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Il paradosso del nostro tempo

Il Paradosso del nostro tempo George Carlin - UYM

Il paradosso del nostro tempo di George Carlin è uno di quei monologhi che ti lascia davvero senza fiato.

Che cosa rappresenta “Il paradosso del nostro tempo” e chi è George Carlin?

In Italia è poco conosciuto ma in America è considerato uno dei comici più bravi di tutti i tempi.

La sua ironia tagliente, schietta e irriverente lo ha reso un personaggio di fama mondiale che ha affrontato spesso argomenti considerati tabù.

Ti consiglio di leggere “Il paradosso del nostro tempo” perché è capace di far riflettere sulla qualità delle nostre vite, sulle scelte che prendiamo ogni giorno e su cosa stiamo davvero cercando.

 

 

Il paradosso del nostro tempo

Il paradosso del nostro tempo nella storia è che
abbiamo edifici sempre più alti, ma moralità più basse,
autostrade sempre più larghe, ma orizzonti più ristretti.

Spendiamo di più, ma abbiamo meno,
comperiamo di più, ma godiamo meno.
Abbiamo case più grandi e famiglie più piccole,
più comodità, ma meno tempo.

Abbiamo più istruzione, ma meno buon senso,
più conoscenza, ma meno giudizio,
più esperti, e ancor più problemi,
più medicine, ma meno benessere.

Beviamo troppo, fumiamo troppo,
spendiamo senza ritegno, ridiamo troppo poco,
guidiamo troppo veloci, ci arrabbiamo troppo,
facciamo le ore piccole, ci alziamo stanchi,
vediamo troppa TV, e preghiamo di rado.

Abbiamo moltiplicato le nostre proprietà,
ma ridotto i nostri valori.
Parliamo troppo, amiamo troppo poco
e odiamo troppo spesso.
Abbiamo imparato come guadagnarci da vivere,
ma non come vivere.
Abbiamo aggiunto anni alla vita, ma non vita agli anni.
Siamo andati e tornati dalla Luna,
ma non riusciamo ad attraversare la strada
per incontrare un nuovo vicino di casa.

Abbiamo conquistato lo spazio esterno, ma non lo spazio interno.

Abbiamo creato cose più grandi, ma non migliori. Abbiamo pulito
l’aria, ma inquinato l’anima. Abbiamo dominato l’atomo, ma non i
pregiudizi.

Scriviamo di più, ma impariamo meno.
Pianifichiamo di più, ma realizziamo meno.
Abbiamo imparato a sbrigarci, ma non ad aspettare.
Costruiamo computers più grandi per contenere più informazioni, per
produrre più copie che mai, ma comunichiamo sempre meno.

Questi sono i tempi del fast food e della digestione lenta,
grandi uomini e piccoli caratteri, ricchi profitti e povere
relazioni.

Questi sono i tempi di due redditi e più divorzi,
case più belle ma famiglie distrutte.
Questi sono i tempi dei viaggi veloci, dei pannolini usa e
getta, della moralità a perdere, delle relazioni di una notte, dei
corpi sovrappeso e delle pillole che possono farti fare di tutto,
dal rallegrarti al calmarti, all’ucciderti.

E’ un tempo in cui ci sono tante cose in vetrina
e niente in magazzino.
Un tempo in cui la tecnologia può farti arrivare questa
lettera, e in cui puoi scegliere di condividere queste
considerazioni con altri, o di cancellarle.

Ricordati di spendere del tempo con i tuoi cari ora, perché
non saranno con te per sempre.
Ricordati di dire una parola gentile a qualcuno
che ti guarda dal basso in soggezione,
perché quella piccola persona presto crescerà
e lascerà il tuo fianco.

Ricordati di dare un caloroso abbraccio
alla persona che ti sta a fianco,
perché è l’unico tesoro che puoi dare con il cuore
e non costa nulla.
Ricordati di dire “vi amo” ai tuoi cari, ma soprattutto
pensalo.

Un bacio e un abbraccio possono curare ferite
che vengono dal profondo dell’anima.

Ricordati di tenerle le mani e godi di questi momenti,
perché un giorno quella persona non sarà più lì.

Dedica tempo all’amore, dedica tempo alla conversazione, e
dedica tempo per condividere i pensieri preziosi della tua mente.

E RICORDA SEMPRE: la vita non si misura da quanti respiri facciamo,
ma dai momenti che ci tolgono il respiro.

George Carlin – Il Paradosso del nostro Tempo

 

La vita non si misura da quanti respiri facciamo, ma dai momenti che ci tolgono il respiro. (George Carlin) Click to Tweet

 

Per concludere

Spero che il monologo “Il paradosso del nostro tempo” di Geroge Carlin ti sia piaciuto.

Sono convinto che i forti contrasti appena letti ti faranno riflettere e forse in alcune circostanze ti consentiranno di prendere decisioni diverse da quelle prese fino ad oggi.

Fammi sapere cosa ne pensi nell’area dei commenti.

 

 

Firma Marco Little UYM

Articolo – Il paradosso del nostro tempo – Immagine tratta da Pixabay

Matita - UYM

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Ciao, mi chiamo Marco Cammilli e sono l'autore di UpgradeYourMind. Voglio condividere con te i miei studi e le mie esperienze nell'ambito della crescita personale. Scopri le strategie pratiche e immediate per migliorare la qualità della vita. Buona navigazione. Marco.

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11 commenti
  1. Wisteria
    Wisteria dice:

    Passerò da ignorante ma… non l’ho mai sentito. 🙂
    Detto questo le sue parole sono davvero suggestive. Hai detto bene Marco quando parli di forti contrasti. Ci sono tantissimi spunti per riflettere davvero.
    Arrivata in fondo alla lettura ho avuto una brutta sensazione: se da una parte abbiamo la sensazione che stiamo facendo progressi dall’altra sembra che questi progressi non portino poi dei reali miglioramenti anzi… sembra che lentamente ci stiamo allontanando da tutto ciò che ci può rendere felici.
    Grazissimissime.

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Non lo conoscevo neppure io. L’ho scoperto un paio di anni fa. Trovai su Youtube alcuni suoi spettacoli.

      Quella brutta sensazione di cui parli ce l’ho avuta anche io. Secondo te è solo una sensazione oppure è qualcosa di più?

      Grazie del commento. Marco.

      Rispondi
  2. Alberto
    Alberto dice:

    Buongiorno a tutti, sono d’accordo con Wisteria. Il messaggio che arriva è che stiamo facendo cose mirabolanti in una certa direzione… che però è diametralmente opposta a quella che ci farebbe stare meglio.
    Ci sono tantissimi spunti per riflettere. Un buon modo per cominciare la settimana.
    Buona giornata.

    Rispondi
  3. Roby
    Roby dice:

    Da ragazzo il passare del tempo era scandito non dalle ore, non dai giorni e nemmeno dagli anni ma dalle stagioni.
    Vivevo il tempo delle nebbie, il tempo dei cardellini, il tempo della
    barbabietola ed il tempo delle pesche ( pesce.. ) miracolose, e così via.
    La vita girava lenta, lenta come una pedalata ma forse, proprio per questo,piena di emozioni, di sensazioni, a volte perfino di stupore. A distanza di anni, ricordo quei tempi come tempi di libertà a contatto con la natura ed il suo divenire. Gli anni sono passati ed un paradosso mi si affaccia sempre più spesso alla mente e mi affligge, quello della velocità. Abbiamo inventato i computers, li facciamo sempre + veloci e sempre + veloci siamo costretti a correre, molto ci sfugge ed ogni lasciata è persa, per sempre.
    Ultimamente mi è capitata sotto gli occhi una frase di Longanesi ”
    tutto ciò che non so l’ ho imparato a scuola ” Io tutto ciò che so e che importa l’ ho imparato allora, al tempo delle biciclette. Di quel tempo niente ho perso.

    Rispondi
  4. Umbex
    Umbex dice:

    Iniziare la mattina leggendo per prima cosa questo tuo articolo, mi fa sentire bene. Questa è la mia sensazione. Investire il tempo condividendo conversazioni, pensieri, sensazioni, emozioni con altri partecipando attivamente all’ascolto è una cosa che veramente riempie di soddisfazioni.
    I paradossi descritti, cacchio quanto sono veri. Mi fa stare bene aver letto questo articolo perché veramente da spunto, in maniera semplice ma efficace, a non smettere mai di perdere di vista le cose veramente importanti della Vita!!! Un esercizio quotidiano, impegnativo ma che da grande soddisfazione. Ed il risultato migliora giorno dopo giorno!!!
    Grande Marco! Ancora una volta!
    Top!!!

    Umbex

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Miglior complimento non potevi farmelo! Sapere che i miei articoli fanno stare bene le persone è quanto di più appagante possa esserci. E’ il motore che mi stimola ad andare avanti e a non mollare Mai.

      Ti ringrazio davvero Umbex.
      Marco

      Rispondi

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