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Akrasia: cos’è e perché ti ruba la felicità.

Akrasia - UYM

Akrasia cosa? Akrasia a chi?”

Alzi la mano chi non ha mai messo in pratica questo atteggiamento: NON fare ciò che sa di dover fare.

Non hai alzato la mano vero? 😉  Stai tranquillo perché succede a tutti. Cosa ne dici se vediamo insieme come mai l’Akrasia è un grosso ostacolo alla tua felicità? Lo sai che sarebbe meglio debellarla dalla tua vita?

Scopriamo cos’è l’Akrasia e come possiamo combatterla.

Cos’è l’Akrasia

 

E' la volontà a fare l'uomo grande o piccolo. (Friedrich Schiller) Click to Tweet

 

L’Akrasia è una parola di origine greca la troviamo negli studi di Aristotele e precisamente nell’Etica Nicomachea.

L’ Akrasia non scherza, stiamo parlando infatti di:

– incontinenza

– mancanza di autocontrollo

– debolezza della volontà

“Questa Akrasia non mi sembra proprio niente di buono!” 

Hai perfettamente ragione. Agire in modo incontinente vuol dire muoversi in maniera differente rispetto a quella che consideriamo essere la migliore scelta tra quelle disponibili.

L’uomo akrasico, cioè affetto da Akrasia, è colui che non fa ciò che sa di dover fare. Sì, hai letto bene. Si tratta di un comportamento irrazionale secondo il quale, pur sapendo che fare una certa cosa ci permetterà di raggiungere il nostro obiettivo, non la facciamo.

L’Akrasia è quindi il peggior tipo di procrastinazione che possa esserci in quanto identifica un comportamento che ci danneggia con l’aggravante che ne siamo pienamente consapevoli.

Socrate si poneva la domanda di come fosse possibile per una persona che conosce quale sia la scelta migliore agire poi in modo contrario. Come dargli torto, ce lo chiediamo tutti di come sia possibile un comportamento che sembra andare esattamente contro ogni logica.

Akrasia: la conoscenza di ciò che è considerato bene si va a scontrare con l’effettiva scelta.

Per Socrate la soluzione risiedeva nell’intelligenza dell’uomo: la conoscenza che un piacere immediato è un danno futuro, ci permette di agire nel modo migliore.

Come sappiamo il ragionamento sopra indicato non è sempre vero. Aristotele infatti lo critica dicendo che non è sufficiente la conoscenza di ciò che viene considerato bene per fare la scelta migliore.

Ognuno di noi (sì, dico anche a te, non fare finta di niente) sa bene quanto Aristotele abbia ragione.

Lo schema dell’Akrasia

1) sono consapevole che è meglio fare la scelta A

2) ho deciso di portare avanti la scelta A

3) nonostante i punti sopra indicati sto facendo intenzionalmente la scelta B

Nel ragionamento indicato troviamo quindi un atto irrazionale. L’Akrasia ci porta a capire che si agisce intenzionalmente in una direzione pur sapendo essere quella sbagliata.

Ogni volta che affronto argomenti legati alla crescita personale e all’Akrasia mi stupisco sempre di quanto siamo bizzari.

 

Akrasia e obiettivi intermedi

Se pensi di non soffrire di Akrasia ti sbagli purtroppo: ce n’è un po’ in tutti noi.
La prima domanda che ci si pone è come sia possibile adottare un atteggiamento da autolesionisti come quello sopra indicato.

La risposta sta nella distanza temporale che intercorre tra l’impegno richiesto per effettuare una determinata azione nel momento presente e la vincita che realizzeremo in un futuro prossimo o remoto. Può darsi infatti che il nostro obiettivo sia posizionato a domani oppure a distanza di 5 anni o più. In ogni caso lontano dall’adesso, da questo istante.

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Akrasia – UYM

Più sono distanti i due poli in questione e più è difficile agire ed impegnarsi nell’immediato dato che i benefici li potremmo avere soltanto a distanza di giorni o addirittura di anni.

Se dovessi scegliere tra un piacere immediato o una probabile vittoria futura, che richiede ogni giorno dei sacrifici, cosa sceglieresti? Non facile, vero?

Hai a portata di mano, lì davanti a te pronto per essere colto, un po’ di piacere e lontano, talmente lontano rispetto a questo istante, che non lo vedi neppure, un probabile immenso piacere duraturo.

Cosa faresti?

Più la vittoria la vediamo lontana nel tempo e più è difficile da assaporare.

Puoi cercare di rinvigorire la tua volontà nel raggiungere quel determinato obiettivo anticipando le sensazioni che proverai una volta che lo avrai raggiunto. Ma questo esercizio sarà tanto più ostico quanto più lontana è la probabile vittoria e quella sensazione che stai cercando di indurre per ridare linfa alla tua determinazione è quanto mai fuggevole.

 

Una cattiva azione non ci tormenta appena compiuta ma a distanza di molto tempo. (J.J. Rousseau ) Click to Tweet

 

Akrasia: crogiolarsi nel letto e una sigaretta

1) Sei a letto e suona la sveglia.

Ecco cosa ci porta a fare l’Akrasia.

E’ sabato mattina e il corso d’inglese ti attende. L’obiettivo al momento dell’iscrizione era molto chiaro: imparare una nuova lingua per te stesso e per aumentare le tue possibilità di trovare lavoro.

Certo è che a letto si sta davvero bene, specialmente dopo una nottata con gli amici.

Sei assolutamente consapevole che la cosa migliore da fare sia scaraventarti giù dal letto e andare alla lezione.

Ma stiamo parlando di Akrasia e quindi cosa fai?

Ti rigiri nel letto e richiudendo gli occhi assapori ancora un po’ quell’immediata, piacevole sensazione. In fondo puoi sempre raccontarti che una lezione in meno non potrà certo pregiudicare l’intero corso.

2) Hai appena finito di bere un ottimo caffè al bar.

“Adesso ci starebbe proprio una bella sigaretta.” Sei consapevole che la scelta migliore sarebbe lasciare il pacchetto in tasca. Vuoi smettere di fumare. Sei consapevole che fumare bene non fa. Hai tutto molto chiaro in testa. “Il fumo fa male, non ne ho bisogno, tengo alla mia salute, non voglio finire chissà come…”

Cosa decidi quindi?

Esci dal bar, porti la mano in tasca e ti accendi la tua ” bella” sigaretta lasciandoti andare ad una breve, piacevole sensazione. In fondo, puoi sempre smettere domani. Ecco un’altra fregatura da parte dell’Akrasia.

Questa Akrasia comincia a stare un poco sui nervi non credi?

Sono situazioni quotidiane in cui ci buttiamo a capofitto in un benessere immediato pur sapendo che questo comportamento nulla ha a che vedere con il nostro obiettivo: la felicità duratura o, nel caso specifico, un benessere duraturo.

“Marco, come posso fare allora per debellare l’Akrasia dalla mia testa?

La soluzione è semplice. Sì, hai letto bene, ho scritto SEMPLICE da non confondere con FACILE. Se fosse facile non saremmo qui a parlare di Akrasia.  😉

Akrasia: come stenderla al tappeto in 7 mosse

1) Sii consapevole del male

2) Sii consapevole del bene duraturo

3) Prendi un impegno con te stesso

4) Sfrutta il tempo

5) Ragiona e muoviti per micro-obiettivi

6) Condividi i tuoi progetti

7) Non farti demoralizzare dai fallimenti

 

1) Sii consapevole del male

che ti stai facendo. Primo passo per sconfiggere l’Akrasia: essere consapevoli della necessità di dare una sterzata, piccola o grande che sia, alla propria vita.

Se non lo fai ti farai solo del male. Vuoi debellare l’Akrasia? Allora prendi un foglio e piegalo a metà dalla parte lunga. Scrivi sulla sinistra 8 aspetti negativi della tua vita, 8 motivi per i quali è giunto il momento d’imboccare un’altra strada.

Sii sincero con te stesso, quando riporti tali motivazioni, non addurre alibi, non cercare giustificazioni. Insomma “vacci pesante!” 😉 Ho parlato del dolore in un post ad hoc, ti consiglio di leggerlo per avere ulteriori utili informazioni su come gestire al meglio questa forza. Ecco il post sul dolore.

 

2) Sii consapevole del bene duraturo

che potrai ottenere. In questo secondo passo per sconfiggere l’Akrasia avrai modo di riscattarti scrivendo le 8 principali motivazioni che ti porteranno a fare un salto di qualità una volta raggiunto il tuo obiettivo. Pensa, rifletti e scrivi senza fretta.

E’ importante che ogni punto sia ben memorizzato e metabolizzato. Attacca questo foglio allo specchio del bagno. Potresti pensare che sia sciocco, ti dico che non è così. Sciocchi sono coloro che vorrebbero cambiare, ma non lo hanno mai fatto. Sono coloro che si lamentano della propria condizione e senza assumersene la responsabilità non fanno niente per cambiare alcunché.

Quindi attacca il tuo foglio che ti sarà di enorme aiuto per combattere l’Akrasia: lo potrai visualizzare e leggere ad alta voce ogni giorno. Scrivine un altro, identico (niente fotocopie. Riscrivilo!) da tenere sempre con te, nel portafogli ad esempio.

Ricorda che in quel pezzetto di carta hai scritto le motivazioni che ti hanno spinto a percorrere questa strada ed è opportuno quindi tenerle sempre a portata di mano. Queste motivazioni sono la linfa vitale e ti aiuteranno ad anticipare le sensazioni che proverai una volta raggiunto il tuo obiettivo. La storia dell’attore Jim Carrey ruota proprio attorno alla capacità di pregustare, vivere in anticipo le emozioni che si provano una volta raggiunta la meta. Ti consiglio di leggere l’articolo su Jim Carrey.

 

3) Prendi un impegno con te stesso.

Assumersi la responsabilità di qualcosa è il modo migliore per sconfiggere l’Akrasia e per ottenere risultati. Assumiti quel preciso impegno con la massima consapevolezza e vedrai che questo sarà un ottimo deterrente per abbandonare il progetto alle prime difficoltà. “Ho deciso che lo avrei fatto e lo farò, non posso tornare indietro. Sono una persona di parola, sono credibile per gli altri e soprattutto con me stesso. Farò di tutto per raggiungere il mio obiettivo perché è la cosa giusta per me e per le persone che mi stanno a cuore.”

 

4) Sfrutta il tempo.

Il modo migliore per raggiungere un obiettivo è dedicare tempo che sia di qualità. Per scacciare l’Akrasia dalle tue giornate ti consiglio di sfruttare la Tecnica del Pomodoro di cui ho parlato approfonditamente in questo post. E’ una tecnica molto semplice ed estremamente funzionale.

Non cercare scuse nel fatto che le 24h non ti sono sufficienti. Ricordati che anche Einstein, Galileo e Leonardo da Vinci hanno avuto sempre a disposizione le solite 24h. Quindi niente alibi.

 

5) Ragiona e muoviti per micro-obiettivi.

Altro punto utile per sconfiggere l’Akrasia. Il tuo obiettivo dovrà essere ben chiaro e definito nel tempo: devi darti una scadenza.

Fatto questo, devi definire una serie di piccoli obiettivi intermedi. Il vantaggio di seguire questo percorso è di avere una visione dell’obiettivo sia nel lungo, sia nel medio che nel breve periodo. Ogni tappa intermedia tendenzialmente è più semplice da raggiungere rispetto all’obiettivo finale. Il fatto che sia quindi facilmente raggiungibile ci farà assaporare già in anticipo la sensazione che proveremo una volta raggiunto. Così facendo affronteremo ogni micro-obiettivo successivo con maggior motivazione e tenacia e la nostra autostima aumenterà.

Potrà capitare di fare qualche scivolone e non raggiungerne qualcuno, ma questo non deve affatto scoraggiare poiché gli ostacoli ci saranno sempre sul tuo cammino. L’importante è che tu sappia che hai tutto ciò che occorre per superarli.

Se dovessi inciampare e cadere puoi sempre rialzarti e riaffrontare l’ostacolo con quelle informazioni in più che prima non avevi. L’Akrasia avrà i giorni contati!

 

6) Condividi i tuoi progetti

i tuoi obiettivi, piccoli o grandi che siano, con le persone che stimi. Mettiti in gioco.

L’esserti esposto sarà un ulteriore incentivo ad andare avanti con determinazione per debellare l’Akrasia. Tieni inoltre presente che tra le persone a cui dirai del tuo obiettivo ce ne sarà sicuramente qualcuna che saprà esserti d’aiuto e di supporto.

Lascia stare invece coloro che tenderanno a remare contro. Valuta pure ciò che ti racconteranno, ma fai attenzione perché sono abituati a fare così, sono soliti comportarsi in questo modo perché la parola cambiamento e miglioramento non fa parte della loro vita: mai hanno preso una decisione che possa definirsi tale.

Come dico spesso “Ascolta i consigli degli altri ma non dipendere da essi: ragiona sempre con la tua testa.” Questo è un ottimo modo per sconfiggere l’Akrasia.

 

7) Non farti demoralizzare dai fallimenti.

Ogni volta che metterai il piede in fallo avrai l’opportunità di farne tesoro e di sfruttarlo a tuo vantaggio per rialzarti e andare avanti. Questo atteggiamento viene definito resiliente. Ho affrontato il tema della resilienza in questo articolo.

Pensa ai grandi della storia e sii consapevole dei fallimenti ai quali sono andati incontro. Nessuno di loro però ha desistito perché sapeva di essere comunque sulla giusta strada. La storia del Colonnello Sanders e di Soichiro Honda sono illuminanti, leggile.

 

Per concludere

Dopo aver letto quest’articolo, ed esserti accorto di quante volte l’Akrasia ci metta i bastoni fra le ruote, è giunto il momento di debellarla.

Sei pronto, adesso, a sconfiggere l’Akrasia?

Io dico di sì e tu?

Firma Marco Little UYM

Articolo Akrasia – Immagine di Frits Ahlefeldt

Matita - UYM

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Ciao, mi chiamo Marco Cammilli e sono l'autore di UpgradeYourMind. Voglio condividere con te i miei studi e le mie esperienze nell'ambito della crescita personale. Scopri le strategie pratiche e immediate per migliorare la qualità della vita. Buona navigazione. Marco.

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6 commenti
  1. roby
    roby dice:

    Interessante lezione. In fondo, se ci pensiamo bene, porsi degli obiettivi
    consente di dare significato alla propria vita. Non sempre sono facili e di
    rapido raggiungimento ma consentono, una volta raggiunti, di aumentare anche la ns. autostima, cosa non di poco conto. Alcuni obiettivi potranno rivelarsi assai complessi tuttavia nessuno ha mai pensato di mangiare un elefante in un sol boccone, improponibile ! A piccoli pezzi però…..Quindi ” step by step ” avanti, sempre mirando all’ obiettivo.
    Servono volontà e mezzi, quest’ ultimi da non confondere con gli obiettivi.
    ( anche della differenza tra MEZZI ed OBIETTIVI Aristotele ne dà una chiara definizione…)

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Roby, mi fa piacere che tu abbia trovato interessante il contenuto dell’articolo.
      Ti ringrazio del tuo contributo.
      Marco.

      Rispondi
  2. Wisteria
    Wisteria dice:

    Non conoscevo questo termine. Interessantissimo articolo come al solito.
    E’ davvero strano di come a volte (forse troppe volte) ci comportiamo in maniera così irrazionale.
    Grazissimissime.

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Wisteria, ti ringrazio del tuo commento. Mi sono imbattuto nel termine Akrasia un anno fa circa e ne rimasi molto colpito. Decisi così di approfondire l’argomento. Spero di aver dato spunti utili per riuscire a gestirla.
      Grazie. A presto. Marco.

      Rispondi
  3. Alberto
    Alberto dice:

    Non conoscevo questo termine, affatto. Molto interessante conoscere in che modo questa akrasia possa essere d’intralcio alle nostre giornate.

    Rispondi
  4. Marco Cammilli
    Marco Cammilli dice:

    Ciao Alberto, akrasia è un termine praticamente sconosciuto. Dato che l’argomento però c’interessa parecchio 🙂 ho pensato di scriverci un articolo sopra.
    Grazie del commento. Marco.

    Rispondi

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