomento trattato. Ciao

      Rispondi
  5. Wisteria
    Wisteria dice:

    Scusate l’ignoranza, qualcuno sa dirmi come posso fare per aggiungere la piccola immagine che alcuni hanno di lato ai propri commenti? E’ molto carina questa cosa ma sul blog non trovo niente che spieghi come fare. Grazie a chi vorrà rispondere.

    Rispondi
    • Ringhio70
      Ringhio70 dice:

      Ciao Westeria,
      vai su https://it.gravatar.com/ e ti crei un account usando la mail che usi quando scrivi sui forum. Poi alleghi l’immagine che preferisci. Da quel momento in poi in tutti i forum che usano gravatar (la maggior parte) accanto alla tua risposta comparirà l’avatar che avrai scelto.

      Fammi sapere se sono stato chiaro.

      Ciao.

      Ringhio70

      Rispondi
  6. Pierfilippo
    Pierfilippo dice:

    Aggredire o lasciar correre? Dipende da quanto mi interessa la cosa: se non mi interessa per nulla, lascio stare, non ribatto ma continuo a pensarla a modo mio. Inoltre ritengo che ogni tanto bisogna aggredire certe persone “arroganti” per sostenere il proprio punto di vista, altrimenti si rischia di farsi mettere i piedi in testa. Di gente scorretta è pieno il mondo.
    I 7 esercizi sono utili per un quieto e civile vivere ma certe volte ti trovi di fronte persone con cui non è possibile fare discorsi civili…
    Capisco che il punto è: essere sicuri del proprio pensiero ed esprimerlo in maniera corretta al prossimo. Però – e qui pare che mi stia contraddicendo ma in realtà vorrei solo integrare – bisogna anche essere umili nel comprendere il punto di vista degli altri pure se non lo si condivide, oppure utilizzarlo per arricchire o rivedere il proprio se ci accorgiamo di sbagliare.

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Pierfilippo, la “modalità” assertiva serve proprio a evitare di farsi mettere i piedi in testa e te lo fa fare pure con classe senza sbraitare o gesticolare animosamente in preda all’emozione di turno! 🙂
      Ti dirò di più. Capita anche a me a volte di voler urlare contro qualcuno quando mi sento aggredito. Appena me ne accorgo mi viene da attuare esattamente il comportamento opposto.
      Davanti a te c’è la persona arrogante di turno che sbraita e tu invece con massima flemma e pacatezza fai le tue ragioni senza che siano gli stati emotivi di turno a parlare al posto tuo. Secondo me tutto ciò non ha prezzo. 🙂 Dico questo perché le stai dicendo tra le righe “Caro mio, lo sai vero che ce ne vogliono altri dieci come te per farmi perdere il controllo!”
      Una bella sensazione non credi? 🙂 Marco

      Rispondi
        • Marco Cammilli
          Marco Cammilli dice:

          Sai Pierfilippo, successe una decina di anni fa. Una persona si scagliò verbalmente contro mio padre. Lui con la massima padronanza della situazione, delle emozioni e con innegabile classe gli disse: “Lo sai quante persone ci vogliono come te.” Il tipo arrogante rimase talmente spiazzato dalla risposta che cercò inizialmente di replicare ma rimase semplicemente a bocca aperta. Un attimo dopo e se ne era già andato.
          Rimasi davvero affascinato. Che incredibile maestro ho avuto! 🙂

          Rispondi

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