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Gestire gli stati d’animo negativi

Gestire gli stati d'animo negativi - UYM

Gestire gli stati d’animo negativi è davvero importante?

La risposta è semplicemente sì perché riveste un aspetto fondamentale per il nostro benessere.

Driiiinnn!!!

E’ appena suonata la sveglia e sei ben consapevole che appena poserai il piede giù dal letto sarai gettato dentro un frullatore.

Leggi come fare per gestire gli stati d’animo negativi, scopri come impedire agli eventi e alle persone di controllare la tua vita.

Gestire gli stati d’animo negativi mentre si corre da mattina a sera

Gestire gli stati d'animo negativi - correre da mattina a sera - UYM

Gestire gli stati d’animo negativi – correre da mattina a sera – UYM

Ti alzi presto e preparandoti velocemente ti dai l’obiettivo di affrontare con coraggio e determinazione la giungla che ti aspetta là fuori: bambini da “trascinare” a scuola, traffico, imprevisti, non trovi parcheggio, clienti arroganti, colleghi inopportuni, scadenze, la macchina da portare in officina, la spesa, ecc…

Arrivi a sera esausto. Sei diventato un contenitore di stress, rancore, ansia, rabbia e stanchezza.

Tutto questo fardello te lo porti dentro casa e senza riuscire a gettarti tutto alle spalle hai perso anche la voglia di stare bene con il partner e i figli. Sei così teso che ti alteri o rispondi bruscamente senza apparente motivo.

E mentre continui a rimanere intrappolato in stati emotivi negativi il tempo scorre e… un’altra giornata volge al termine.

Vai a letto e cerchi di fare un bilancio della giornata: “Non è andata come avrei voluto… ho risposto male a mio figlio, sono stato scontroso con il mio partner… sarebbe potuto andare in maniera molto diversa… se solo lo avessi voluto. Domani però sarà un altro giorno e non farò lo stesso errore”.

Ma il giorno dopo cambierà qualcosa? Ben poco, dentro di te sai già che andrà così.

Il punto fondamentale è capire Perchè?

Il problema infatti non è da ricondurre ai mille impegni che devi affrontare ogni giorno ma al significato che attribuisci agli eventi che incroci sul tuo cammino.

Impegnato e stressato non necessariamente sono “sinonimi”.

Si pensa che avere tanti impegni sia fonte indiscussa di stress ma non è questo il punto. Potrei infatti avere pochi impegni ed essere comunque stressato.

Quello che conta, quello che fa la differenza sono le emozioni che proviamo durante la giornata e come le gestiamo.

Ecco l’importanza di sapere gestire gli stati d’animo negativi.

 

Gestire gli stati d’animo negativi

Uno degli aspetti più difficili da tenere sotto controllo è la capacità di gestire gli stati d’animo negativi poiché questi impattano sul nostro benessere, sulla nostra felicità e su quella delle persone che ci circondano.

Gli stati d’animo negativi ci tolgono forza, la voglia di fare e rendono ogni nostro movimento, ogni nostra decisione una sofferenza.

Imparare a gestire gli stati d’animo negativi può davvero cambiarti la vita. Prova solo a immaginare la differenza tra chi vive principalmente emozioni positive e coloro che trascorrono buona parte della propria esistenza sopraffatti da stati emotivi negativi.

 

Gestire gli stati d’animo: la classificazione delle emozioni

La prima cosa da fare per gestire gli stati d’animo negativi è imparare a “catalogare” le emozioni perché spesso quando veniamo travolti non è affatto facile capire in quale stato emotivo siamo finiti.

Comprendere invece esattamente cosa stiamo provando è il primo passo per imparare a gestirle.

Possiamo dividere le emozioni in due gruppi: le primarie che non necessitano di consapevolezza, le secondarie, più complesse, che coinvolgono invece un’attenta analisi di se stessi e delle motivazioni che ci portano ad agire o non agire.

 

gestire gli stati d'animo negativi - Emozioni - UYM

gestire gli stati d’animo negativi – Emozioni – UYM

Gestire gli stati d’animo: le emozioni primarie o di base

1. rabbia

è la reazione a stati di frustrazione che si manifesta in comportamenti aggressivi;

2. paura

è un’emozione generata dall’ istinto di conservazione, istinto più che nobile, il cui scopo è quello di farci affrontare le situazioni di pericolo;

3. tristezza

è un’emozione legata alla perdita di qualcosa o di qualcuno così come al mancato raggiungimento di un obiettivo;

4. gioia

è un’ emozione che si attiva in seguito al raggiungimento dei propri obiettivi;

5. sorpresa

un evento inaspettato è ciò che genera quest’emozione. Dal momento che l’evento non era previsto può dar seguito a due differenti stati emotivi: gioia o paura;

6. disprezzo

è il sentimento di chi, giustamente o ingiustamente, ritiene una persona o una cosa particolarmente inferiore a sé, o comunque indegna della propria stima e considerazione.

7. disgusto

si tratta di una risposta repulsiva caratterizzata da un’espressione facciale specifica, un desiderio di allontanarsi dall’oggetto che provoca quest’emozione, una manifestazione fisiologica di nausea. Si prova non solo rispetto ad oggetti concreti ma, in senso lato, verso idee, comportamenti e categorie di persone con le quali si preferirebbe non avere a che fare.

8. accettazione

si tratta della consapevolezza che un certo obiettivo, quale che sia, è stato definitivamente compromesso.

 

Gestire gli stati d’animo: emozioni secondarie

Dalla combinazione delle emozioni primarie derivano quelle secondarie ma proprio per questo più complesse. Qui di seguito ti riporto  le più comuni.

1. allegria

stato d’animo gioioso, di piena e viva soddisfazione. Si manifesta con spensieratezza e vivacità.

2. invidia

malanimo provocato dalla constatazione dell’altrui successo, prosperità e benessere. E’ uno stato emozionale in cui sentiamo il forte desiderio di avere ciò che l’altro possiede.

3. vergogna

si tratta di un profondo turbamento che ci assale quando realizziamo di aver agito o parlato in maniera riprovevole o disonorevole.

4. ansia

si tratta di uno stato emotivo di preoccupazione la cui reazione è dovuta al prefigurarsi di un potenziale pericolo, magari anche futuro e distante.

5. rassegnazione

stato emotivo che scaturisce dall’accettare pazientemente un dolore, una privazione o una sfortuna (ma esiste la sfortuna?)

6. gelosia

stato emotivo che deriva dalla paura di perdere qualcosa o qualcuno che riteniamo, a volte erroneamente, ci appartenga. Questo sentimento tormentoso è provocato spesso dal timore, dal sospetto o dalla certezza di perdere la persona amata per colpe altrui.

7. speranza

è uno stato d’animo che scaturisce dalla tendenza a ritenere che fenomeni o eventi siano controllabili e quindi indirizzabili verso esiti migliori;

8. perdono

questa emozione scaturisce nel momento in cui andiamo a sostituire emozioni negative che seguono un’offesa percepita, come rabbia e paura, con emozioni positive quali compassione ed empatia.

9. offesa

si tratta di un danno morale che si arreca a una persona attraverso atti o parole;

10. nostalgia

malessere causato dalla mancanza di una persona, di un luogo lontano oppure di una situazione finita che vorremmo rivivere;

11. rimorso

si tratta di uno stato di malessere dovuto alla consapevolezza di aver tenuto comportamenti o azioni contrari al proprio codice morale;

12. delusione

amarezza di chi assume consapevolezza che la realtà non corrisponde alle proprie aspettative e speranze.

 

Come vedi ogni emozione ha una sua connotazione ben precisa. Continuando la lettura capirai come mai questa corposa lista potrebbe esserti molto utile.

 

 

Prima di proseguire nella lettura su come Gestire gli stati d’animo negativi potresti cliccare qua sotto sui bottoni social. Il tuo piccolo gesto è per me molto importante. Grazie. Marco.

 

 

Gestire gli stati d’animo negativi – mappatura del corpo

Nel punto precedente ho voluto sottolineare come le emozioni negative siano fonte di malessere ma non ti ho ancora detto di come influenzano il nostro corpo. Le emozioni infatti non impattano soltanto sul nostro benessere mentale ma hanno effetti concreti sul nostro fisico.

Nel 2013 è stato pubblicato un interessante studio da un gruppo di ricercatori finlandesi della Aalto University.

Lo studio capeggiato dal prof. Lauri Nummenmaa è riuscito per la prima volta a sviluppare una mappa topografica di come il corpo umano reagisca agli stati d’animo, alle emozioni.

I ricercatori hanno indotto in 700 soggetti, provenienti da diverse parti del mondo, vari stati emotivi e poi è stato chiesto loro di identificare le parti del corpo che erano state maggiormente coinvolte da quella specifica sensazione.

Ne sono emerse delle mappe topografiche particolarmente accurate e dettagliate come riportato nell’immagine seguente.

(Clicca per ingrandire)

Gestire gli stati d'animo negativi - salute - UYM

Gestire gli stati d’animo negativi – salute – UYM

L’immagine della silhouette “neutral” è quella di partenza.

Le colorazioni rosse e gialle indicano le aree in cui quella specifica sensazione generava un coinvolgimento fisico come contrazione e tensione muscolare in genere.

La colorazione celeste e blu indica invece una sensazione diametralmente opposta.

Un altro dato interessante emerso è che il collegamento tra emozioni e reazioni corporee non è dettato da schemi culturali, ma è universale e coinvolge reazioni istintive, innate.

La stretta interazione tra mente e corpo sembra quindi essere legata, in qualche modo, alla nostra natura “animale”.

Da questo momento dobbiamo avere ben chiaro quindi la stretta connessione esistente tra mente e corpo: il benessere mentale influenza il benessere fisico e viceversa.

Prova a pensare a come, quando siamo coinvolti emotivamente, cambiano la frequenza cardiaca, la respirazione e la tensione muscolare.

Non solo, anche il sistema endocrino e quello gastrointestinale vengono allertati.

Queste alterazioni fisiologiche sono una diretta conseguenza dei nostri stati d’animo.

Bruciore di stomaco e mal di testa sono ad esempio due delle principali zone che risentono degli stati d’animo negativi. Nel momento in cui rimaniamo per troppo tempo in stati emotivi negativi il nostro corpo ne risente.

 

 

Gestire gli stati d’animo negativi

Adesso c’interessa capire se è possibile fare qualcosa per intervenire e vivere con maggiore leggerezza immersi in stati emotivi positivi.

La bella notizia è che la risposta è sì, è davvero possibile gestire gli stati d’animo negativi quali ansia, disagio, vergogna, panico, stress, rabbia, tristezza e paura.

“Perfetto Marco, dimmi subito come fare per non provare stati emotivi negativi.”

Aspetta, aspetta, è impossibile non provare emozioni negative.

“Cosa stai dicendo Marco? E tutto quello che hai detto fino ad ora?”

Non ho mai detto che si possono eliminare le emozioni negative ma che possiamo imparare a gestire gli stati d’animo negativi.

Le emozioni infatti si manifestano in maniera spontanea e involontaria ed è questa loro caratteristica che c’impedisce di decidere quali provare e quando.

Il motivo si spiega bene in termini evolutivi. La loro principale funzione infatti consiste nel rendere più efficace la reazione del soggetto a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza.

La rabbia ad esempio ha il compito di attivare meccanismi di difesa e consentirci di far rispettare il nostro territorio e i nostri diritti.

La gioia ha la capacità di creare legami, formare comunità e famiglie.

La paura ha invece il compito di attivare tutti i meccanismi fisici e mentali per preservarci dai pericoli.

L’invidia, per quanto possa sembrarci un’emozione negativa, ha un suo ben preciso scopo: portarci al miglioramento. In che modo? Tendendo ad assomigliare a quelle persone che stimiamo e che hanno raggiunto obiettivi simili a quelli che desideriamo.

Non possiamo fare a meno delle emozioni negative: se siamo ancora su questa Terra e ci siamo evoluti è anche merito loro.

L’obiettivo non è quindi cercare di non provare emozioni negative o di eliminarle ma d’imparare a gestire gli stati d’animo negativi.

Vediamo come:

Gestire gli stati d’animo negativi in 7 passi:

1)  Non identificarsi con l’Emozione

2) Consapevolezza Emotiva

3) Le due facce della medaglia

4) Esamina l’evento

5) Come vuoi sentirti adesso?

6) Ricorda

7) Se fossi…

 

1)  Gestire gli stati d’animo: Non identificarsi con l’Emozione

Ecco il principale errore che facciamo e che c’impedisce di gestire gli stati d’animo negativi.

Quando pensiamo “Sono arrabbiato” cadiamo nell’errore di identificarci con quello stato emotivo negativo.

Se ci pensi bene infatti tu non SEI arrabbiato ma ti SENTI arrabbiato.

Non ti SEI offeso ma ti SENTI offeso.

Un’emozione è infatti qualcosa che si prova, non qualcosa che si è.

 

Un’emozione è qualcosa che si prova, non qualcosa che si è. Click to Tweet

 

Questa nuova consapevolezza ti consentirà infatti di vivere gli stati emotivi negativi con maggiore distacco, valutandoli per quello che sono.

 

2) Gestire gli stati d’animo: Consapevolezza Emotiva

Adesso capirai meglio come mai, all’inizio dell’articolo, ho volutamente parlato in maniera così dettagliata di ogni singola emozione.

Sei in grado di capire quali emozioni provi nel corso delle tue giornate?

Sei capace di dare il giusto nome a quella specifica emozione oppure siamo così poco abituati a gestire le emozioni che tendiamo a usare una stessa parola per indicare emozioni diverse.

Se non sei in grado di riconoscere come ti senti in quel momento, come potrai capire i motivi che ti hanno portato a provare quella specifica emozione?

E se non la riconosci come potrai gestirla?

Non è possibile gestire gli stati d’animo negativi, non è possibile controllare un’emozione se prima non la si riconosce.

E perché succede questo?

Ci soffermiamo poco sulle sensazioni emotive che proviamo poiché l’obiettivo primario è allontanare quanto prima quella sensazione che ci crea uno stato di malessere.

 

Gestire gli stati d'animo negativi - Consapevolezza - UYM

Gestire gli stati d’animo negativi – Consapevolezza – UYM

Devi invece capire che la rabbia o il nervosismo non devono farci paura, non rappresentano una nostra debolezza, non sono l’espressione di un nostro fallimento.

Si tratta di stati emotivi e come tali sono solamente di passaggio.

Vuoi rafforzare maggiormente questo loro aspetto fugace?

Segnati l’ora esatta in cui la tristezza è venuta a bussare alla tua porta e così facendo invierai un messaggio importante alla tua mente: “Non siamo tristi sempre.”

Le emozioni negative dobbiamo rispettarle e vederle per ciò che sono: una parte di noi che, fino ad oggi, abbiamo ascoltato ben poco fino a subirle.

Per sviluppare questa consapevolezza emotiva basta soffermarsi non appena ti accorgi che stai provando un’emozione negativa. Chiediti “Come mi sento in questo preciso momento?”

Utilizza la lista delle emozioni che ho riportato sopra per identificarla con precisione. Attribuisci anche un grado d’intensità utilizzando questa semplice frase “Quanto è forte questa emozione?”. 

Ti faccio un esempio:

“Sto provando rabbia. Forte intensità.”

Scrivi tutto questo su un diario.

La scrittura è il modo migliore per raccogliere e ordinare i nostri pensieri, i nostri stati emotivi.

Tenere tutto in testa non aiuta.

E’ proprio nel momento in cui li riporti su carta che puoi decidere di cancellare, correggere, cambiare idea e riordinare i tuoi pensieri.

 

Gli uomini non vengono turbati dalle cose, ma dalle opinioni che si fanno sulle cose. (Epitteto) Click to Tweet

 

 

3) Gestire gli stati d’animo: Le due facce della medaglia

Per gestire gli stati d’animo negativi dobbiamo imparare a guardare “dall’altra parte”. Un’emozione negativa viene solitamente vissuta in malo modo. Ti ricordo però cosa abbiamo detto in merito alle emozioni: “la loro principale funzione consiste nel rendere più efficace la reazione del soggetto a situazioni in cui si rende necessaria una risposta immediata ai fini della sopravvivenza.”

Ogni emozione negativa ha sempre un’altra faccia della medaglia e tu devi vedere anche quella.

Tieni a mente che le emozioni rappresentano un valore aggiunto e non una maledizione, ogni stato emotivo è una ricchezza e non un impoverimento.

 

Quando ti viene nostalgia non è mancanza. E' presenza di persone, luoghi, emozioni che tornano a trovarti. Erri De Luca Click to Tweet

 

4) Gestire gli stati d’animo: Esamina l’evento

Gestire gli stati d'animo negativi - Esamina - UYM

Gestire gli stati d’animo negativi – Esamina – UYM

Altro punto importante per gestire gli stati d’animo negativi è prendersi del tempo per capire cosa sia successo. Osserva dall’alto, come fossi uno spettatore, cosa ti ha dato fastidio, chi ti ha messo in difficoltà. Questo punto è utile per capire che non è l’evento in sé a farci sentire tristi, depressi o demotivati.

Gli eventi sono solo eventi. E’ il significato che attribuiamo loro a farci provare determinate emozioni piuttosto che altre.

Immaginati due ragazzi al mare che stanno giocando in acqua: il primo è particolarmente felice, il secondo è terrorizzato. Come vedi il contesto è esattamente il solito ma i loro pensieri e le reazioni sono molto diversi.

 

L’aspetto delle cose varia secondo le emozioni; e così noi vediamo magia e bellezza in loro, ma, in realtà, magia e bellezza sono in noi. Kahlil Gibran

 

5) Gestire gli stati d’animo: Come ti vuoi sentire adesso?

Di quali risorse e qualità hai bisogno per gestire al meglio la situazione in cui ti trovi o in cui ti sei trovato? Come vorresti sentirti per gestire gli stati d’animo negativi? Forte, sereno, rilassato, sicuro di te, ecc. Scegli come vuoi essere. Sembrerebbe quasi una magia vero?

Cerca di concentrarti sulle sensazioni positive che vorresti provare e sfrutta il tuo corpo per rafforzare quelle emozioni.

Abbiamo detto che mente e corpo sono strettamente legati tra loro, sfrutta allora il potere della fisiologia per attingere a sensazioni potenzianti, a stati d’animo positivi.

Se vuoi sentirti rilassato muovi gambe e braccia in modo da distendere la muscolatura.

Se invece vuoi sentirti forte concentrati sui muscoli delle braccia e sugli addominali. Quando il tessuto muscolare si contrae per richiamare energia sta inviando delle precise informazioni al cervello il quale tenderà ad allinearsi a quella sensazione di forza e sicurezza che stai cercando.

Quando una persona è ad esempio triste lo si vede da lontano.

Sguardo basso, passo lento, schiena curva e spalle abbassate. Il volto poi è la perfetta cartina di tornasole di quell’emozione, di quel preciso stato d’animo.

Questo classico esempio mi permette di spiegarti come fisiologia e mente, in quanto interconnessi, sono sempre allineati.

Prova ad assumere la postura di una persona felice cercando però di provare sensazioni negative.

E’ davvero difficile essere depressi guardando in alto, allargando il torace e saltellando qua e là.

Provaci dai, vedrai che uscirà fuori una grande confusione.

Il cervello è come se subisse un cortocircuito, non riesce a capire cosa sta succedendo: riceve informazioni incongruenti.

 

6) Gestire gli stati d’animo: Ricorda

Per imparare a gestire gli stati d’animo negativi devi sfruttare i tuoi ricordi.

Torna con la mente a un preciso momento in cui hai gestito con efficacia una situazione similare a quella attuale.

Questo ricordo è molto importante perché invia un messaggio chiaro e preciso alla tua mente: “Ho già affrontato una situazione similare e l’ho fatto egregiamente.” Cosa dovrebbe mai vietarti di ripetere quanto già accaduto?

Mi raccomando, non farti trascinare da ricordi negativi, accedi solamente a quelli capaci di rafforzare le sensazioni positive.

Inizialmente potremmo avere qualche difficoltà perché non sempre riusciamo a richiamare alla memoria episodi lontani.

E’ solo una questione di esercizio.

Via via che lo farai riuscirai a ripescarli sempre più velocemente dal cassetto della memoria e ogni volta ti accorgerai di quanta forza sta acquisendo quel ricordo.

 

7) Gestire gli stati d’animo: Se fossi…

Ecco l’ultimo punto per imparare a gestire gli stati d’animo negativi.

Hai in mente persone che stimi? Possono essere persone a te vicine oppure che conosci attraverso le loro gesta.

Sfrutta questo aspetto mettendoti nei loro panni e chiediti: “Se fossi lui/lei come affronterei questa situazione?”.

Questa domanda può funzionare molto bene anche con persone che ami.

Prova a pensare cosa suggeriresti a tuo figlio o al tuo partner se si trovassero nella tua specifica situazione.

Il potere di questa domanda ruota attorno al fatto che ti consente di attingere a idee e soluzioni che probabilmente non ti verrebbero in mente. Perché? Perché stai pensando in modo diverso. Nel momento in cui ti identifichi con altri vengono a cadere numerose limitazioni che t’impediscono di accedere a tutte le tue risorse e in più, così facendo, riesci ad osservare quanto successo in maniera più distaccata.

 

Per concludere sulla gestione degli stati d’animo

Se vuoi gestire gli stati d’animo negativi devi trasformare le tue emozioni, devi cambiare i tuoi pensieri.

Sono questi a determinare cosa provi, sempre.

Questa frase riassume benissimo tutto ciò di cui ti ho parlato in questo articolo sulla gestione degli stati d’animo.

A questo punto dovrebbe essere ben chiaro che gli eventi e le persone non hanno realmente alcun potere su di te.

Sei tu che decidi come interpretare gli avvenimenti e i comportamenti delle altre persone. Sei tu che decidi se dare loro potere o toglierlo.

Devi scegliere cosa vuoi fare, adesso.

Ricorda che se deciderai di sottostare agli eventi e alle persone sarai sempre “sotto scacco” perché gli altri avranno sempre il controllo su di te e saranno loro a decidere al posto tuo, saranno loro a decidere se sarai felice o triste, se farti arrabbiare o farti star male, saranno loro ad avere in mano la tua vita.

 

Se hai apprezzato quest’articolo su come gestire gli stati d’animo negativi ti chiedo di condividerlo sui social network. Scrivere articoli di questo tipo richiede tempo e dedizione. Clicca sui bottoni social che trovi qua sotto. Ti ringrazio.

 

Firma Marco Little UYM

Articolo Gestire gli stati d’animo negativi – Immagini tratte da pixabay e da Ally Aubry

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Ciao, mi chiamo Marco Cammilli e sono l'autore di UpgradeYourMind. Voglio condividere con te i miei studi e le mie esperienze nell'ambito della crescita personale. Scopri le strategie pratiche e immediate per migliorare la qualità della vita. Buona navigazione. Marco.

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18 commenti
  1. Ualina
    Ualina dice:

    Grazie Marco per questo articolo. Da un po’ di tempo leggo i tuoi suggerimenti; questo argomento mi è particolarmente vicino, cercherò di mettere in pratica i tuoi consigli.
    Grazie ancora e buona giornata

    Rispondi
  2. Laura
    Laura dice:

    E, vero, conoscere la fonte del malessere aiuta a controllare lo stato emotivo e non averne paura. Quando attraverso periodi difficili mi capita di svegliarmi improvvisamente, sudata e con il pensiero immediato che stia per succedere qualcosa di brutto; all’inizio ero sconvolta da questo, svegliavo mio marito e cominciavo a piangere dicendogli che non sapevo cosa mi stava accadendo, agitandomi ancora di più e sconvolgendo pure lui. Adesso, quando mi capita, prendo il controllo del malessere chiarendo subito a me stessa che dipende dall’evento che mi ha colpito, mi richiamo alla calma e aspetto che passi, perché SO che passa …… Non dico che ora vivo la cosa con tranquillità, quando succede non è certamente gradevole, ma guardare in faccia questo disagio chiamandolo per nome e non dandogli l’opportunità di coinvolgermi totalmente mi aiuta e mi fa sentire più forte. Avere letto il tuo articolo, Marco, mi ha fatto sentire forte dandomi ulteriori conferme.

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Complimenti Laura per aver deciso di gestire questi stati d’animo anziché subirli.
      Nel momento in cui ci rendiamo conto che possiamo gestire queste brutte sensazioni diventa tutto più facile.
      Ti auguro il meglio.
      Marco.

      Rispondi
  3. Sandra
    Sandra dice:

    Mi è piaciuto moltissimo questo articolo Marco.
    L’ho trovato molto utile.
    Mi prendi proprio in un giorno no. Ieri ho subito quella che credo sia un’ingiustizia al lavoro e per questo motivo oggi mi sentivo molto delusa, frustrata, anche arrabbiata e non me la sentivo assolutamente di andare in ufficio.
    Siccome vivo in Germania al momento, Brema e’ la mia città preferita dove mi sento sempre bene, come una specie di santuario per me. La associo a stati d’animo positivi così mentre ero sull’autobus sulla strada dell’ufficio con il mio compagno, gli ho esternato tutti questi pensieri quando lui mi ha invitato a scendere dal bus, dirigenti verso la stazione, telefonate in ufficio e andare a Brema!
    E stato esattamente quello che ho fatto e adesso che sono di ritorno mi sento in uno stato d’animo positivo. Mi sono presa la giornata per coccolarmi un po’ e come pensavo e servito!
    Ho fatto tappa al museo della Scienza e c’era uno schermo collegato a una macchina con dei sensori e una videocamera. L’esperimento era mettersi davanti alla telecamera in modo che gli occhi fossero visibili. Appariva la tua immagina sullo schermo e la macchina riconosceva i tuoi stati d’animo. Dalla lettura e venuto fuori che ero “arrabbiata”.
    E quel punto mi sono messa a riflettere a mi è venuto in mente un tuo articolo in cui dicevi che una volta eri preso male per qualche ragione, eri in macchina e al semaforo hai guardato lo specchietto e to sei forzato a sorridere anche se la cosa andava contro il tuo stato d’animo e incredibilmente funzionò!
    Bene io provai a fare la stessa cosa è funzionò.
    Gli eventi sono assolutamente neutri, siamo noi che lo associamo a stati d’animo positivi o negativi, tutto verissimo.
    Torno dal mio viaggio con l’intenzione di essere spensierata e di non perdere tempo con le emozioni negative che non fanno altro che togliere energia. La vita e troppo breve per arrabbiarsi.

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Sandra, il tuo commento mi fa davvero piacere! Sapere che i miei consigli aiutano concretamente le persone a vivere meglio è la soddisfazione più grande che si possa provare. Ti auguro il Meglio. A presto, Marco.

      Rispondi
  4. Wisteria
    Wisteria dice:

    Ciao Marco, hai scritto un bellissimo articolo su un argomento molto affascinante e con il quale ci scontriamo ogni giorno. Infatti la mia giornata di ieri è stata una di quelle “no”. Nel tuo articolo ci sono molti spunti utili che mi fanno pensare che oggi possa andare diversamente.
    Grazie

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Wisteria, com’è andata poi la giornata? 🙂
      Sei riuscita a mettere in pratica alcune azioni suggerite nel mio articolo?
      Nel leggere il tuo commento mi viene da ricordare, anche a me stesso, di fare attenzione quando additiamo una giornata come “giornata no”. Nel momento in cui ci mettiamo sopra quest’etichetta c’è il concreto rischio di focalizzarci solamente sui problemi. Ogni intoppo rafforza la nostra convinzione: “Lo avevo capito subito che era una giornata no.”
      Tutto il resto viene offuscato comprese le cose belle e piacevoli che non sono affatto scomparse… solo che non le vediamo. Più ci concentriamo sui problemi e meno ci dedichiamo alle soluzioni 🙂
      Ti ringrazio del commento e dello spunto.
      Marco

      Rispondi
  5. France
    France dice:

    Ciao Marco ti seguo da alcuni mesi e ti faccio i miei complimenti per il tuo sito. Mi piacciono molto gli argomenti che tratti e come lo fai. Bravo.

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ti ringrazio Gianluca, mi fa piacere che l’articolo ti sia piaciuto. E’ un argomento che trovo anch’io molto interessante è sicuramente lo riaffronterò più avanti.
      Grazie. Marco.

      Rispondi
  6. marco
    marco dice:

    Ciao marco ti spiego la situazione…mi alleno in una delle palestre migliori in italia da 3 anni nella boxe e ho del talento innato dicono e credo…per motivi di dieta sbagliata sono stato spesso male e non ho mai avuto una condizione fisica buona…oggi finalmente ho combattuto e ho perso contro un avversario che avrei potuto battere con una mano…lo dico perché sono abitutato a combattere con campioni italiani nella mia palestra…però durante il match credo per l’ansia non riuscivo a fare niente…dopo un round di 3 min ero senza fiato…quando mi alleno ogni giorno per 2 ore ad alti livelli….puo fare davvero cose cosi l’ansia?come posso fare?la prossima settimana faro il mio 2 match….buona giornata

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Marco, ogni tipo di sport richiede un fisico ben allenato ma non solo. In ogni attività sportiva infatti devono essere allenati anche altri aspetti che spesso sfuggono al nostro controllo. Parlo ad esempio della capacità di concentrarci in maniera selettiva, di gestire al meglio l’ansia o altre emozioni che possono essere un grosso ostacolo per il raggiungimento dei nostri obiettivi.
      La psicologia dello sport è un argomento molto ampio che non ho mai toccato con mano quindi te ne parlo solo per conoscenza in modo che tu possa poi approfondire con persone ben preparate.
      Esistono molte tecniche che il mental-training insegna all’atleta. Abbiamo il monologo interiore il cui scopo è quello di formulare obiettivi specifici che vengono inseriti in una speciale scaletta mentale. Questa consente di escludere o limitare molto l’ingresso di pensieri intrusivi che portano l’atleta a distrarsi e portare la sua attenzione su altro.
      Altro punto riguarda ciò che viene definito Imagery. Si tratta della capacità di creare e controllare selettivamente le immagini mentali. Ecco che l’atleta si allena alla rappresentazione mentale della propria performance durante un particolare allenamento o in gara.
      La formulazione degli obiettivi invece è un lavoro in cui il mental-training aiuta l’atleta a suddividere i grandi obiettivi in sub-obiettivi che vengono distribuiti nel breve, medio e lungo termine.
      Parlane con il tuo allenatore sono sicuro che saprà aiutarti in modo concreto e professionale.
      Ti auguro il meglio!

      Rispondi
  7. marco
    marco dice:

    Ciao marco
    ti volevo chiedere un consiglio perchè ti reputo una persona saggia e da ammirare per tutto cio che fai… Questa settimana ho fatto gli esami di maturità, non sono una cima ho la media del 7 ma nella materia principale sono il piu bravo di tutta la classe, succede che alla seconda prova io sono l’unico che riesce a finire il compito, nemmeno quello con la media del 10 ci riesce(ne ha fatto metà sbagliato)…fatto sta che a lui danno 15 perchè ha la media del 10 e deve uscire con 100 e a me mettono il minimo come tutti 8… all’inizio alla notizia mi ero ripromesso di averla presa per il collo all’orale, ma poi ho riflettuto e avrei peggiorato sole la situazione anche perchè l’importante per me è uscire da questa scuola e andare all’università…Ma cosa potrei fare? Mi sono rotto di stare zitto ed abbozzare solo perche i professori hanno il coltello dalla loro parte… COme posso avere giustizia? Sono sicuro che se all’orale dirò che non merito quel voto perchè sono il migliore dirà qualche cazzata e mi farà passare per scemo e sarò penalizzato anche all’orale.

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Marco, ti ringrazio per le belle parole.
      In parte ti sei già risposto da solo.
      Ogni volta che ci troviamo davanti a un bivio dobbiamo chiederci: “Qual è il mio obiettivo principale?”
      Se l’obiettivo è far valere il tuo punto di vista per quello che è successo puoi farlo ma, oltre al fatto che ovviamente nessuno ti cambierà mai il voto, entreresti in conflitto con l’insegnante cosa che non potrebbe in alcun modo aiutarti durante l’esame… anzi. In questo caso dovresti quindi fare una valutazione del rischio: “quanto mi potrebbe costare far valere le mie ragioni? Sono pronto a correre il rischio?”

      Se l’obiettivo è invece come dici tu “l’importante per me è uscire da questa scuola e andare all’università” allora credo che sia opportuno lasciar perdere quel giudizio che non condividi.

      Posso immaginare la sensazione che provi avendo subito un’ingiustizia ma in questo caso il rapporto che c’è tra il rischio e il beneficio è a parer mio pessimo.
      Non sto generalizzando dicendo che ogni volta che subiamo un torto dobbiamo stare zitti e andare avanti. Niente affatto. E’ importante il rispetto che abbiamo per noi stessi ma nella specifica situazione credo sia meglio farsene una ragione e andare avanti con un piede nel futuro, con grinta e determinazione. Se può esserti d’aiuto pensa a ciò che davvero è importante: è l’opinione che Tu hai di te stesso, nessuna opinione esterna deve cambiare quello che tu credi, quello che sei e ciò che vorrai fare.

      Ci sono momenti nella vita in cui “subire” ci sminuisce per cui vale la pena di reagire, ma non è sempre così. A volte vale la pena lasciar perdere, altre volte aspettare il momento propizio. La scelta dei modi e tempi è estremamente importante. Tempo sbagliato = una frittata, modi sbagliati = altra frittata

      Spero di averti dato modo di riflettere con maggior chiarezza su quanto successo e su ciò che tu vuoi veramente.
      Ti auguro davvero il Meglio!
      A presto caro Marco.

      Rispondi
  8. marco
    marco dice:

    Grazie mille marco….un’altra ingiustizia all’orale ma tutto bene….Per fortuna io sono una che mantiene sempre la calma e rimane lucido… E ti volevo chiedere allora quando è secondo te che non si dovrebbe abbozzare come nel mio caso?
    IO come dici tu ho sempre scelto la via pacifica in ogni rapporto ma ci sono dei momenti in cui pensi di fare altro… Per esempio tante volte in discoteca gente che vuole fare a botte senza motivo e all’inizio pensando di usare le mani poi entra la mia parte pacifica e ho sempre evitato… ma non è sbagliato anche questo atteggiamento,troppo estremizzato e frequente?

    Rispondi
    • Marco Cammilli
      Marco Cammilli dice:

      Ciao Marco, rimanere calmi ed essere lucidi è la strada migliore per fare buone scelte. Il motivo è dato dal fatto che quando perdiamo la calma stiamo cedendo tutto il nostro potere a emozioni pericolose come la rabbia. Quando questo succede è molto probabile che stiamo per compiere una gran cavolata. La situazione ci sta sfuggendo di mano e quando questo succede è difficile che ne venga fuori qualcosa di buono.
      Ok provare rabbia per una certa situazione ma non credo possa essere di alcun aiuto se non riusciamo a controllarla.

      Evitiamo azioni delle quali potremmo pentirci e teniamo invece sempre bene a mente quali sono i nostri valori.
      Se un idiota ti si avvicina con l’intento di fare a pugni senza alcun motivo direi che LUI ha un grosso problema con se stesso e con la sua vita, non credi? E’ vero che ognuno è libero di decidere come vivere la propria vita ma poi non chiediamoci come mai alcuni hanno una vita ricca di soddisfazioni ed altri invece no.
      Evita che l’idiota (oramai l’ho nominato così) diventi anche un TUO problema. Cambia strada perché il sentiero sul quale cammini tu è molto diverso dal suo. Prosegui invece la tua serata divertendoti con gli amici e con le persone che stimi.
      Tirando le somme possiamo dire che ognuno di noi non è altro che la somma delle scelte che ha preso fino ad oggi. Ogni volta che prendiamo una decisione, anche la più piccola, questa in un modo o nell’altro ci cambia e impatta sulla qualità e sul nostro benessere.

      Tu sei esattamente ciò che scegli di essere.

      Non scordiamoci che di vita ne abbiamo solo una… in effetti potrebbe sembrare persino un po’ poco… ma alternative non ne abbiamo.

      Tutto ciò che possiamo fare è decidere come viverla e ti auguro che tu voglia farlo al meglio.
      Un caro saluto Marco. A presto!

      Rispondi

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